Problema termostato e cella peltier

ti ringrazio... pensavo infatti di mettere 2 diodi in serie, un condensatore in parall da 4700uF e un limitatore di corrente a 5A con un LM338. sulla cella sembra ci sia una bruciatura nell'attaccatura del cavetto nero, vicino all'attaccatura...

grazie, ciao Marco

"TetraRex" ha scritto nel messaggio news: snipped-for-privacy@posting.google.com...

cella

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:: Marcolino ::
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ora esmino il log file per vedere quale freq. hanno gli intervalli on/off... vi terrò informati...

grazie, ciao

Marco

"lucky" ha scritto nel messaggio news: snipped-for-privacy@mygate.mailgate.org...

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:: Marcolino ::

Secondo te mettere un C e un Diodo per stabilizzare un pochino non servono?

grazie Marco

"lucky" ha scritto nel messaggio news: snipped-for-privacy@mygate.mailgate.org...

di

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:: Marcolino ::

Io ricordo di aver fatto un regolatore di temperatura con una cella di peltier, un lm35 e un microcontrollore della serie PIC (microchip) Anche se il regolatore mantiene un andamento della temperatura leggermente oscillante, si puo' dire che funziona abbastanza bene. Anche io ho utilizzato dei relay per attaccare l'alimentazione, staccarla o invertire la polarità (funziona sia per riscaldare che per raffreddare. Sulla cella di peltier ho montato un dissipatore con una ventola di quelli utilizzati per raffreddare i processori dei PC. Il circuito realizzato è quindi, come il tuo, sottoposto a continue accensioni, spegnimenti ed inversioni di polarità e non sono stati adottati particolari accorgimenti eppure... viene utilizzato in maniera intensa da diversi anni e la cella non si è mai bruciata ...forse sei semplicemente stato sfortunato (o la cella era di cattiva qualità)

Ciao Marcello

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Marcello

"TetraRex" ha scritto nel messaggio

i link dati da Lucky dicono esattamente il contrario ciao

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sergio

E c'hai proprio ragione.

Ho fatto questa affermazione perchè ricordavo di aver letto un buon trattato sulle applicazioni pratiche e teoriche (ho iniziato a smanazzare con le peltier 10 anni fa), e in alcuni diagrammi che confrontavano il rendimento in diverse condizioni di lavoro, con una tensione continua pulsante le prestazioni miglioravano di qualche punto in percentuale. A questo punto, o ho letto un documento farlocco (ma mi sembrava serio), oppure ho tradotto male dall'inglese..

Ho fatto qualche nuova ricerchina, e riporto testualmente: "Il ripple residuo sull'alimentazione normalmente è di minore importanza per i dispositivi termoelettrici che per le applicazioni elettroniche tipiche. Le prestazioni termoelettriche del modulo [cella peltier] degraderanno soltanto circa del 2% con un ripple del 10%, e ad un ripple del 20% il differenziale di temperatura massima si riduce grossomodo del 5%. Anche se suggeriamo di limitare il ripple del gruppo di alimentazione ad un massimo del 10%, alcune applicazioni possono tollerare un più alto valore. L'uso di un gruppo di alimentazione lineare regolato avrà il più notevole beneficio possibile, in genere 2% di ripple, con le caratteristiche supplementari di regolazione della tensione e della corrente. Realizzare un grande differenziale di temperatura è l'obiettivo tipico, e limitare il ripple a meno del 2% cento può essere necessario per elevare le prestazioni del modulo"

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TetraRex

ooopppps.. piccolo aggiornamento! Ho ritrovato il documento sul quale basavo l'affermazione, e ora posso correggere come segue: Alimentare le peltier con solo ponte di diodi senza stabilizzazione, allunga la VITA delle celle di qualcosina, ma come ho scritto nel penultimo post (in accordo con chi me lo aveva fatto notare), ne riduce il rendimento..

bye!

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TetraRex

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