misurare un piccolo trasformatore

GG ha scritto:

Questa mi è nuova... Io sapevo che: Watt = ( S * 0,95 * Weber ) ^ 2 / 140 Dove S è la sezione in millimetri quadrati del nucleo. Il numero weber di un comune trasformatore è 1,10 . Poi quindi Watt / Tensione = Intensità. Sbaglio io?

Bye,

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Carmine ( pikachu31NOSPAM@gmail.com (Togli la scritta NOSPAM) )
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Carmine
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"Carmine" ha scritto nel messaggio news:dn4vr6$dih$ snipped-for-privacy@area.cu.mi.it...

... snip...

La tensione indotta e la variazione di flusso del nucleo magnetico sono strettamente legati: vi(t)=N1*d(fi)/dt

In regime sinusoidale si scrive: Vi=N1*w*Fi

Dove con Vi e Fi si intendono i fasori associati alle grandezze sinusoidali e con w la pulsazione (2*pi*f). Ora, sapendo che Fi=B*Sfe si ha: Vi=N1*2*pi*f*B*Sfe

Ora considerato che si lavora sul valore massimo di induzione (BM=B*rad(2)) si ha: Vi=N1*2*pi*f*BM/rad(2)*Sfe=N1*rad(2)*pi*f*BM*Sfe=4,44*N1*f*BM*Sfe

Quindi la tensione indotta, l'induzione e la sezione del nucleo non sono influenzati dalla corrente. Per amor della precisione devo dire che la tensione indotta sul primario non e' la tensione di alimentazione, perche' il passaggio di corrente sul primario causa una caduta di tensione dovuta alla resistenza di avvolgimento e all'induttanza dispersa del primario. Quindi: V1=Vi+R1*I1+jwL1*I1

Pero' in fase di progetto questa caduta di tensione si puo' considerare trascurabile (approssimazione sempre piu' valida nel caso di potenze di progetto elevate). La sezione del nucleo e' legata principalmente (ma potrei dire esclusivamente con buona approssimazione) alla frequenza di funzionamento e alla tensione di alimentazione. Per completezza devo aggiungere che talvolta il nucleo va ridimensionato perche' non si riesce fisicamente a realizzare l'avvolgimento voluto. Francamente non so dove tu abbia preso quella formula (anche se mi ricordo di averla letta da qualche parte) e non saprei dove andare a cercarla. A naso mi pare che serva per valutare le perdite nel ferro in funzione dell'induzione e della sezione.

Saluti

--
GG

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tuoi occhi - Seneca
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GG

PeSte ha scritto:

--cut--

macche'... mica 8.

^_^

uso wha, tuner, phaser (qua e la), delay, noise (qua e la) e pre, di qui pre e tuner non definirei "pedalini", anche se agli ampere nu je po' frega de meno :-)

pero' ammetto che poterne usare tipo 12 mi da' una certa senzazione di potere orgasmatico

:o)

zz

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zztop-a

"zztop-a" ha scritto nel messaggio news:43962db2$0$331$ snipped-for-privacy@news.tiscali.it...

[...]

penso che sia in quest'ultima frase il nocciolo della questione...ma ho visto suonare del buon rock ai migliori (IMHO) chitarristi italiani...e spesso arrivavano sul palco con valigioni contenenti decine di pedalini in cascata... ...ma forse c'è anche il legame sentimentale....mah...non ho molta voce in capitolo perché io una volta regolato l'equalizzatore e il compressore ho fatto il suono per tutto il concerto

Ste

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PeSte

GG ha scritto:

Da imaprare l'elettronica di nuova elettronica...

Bye,

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Carmine

Verrebbe da chiedersi come mai in un TRF, a parita' di V1 e di f, all'aumentare della A, aumentino le dimensioni (compresa la sezione) e la corrente magnetizzante.

Diciamo che il nucleo, soprattutto come sezione, vaiene dimensionato in funzione della A.

Saluti.

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Tomaso Ferrando

Tomaso Ferrando ha scritto:

Jaaa Perchè?

Bye,

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Carmine

"zztop-a" ha scritto nel messaggio news:43962db2$0$331$ snipped-for-privacy@news.tiscali.it...

L'unico pedale che ha un assorbimento rilevante è il delay. Gli altri 5 normalmente assorbono una fesseria, almeno come pedali... Tieni conto che alcuni pre che ho montato nelle mie chitarre funzionano da anni con una pila da 9V... Un pre in formato rack evidentemente non rientra nella casistica, sopratutto se ti fornisce anche le distorsioni, analisi del clipping, miscelazione di canali ecc.

Se li hai e prevedi la possibilità di usarli, prenditi un alimentatore più grosso (forfettariamente...) altrimenti fai l'analisi del carico totale e dimensioni l'alimentatore in seguito...

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Fulcro

"PeSte" ha scritto nel messaggio news:s4wlf.16536$z snipped-for-privacy@tornado.fastwebnet.it...

frega

Da sempre ho cercato di comprare i migliori multieffetto rack del mercato per evitare i pedali, ma chi aveva i rack rimaneva impressionato dalla mia pedaliera artigianale e sconsigliava di comprare rack...

Beh per i bassisti e tutto più facile... Di certo non basta se devi suonare musica come Skunk Anansie, Marillion e altri... Per un chitarrista, viaggiare senza quei 3 o 4 immancabili effetti è impossibile... I Pink Floyd hanno un banco pieno di pedali oltre ai multieffetto, segno che anche un pedale ha una certa considerazione rispetto ai multieffetto (spesso per la velocità di commutazione...) Ciao Fulcro

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Fulcro

"Fulcro" ha scritto nel messaggio news:439974fc$0$344$ snipped-for-privacy@news.tiscali.it...

[...]

sarà...ma non ho mai sentito la necessità di avere un rack per il basso... ...e di canzoni ne abbiamo fatte...certo...giochiamo molto anche a riarrangiare...così facciamo lavorare anche le tastiere ;-)

Ste

Reply to
PeSte

"Tomaso Ferrando" ha scritto nel messaggio news: snipped-for-privacy@mygate.mailgate.org...

Mi scuso per il ritardo nella risposta ma non visitavo il NG daun po' di tempo.

... snip...

Quando cresce la corrente (a parita' di V1 e f) crescono anche le dimensioni per diversi fattori. Il primo e' legato alla realizzazione del suddetto. Supponiamo di avere un trasformatore a 220V da 220VA (1A) e volerlo utilizzare per 2200VA (10A). Per ottenere la stessa sovratemperatura di esercizio e' necessario che le potenze dissipate siano le stesse (con le stesse dimensioni si ha circa la stessa resistenza termica verso l'ambiente). Quindi per le perdite nel rame si puo' scrivere: Rin*Iin^2 = Rfin*Ifin^2 Rin/Rfin = Ifin^2/Iin^2 = (10*Iin)^2 / Iin^2 = 100

La nuova resistenza di avvolgimento deve essere 1/100 del valore iniziale. Considerato che il numero di spire non cambia per evitare cambiamenti di flusso del circuito magnetico, la lunghezza dell'avvolgimento non cambia (in realta' si modifica anche questa per la variazione di sezione del conduttore dell'abbolgimento). Quindi per ridurre ad 1/100 la resistenza, bisogna aumentare la sezione del conduttore di 100 volte!!!! Capirai bene che non e' possibile avvolgere un trasformatore del genere. L'avvolgimento non "entra" nel trasformatore. Per questa ragione si riparte nel progetto ingrandendo la struttura (piu' spazio per l'avvolgimento). Perche' il trasformatore e' una macchina formata da piu' parti (ferro e rame) e si cerca di ottimizzare le prestazioni riducendo il piu' possibile i materiali utilizzati e quindi il costo. La corrente magnetizzante e' legata al flusso e alla riluttanza del circuito magnetico: N1*I1-N2*I2 = fi*Rmagn = N1*I0

Ovviamente sto parlando di fasori associati alle grandezze sinusoidali del circuito. Con fi intendo il flusso, con Rmagn la riluttanza del circuito magnetico, con I0 la corrente magnetizzante (ipotizzando alimentazione dall'avvolgimento N1).

La riluttanza varia in funzione delle dimensioni del nucleo come definito nella seguente relazione: Rmagn = l/(mu*S)

dove con l indico la lunghezza, S la sezione del nucleo e mu la permeabilita' magnetica del materiale utilizzato. Per la precisione e' necessario sommare tutti i contributi di riluttanza e flusso di ogni parte del circuito magnetico del trasformatore (gioghi e colonne). Come si puo' intuire dalla relazione precedente, se la lunghezza del circuito magnetico aumenta, cresce anche la riluttanza. A parita' di numero di spire, cresce anche la corrente di magnetizzazione (fi*R=N1*I0).

... snip...

Questo non e' vero. La corrente puo' portare a dovere ricalcolare il nucleo, ma la cosa non e' assolutamente detta.

Saluti

--
GG

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tuoi occhi - Seneca
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GG

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