misurazione induttanza

Procedo come segue:

ho una resistenza di precisione da 1kohm creo una serie Bobina-Resitore

metto la massa del mio oscilloscopio sul nodo centrale (tra la L e la R) collego un generatore di segnale sin. variabile ai capi della serie LR

uso la prima traccia per rilevare il segnale su L e la seconda per il segnale su R

Modifico la frequenza fino a quando i due segnali sono perfettamente uguali in ampiezza (ovvio che sono sfasati)

Il frequenzimetro posto ai capi del generatore mi dice esattamente la frequenza usata.

uso la formula seguente per ricavare L

L = R / ( 2 * Pi * F)

Ottengo quindi il valore ma con quale precisione? La frequenza ha una tolleranza del 0.1%, la resistenza dovrebbe essere del

0.5 % mentre la traccia del Tecktronics credo sia del 2% quindi in teoria dovrei avere una precisione del 2.6 %.

Esiste un metodo piu' esatto oppure queste misure hanno sempre molta tolleranza? In pratica, la precisione di quei giocattoli di induttanzimetri da 100 euro e' paragonabile oppure superiore?

PS: non tengo conto della capacita' del sistema cavo-bobina e CL (capacita' interna alla bobina che sicuramente e' superiore ai 60 pF altrimenti mi complico la vita)

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Non sono certo che il metodo per calcolare la precisione della misura sia corretto (spuntera' sicuramente qualcuno che lo sa...) e penso si debba anche tener conto che le tracce sono due, ognuna col suo errore, e che la resistenza della bobina potrebbe non essere trascurabile cosi' come la sua capacita'.

Oltre non so.

Attendo smentite...

Buona fortuna.

Tom

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Tomaso Ferrando

"Tomaso Ferrando" ha scritto nel messaggio news: snipped-for-privacy@mygate.mailgate.org...

ma io le uso solo come termine di paragone, quindi se inverto e mi ritrovo con la stessa ampiezza e' ovvio che leggono lo stesso valore, non vado di certo a misurare in assoluto una tensione.

questa e' variabile tra i 2 e 10 ohm, ha di certo il suo peso

magari qualcuno ha un metodo piu' preciso.

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Beh, non era cosi' ovvio dare per scontato che avessi pensato di fare quella verifica...

Sarebbe inutile, visto che non compaiono nei calcoli...

Piu' che per il valore, per il fatto che vari... (ma in funzione di che?)

Potrebbe essere.

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Tomaso Ferrando

Hai almeno due classi di errore. La prima dipende dal fatto che misuri la frequenza alla quale il *modulo dell'impedenza* del componente in prova diventa uguale al modulo dell'impedenza campione.

E qui hai le tolleranze che hai indicato: l'impedenza campione (che potrebbe avere parametri parassiti), la risoluzione dell'oscilloscopio, la precisione della misura della frequenza...

La seconda classe di errore e` dovuta al fatto che attribuisci il modulo dell'impedenza a una induttanza ideale. Nella realta` c'e` una resistenza serie (che varia con la frequenza), una capacita` in parallelo, le sonde dell'oscilloscopio ecc. ecc.

Dire che il modulo dell'impedenza e` da attribuirsi solo alla reattanza comporta un errore che dipende dai parametri parassiti della L.

Qualcosa di meglio puo` essere fatto misurando anche la differenza di fase delle tensioni, non solo l'uguaglianza del modulo. Con questa informazione in piu` puoi assumere per l'induttore un modello LR serie, e calcolare separatamente L e R. La sensitivity di L rispetto alla fase e` normalmente molto basso (siamo dalle parti del seno di pi/2, e quindi una funzione abbastanza piatta), mentre l'errore su R a causa dell'errore sulla misura della fase e` decisamente rilevante.

Inoltre anche in questo caso si e` deciso prima il modello (LR serie) e poi si interpreta il valore misurato come generato da quel modello.

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Franco

Um diesen Satz zu verstehen, muß man der deutschen Sprache mächtig sein.
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Franco

Tomaso Ferrando ha scritto:

Ping! ;-)

Se hai una formula f(x1, x2, ...) e vuoi calcolare l'errore totale procedi come segue:

siano e1, e2,... i vari errori (assoluti)

E = e1 * df/dx1 + e2 * df/dx2 + ...

Ciao Boiler

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Boiler

quindi per minimizzare l'errore di questo tipo di misurazione potrei inserire un C in parallelo alla R di capacità analoga alla componente C parassita di L.

Tenendo conto dei valore resistivo di L in continua e presumendo "simili" le capacità delle sonde dovrei quindi migliorare la lettura?

tanto per dare un'idea dei valori in campo, le misurazioni vanno da 200 uH a

1,5 mH la resistenza del filo puo' essere tra i 2 e i 10 ohm e la capacità parassita del cavo-bobina non supera i 60 pF. La capacità potrei compensarla, come detto, con un parallelo alla R campione che uso nella misurazione.

Se raggiungo il 5% di precisione mi basta, voi cosa potete aggiungere?

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Direi di no, ma dovrei fare i conti.

Se hai un modello migliore dell'induttore, di cui sai alcuni parametri, puoi migliorare la stima del parametro induttanza.

E la resistenza che valore ha e quali parametri parassiti? Giusto per sapere a che frequenza vai a finire.

Hai considerato di misurare anche la fase?

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Franco

Um diesen Satz zu verstehen, muß man der deutschen Sprache mächtig sein.
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Franco

"Franco" ha scritto nel messaggio news:Yzpme.122$ snipped-for-privacy@newssvr21.news.prodigy.com...

1k ohm, tolta da strumentazione di laboratorio, a film metallico. capacita' parassite insignificanti.

Giusto per

50-80 kHz

no perchè avrei decisamente piu' errore.

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Se sei sicuro che sia una resistenza quasi ideale, meglio :-), si riducono le cause di errore.

L'induttanza serie non dovrebbe dare problemi e neppure la capacita` in parallelo.

Non sarei cosi` sicuro: se hai dell'informazione in piu` (con il suo margine di errore), l'errore complessivo diminuisce perche' puoi valutare meglio la bonta` del modello.

--

Franco

Um diesen Satz zu verstehen, muß man der deutschen Sprache mächtig sein.
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Franco

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