Non riesco ad utilizzare lo stagno chimico

Mi è appena arrivata la boccetta da mezzo litro di stagno chimico e pensavo fosse molto più semplice da usare, invece...

...invece ho immerso il circuito pulito, almeno per me, in un contenitore dove avevo versato tutta la soluzione da mezzo litro. Dopo mezz'ora, niente di niente. Solo un sottilissimo strato di stagno si era depositato e neanche in modo uniforme: meglio sui bordi, niente al centro.

Secondo voi cosa ho potuto sbagliare? Forse devo riscaldare la soluzione? A quanto e come, nel modo più semplice? Con mezzo litro, quanti circuiti si riescono a stagnare, più o meno? Quando mi accorgo che lo stagno liquidi ormai è esaurito?

Reply to
pozz
Loading thread data ...

pozz ha scritto:

Per quanto ricordo, ma è passato molto tempo da quando ne acquistai una boccetta in fiera, si deve usare a caldo, sui 40-45 gradi. Spesso il nostro concetto di pulito non è adeguato: ti consiglio l'uso del Vim polvere soffregando a lungo, prima in un verso e poi a 90 gradi, con uno straccetto bagnato e cosparso di polvere. Paolo

--


questo articolo e` stato inviato via web dal servizio gratuito 
http://www.newsland.it/news segnala gli abusi ad abuse@newsland.it
Reply to
pieffe

Beh visto che le reazioni chimiche avvengono più velocemente se la temperatura aumenta (alcune sostanze sono proprio inattive sotto una certa T) e se si agita il sistema, direi innanzitutto di mettere il tutto in forno a 50 gradi... Anche col cloruro ferrico facevo così...

Reply to
Er Palma

Forno ovviamente SOLO per l'elettronica... un fornetto da 20 euro... Se usi il forno di casa e poi qualcuno ci cuoce qualcosa sai che male !

Bye,

-- Carmine ( snipped-for-privacy@gmail.com (Togli la scritta NOSPAM) ) Webmaster di The Total Site

formatting link
) Webmaster di SceptilePage
formatting link
) Athlon X2 3800+@2500mhz, DDR500 1Gb GeIL One S 2.5-3-3-5

7800GTX, Aureon Universe 7.1, DFI nf4 UT Ultra-D
Reply to
Carmine

Er Palma ha scritto:

Avevo provato a mettere il contenitore sul termosifone acceso con coperchio. La soluzione stava evaporando (vedevo le goccioline sul coperchio) ma niente. Ho un amico che realizza circuiti internamente per conto di una ditta e mi diceva che la reazione è molto veloce e non c'è bisogno di scaldarla se è di una certa qualità.

Qualcuno sa dove si può reperire questo "stagno chimico", a parte EPM da dove l'ho comprata io?

Reply to
pozz

pozz ha scritto:

[CUT]

Nelle fiere di elettronica c'è, sempre in quelle da me visitate, un banco che ha tutto per la saldatura e incisione circuiti, compreso lo stagno chimico e anche un decapante per la pulizia del rame so che sembro monotono, ma credo che il problema sia quello). Paolo

--


questo articolo e` stato inviato via web dal servizio gratuito 
http://www.newsland.it/news segnala gli abusi ad abuse@newsland.it
Reply to
pieffe

pieffe ha scritto:

Scusa l'ignoranza... cos'è un decapante?

Reply to
pozz

pozz ha scritto:

E' una composizione chimica, acida o basica a seconda del tipo di metallo su cui deve essere impiegata, che serve per asportare ogni traccia di ossidazione prima di procedere ad altra operazione come saldatura o trattamento galvanico (nichelatura, cromatura, zincatura e simili). Può essere sostituita da un'energica azione di pulitura meccanica, ma non sempre, dato che molti metalli a contatto con l'aria formano immediatamente un nuovo velo di ossido. La soluzione per il decapaggio del rame che ho visto vendere in fiera a Gonzaga, credo fosse indicata proprio per l'uso prima della stagnatura chimica, oltre ad essere utile anche prima della stesura del fotoresist per farsi le basette sensibili. Da prove che ho fatto ripetutamente ti posso garantire che il metodo del VIM funziona, se non lasci asciugare la basetta ramata prima del successivo trattamento e soprattutto usi guanti di gomma per non toccare niente con la nuda pelle. Paolo

--


questo articolo e` stato inviato via web dal servizio gratuito 
http://www.newsland.it/news segnala gli abusi ad abuse@newsland.it
Reply to
pieffe

pieffe ha scritto:

[...]

Quindi, secondo te, subito dopo l'incisione (che io faccio con H2O2 e HCl) cosa dovrei fare esattamente? Ora io tolgo il fotoresist con del cotone imbevuto con diluente "leggero" e immergo nella soluzione di stagno. Ad occhio la basetta sembra bella e pulita. Tu come toglieresti il fotoresist? I guanti di gomma sono decisamente utili, anche se non li uso. Proverò anche con quelli. Dopo aver utilizzato il VIM, immergo direttamente nello stagno chimico? E le tracce della polvere come le tolgo?

Reply to
pozz

"pozz" ha scritto ...

formatting link

Reply to
Matricola

pozz ha scritto:

Non so cosa sia il diluente leggero, io uso il diluente per nitro, ma se toglie il resist va bene comunque. In entrambi i casi però restano minime tracce oleose (in parte già presenti nel diluente e in parte derivate dal resist) e quelle sono dannose.

Se l'afferi sempre per il bordo puoi farne a meno.

Abbondante lavata sotto il rubinetto e successiva immersione. Se la basetta resta bagnata, non viene a contatto con l'aria; però è più importante la sgrassatura, dato che l'ossidazione non è così rapida. Paolo

--


questo articolo e` stato inviato via web dal servizio gratuito 
http://www.newsland.it/news segnala gli abusi ad abuse@newsland.it
Reply to
pieffe

Ciao Ma se devi mettere lo spray fotosensibile....devi prima asciugare. Conviene dare l'ultima pulita con acqua distillata, che non lascia residui di calcare , poi asciugare e usare lo spray o la vernice. Comunque per circuiti con piste non eccessivamente sottili, Stira- ammira con laser e carta patinata (copertina rivista ComputerIdea), mi trovo meglio che con fotoincisione con basette sensibilizzate in casa . Sempre meglio sono le basette sensibilizzate di acquisto.

Ciao Giorgio

--
non sono ancora SANto per e-mail
Reply to
giorgiomontaguti

Il giorno Sun, 11 Dec 2005 19:01:51 +0100, giorgiomontaguti ha scritto:

Ciao Giorgio, la carta patinata la fissi ad un foglio di carta normale prima di stampare oppure la dai direttamente in pasto alla laser?

Reply to
Luigi C.

pieffe ha scritto:

[...]

Ho utilizzato della paglietta per pentole, quella con i fili di metallo, e ho graffiato a fondo il rame. Effettivamente ora va molto meglio, lo stagno si deposita piano piano sulle piste, ma si deposita.

La cosa che ancora non mi garba è che non sembra bello lucido. Ho visto schede fatte in questo modo e le piste sono veramente lucide e brillanti. Le mie, anche se stagnate, sembrano poco brillanti, quasi scure. Cosa può essere? Forse sto troppo poco e si deposita un sottilissimo strato di stagno? Oppure è proprio la qualità di questo stagno chimico che è bassa?

Reply to
pozz

Matricola ha scritto:

Hai comprato da lì? Come ti sei trovato? E i prodotti che vendono? Buona qualità? Hai provato il loro stagno chimico?

Reply to
pozz

Il 12 Dic 2005, 20:04, pozz ha scritto:

- Si.

- Bene, anche se non ho avuto conferma via mail all'ordine (contrassegno) e il pacco arriva quando meno te l'aspetti.

- Cari.

- Non c'è male.

- Non ancora. :)

Saluti. ;)

-------------------------------- Inviato via

formatting link

Reply to
Matricola

Ciao La metto direttamente nella laser, dato che non e' molto piu' spessa di un foglio normale e non patisce per il riscaldamento. e non sporca affatto i rulli della laser. E anche stampate, fatte da un paio di mesi, e anche con stampa originale della rivista sotto, hanno funzionato benissimo, stirando. Dopo stiratura e raffreddamento immergo tutto in acqua e lascio macerare la carta per una notte, dopodiche' tolgo con cura la carta. Restano dei peli di carta, che conviene eliminare per non trovarsi poi bave di rame. Non e' detto che poi, prima di mettere nel percloruro, sia necessario qualche piccolo ritocco con una vernice qualsiasi o al limite con striscioline di scotch.(che resiste benissimo al cloruro). Io proteggo sempre il layer di sotto (che lascio come massa totale nel mio tipo di montaggio "tutto sopra"),coprendo tutto con scotch da pacchi.

Ciao Giorgio

--
non sono ancora SANto per e-mail
Reply to
giorgiomontaguti

ElectronDepot website is not affiliated with any of the manufacturers or service providers discussed here. All logos and trade names are the property of their respective owners.