Re: Alimentatore "strano" x Classe A

> > > > > Dulcis (?) in fundo: avete idee migliori? Postatele! > > > > Non ho capito molto lo schema e mi chiedo se non e' piu' semplice > collegare in parallelo i ponti di ciascun secondario e calcolare > un filtro pi-greco per il ripple a 100 Hz.

Già escluso. I picchi di ricarica dei condensatori praticamente raddoppiano e io picchi troppo alti NON li voglio.

Non vedo la necessita' di usare un trasformatore a due secondari > e due ponti se non hai bisogno di un'alimentazione duale. > > Forse mi sfugge qualcosa...

Guarda, tutto il circuito è nato da un "prima di suicidarci tentiamo anche questa". Inizialmente avevo previsto soltanto un filtro a "L" con ingresso induttivo, un solo secondario, un solo ponte; risultato: ripple egregio (potenzialmente ancora migliore di questo) ma tensione di uscita ridotta ai minimi termini (21 Volt anziché 27 Volt, partendo da

36!). Allora mi son detto: "e se, a parte, carichiamo un condensatore e poi, quando l'alimentazione dell'induttanza viene meno, lo mettiamo sotto il sedere di quest'ultima per sostenerla?": la tensione di uscita è balzata da 21 a 27 Volt (mooooolto più ragionevole!) e, sorpresa!, i picchi di corrente sul secondario più che aumentare hanno cambiato forma. Non ho ancora capito bene come ma credo che la spiegazione stia nel modo in cui lavorano i due ponti: quando sono attivi i condensatori vengono posti IN SERIE ad una tensione doppia e caricati entrambi attraverso l'induttanza, mentre quando i ponti si interdicono il circuito diventa in effetti un normale pi-greco che fa il suo lavoro "pulito". E' un po' lacunosa ma al momento non ho spiegazioni migliori. Nota che il circuito, oltre ai ponti, ha altri due diodi e credo che, nel "miracolo", giochino la parte del leone: il loro lavoro è soprattutto di allacciare il secondo condensatore IN PARALLELO al filtro a "L" (che diventa quindi un "pi-greco") solo nel momento in cui i due ponti sono SICURAMENTE interdetti. Ma anche questa la devo elaborare meglio.
> Saluti. > > Tom.

Saluti anche a te! Piercarlo

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Piercarlo
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Prova un po' a sostituire i diodi con un "pezzo di filo" e guarda cosa succede. Non dovrebbero esserci grandi variazioni oltre al recupero della caduta su ogni singolo diodo (che deve essere dimensionato almeno per meta' della corrente che scorre nel carico!).

Buona fortuna.

Tom.

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Tomaso Ferrando

Tomaso Ferrando ha scritto:

almeno

Grazie di avermi riportato con i piedi per terra. La prova "pezzo di filo" non l'avevo fatta... e facendola a mente mi son reso conto che tutto il circuito è solo un modo astruso di mettere in parallelo due secondari (che si dividono, in simulazione, le correnti... da qui un po' di pericolose illusioni ottiche). Si ricomincia da capo!

Piercarlo

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Piercarlo

I miei piedi sono un pelo risaliti da terra (un vero miracolo: levitazione pura e semplice di di 108 chili senz'altra causa che la gioia! ;-)). L'uscita del circuito è effettivamente quella di un "pi-greco" ma non lo è per niente il comportamento dell'ingresso. E i due diodi, contrariamente alle prime impressioni, NON sono sostituibili da un pezzo di filo.

Cattiva notizia (ma questo era scontato con un alimentatore ad L) l'alimentatore non è molto adatto ad alimentare amplificatori in classe B (ma non lo è neanche quello che si usa di solito! ;-)

Altra cattiva notizia per chi me lo ha suggerito (anche se il suggerimento era ottimo): il current doubler rectifier non sembra essere molto pratico a frequenza di rete (almeno per come l'ho trovato su un pdf in rete: "Forward-Flyback Converter with CDR: analysis, design..." di Huber-Jovanovic): con un'alimentazione sinusoidale (come quella di rete) non pare rendere molto e richiede comunque induttori troppo grossi con tutti i problemi relativi a queste bestie.

L'avventura continua! :-)

Ciao! Piercarlo

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Piercarlo

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