Led accesi a causa di dispersioni

Salve a tutti. Tempo fa chiesi qui dei consigli su come fare accendere dei led ad alta luminosit=E0 alimentandoli con tensioni tra 60 e 90V (su un treno) pensando a chiss=E0 quali soluzioni "raffinate" quando invece alla fine si cap=EC che la soluzione migliore era anche la pi=F9 semplice: ovvero mettere un'adeguata resistenza in serie ad ogni led e buonanotte! Beh adesso ho realizzato la modifica seguendo questi consigli, ovvero mettendo led con resistenza in serie al posto delle vecchie lampadine a filamento; per=F2 (tanto per cambiare) qualcosa =E8 andato storto: i led sono cos=EC sensibili che ogni tanto si accendono anche quando non dovrebbero a causa di leggere dispersioni gi=E0 presenti prima della modifica (l'alimentazione viene da fili che girano per tutto il treno). Il fatto =E8 che prima c'erano delle lampadine a filamento che non risentivano delle leggere dispersioni mentre adesso per i led basta un soffio per farli accendere. Ho misurato ai capi dei due fili di alimentazione ed ho visto che c'=E8 una tensione "fittizzia" di 74 volt. Dico fittizzia in quanto il led riesce ad accendersi ma se metto in corto i due fili o ci collego una lampadina a filamento, la tensione sparisce.

Qualcuno ha in mente qualche soluzione semplice e rapida per ovviare a questo inconveniente? Grazie tante.

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antologiko
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antologiko ha scritto:

Metti una lampadina a filamento in paralello ai Led. Se l'illuminazione è fatta con più led tutti in parallelo, la lampadina a filamento dovrebbe fare il suo lavoro, cioè "buttare giù" le tensioni spurie. Se proprio non vuoi la lampadina a filamento prova con una resistenza (valori e potenze da.. indovinare!)

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Spok65

antologiko ha scritto:

Cercherei di capire *perche'* di questa tensione (EMC dovute au convertitori a bordo?), magari con un bell' oscilloscopio...

Poi, agirei di conseguenza: se la tensione disponibile e' DC, ed e' un problema di EMI, metterei un bel C in parallelo al LED (valore da determinare, ovviamente).

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Englishman

na a

E' una soluzione che avevo gi=E0 pensato, solo che mi sembra un po' precaria nel senso che non =E8 facile capire che "livello" di dispersione si riesce a bloccare; inoltre le resistenze scalderanno anch'esse come le altre gi=E0 inserite in serie ai led.

Stavo pensando di interporre un componente che non risenta di queste leggere dispersioni e che possa pilotare il led. La cosa pi=F9 semplice sarebbe un rel=E8 ma =E8 ingombrante...

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Antologiko

Tieni conto che non mi intendo di apparecchiature a bordo dei treni, comunque col tester ho visto che la tensione non ha componenti alternate, anche perch=E8 se cos=EC fosse credo che i led brucerebbero subito.

Cos'=E8 EMI? un altra apparecchiatura o Elettro Magnetismo Indotto? :-)

Mettendo che la tensione sia DC, come fai a bloccarla con un C (ondensatore) in parallelo?

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Antologiko

Antologiko ha scritto:

Con adeguata alimentazione, l' O. da laboratorio funziona anche in un treno.

E magari il Tester non rileva componenti di frequenza superiore ai (vala', sono buono) 500Hz.

O, magari si accenderebbero debolmente.

EMI, EMC, disturbi elettromagnetici indotti o condotti. Correnti indesiderate da apparecchi vicini, come, ad esempio dei convertitori a bordo dei treni.

Infatti non metto.

P.S. Immagino tu sappia la differenza tra un saldatore e un pezzo di torta.

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Englishman

Englishman:

Ti sei magnato anche il saldatore, stavolta?

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F. Bertolazzi

F. Bertolazzi ha scritto:

No, un bel budino al cioccolato, a cena...

Cmq. quando ho capito la sunnominata (nel mio caso, la differenza tra un bit ed una fetta di torta), la qualita' della mia vita ha compiuto un balzo in avanti.

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Englishman

Englishman:

Anche la circonferenza della suddetta vita. :D

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F. Bertolazzi

Il tester =E8 un fluke con true rms, non ricordo la frequenza massima ma si tratta di centinaia di kHz. Con esso misuro alternata =3D 0,0...V e continua =3D 74V. Dici che non mi devo comunque fidare?

Si vede che sono proprio ignorante perch=E8 da queste parole m'=E8 sembrato l'opposto:

a.

Hehe, non reagisco... (mi servi vivo) ;-)

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Antologiko

"Antologiko" ha scritto nel messaggio news: snipped-for-privacy@k26g2000vbp.googlegroups.com...

Non so che caduta fanno le R in serie ma se moltiplicata per la I non da potenze elevatissime puoi pensare di stabilizzarla,

ciao giorgio

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Giorgio Padoan

Antologiko ha scritto:

Vedi tu: se ti fidi, allora i LED si accendono per magia o per un motivo che ti sfugge (*), se non ti fidi, rimane il dubbio EMC o EMI.

Intendevo "se la corrente con cui alimenti i LED e' intesa come DC, allora per ridurre gli (eventuali) disturbi sovrapposti ecc...", visto non so, ne' spieghi se la corrente a disposizione e' continua (e come generata) ovvero alternata, e rettificata in prossimita' del LED.

Dall' OP avevo presa per buona la prima.

Bene.

Per punizione portati un Oscilloscopio a bordo, e controlla la forma d' onda nei diversi casi (LED acceso e "spento") e misura la tensione "di linea", quella tra l' interruttore e massa, quella tra la R e massa, e quella tra il LED e massa, e la corrente in questi casi, sia con LED acceso che spento (2+8 misurazioni totali, ci metti una mezzoretta a farle).

Misura anche la resistenza dell' interruttore, sia acceso che spento.

(*) Stanotte, mentre dormivo, ipotizzavo anche a) interruttore non propriamente funzionante, ovvero qualche tensione (continua) residua una volta aperto l' interruttore.

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Englishman

Metti 330...470 Ohm 1/4W (lavora a meno di 2V) in parallelo ai led, dopo la resistenza "R" di potenza "P" che hai già messo. Eventualmente, se la luminosità si abbassa troppo, diminuisci R del 10...25% (oppure mettine in parallelo un'altra di valore 10R...3R e potenza 1/10P...1/4P).

Ciao

--
Gianluca
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LAB

Ciao e grazie della pazienza

E' quello che pensavo: non sono bravo in elettronica ma se fosse un disturbo EM allora secondo me dovrebbe esserci una tensione AC misurabile almeno a vuoto (ovvero con led scollegato)...

L'oscilloscopio vorrei evitarlo perch=E8 non lo so usare bene (hehe) e inoltre quello che possediamo al lavoro =E8 un cimelio dell'antiguerra (in effetti come conoscenze non vado molto oltre al saldatore...) La prova di mettere un C la posso invece fare subito. Se quel che conta =E8 una bassa reattanza che faccia da shunt al led, allora per fare una prova al volo potrei usare un C con valore abbastanza alto, giusto? Se non ho fatto male i conti con 10 microfarad andiamo sotto i

320 ohm gi=E0 a 50Hz. Tutto ci=F2 ha senso o sono proprio fuori strada?
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Antologiko

opo

a

in

Ciao, ho provato a fare dei calcoli per vedere da dove derivano i valori che hai suggerito.

Per chiunque ha un po' di pazienza io ho schematizzato in questo modo:

Se la tensione fasulla =E8 dovuta ad una dispersione allora la immagino come un positivo "pescato" da qualche parte con una certa resistenza Rc "di contatto" che si va ad aggiungere alla R gi=E0 in serie al led.

In assenza di guasti la corrente sul led =E8 attualmente (V - Vled)/R, con: V che va da 60 a 90 Vled =E8 nota e vale circa 3V Ed R =E8 stata scelta da 3,9K (per non dare pi=F9 di 22mA al led nelle peggiori condizioni)

Adesso ipotizzando di mettere in parallelo al led una certa Rp per sopprimere il guasto; e ipotizzando altres=EC di avere la dispersione in atto nel momento in cui la spia dovrebbe essere normalmente spenta (ovvero tensione dovuta alla sola dispersione con resistenza di contatto Rc in serie), se non ho fatto male i conti si ha che affinche La Rp tenga la tensione sul led inferiore ai 3V si deve imporre

Rp < (R + Rc)*3/V

Nel peggiore dei casi (V =3D 90) dev'essere quindi

Rp < (3900 + Rc)/30

Se ci accontentiamo ad esempio di bloccare dispersioni con resistenze di contatto non inferiori a 1K allora dev'essere Rp < 4900/30 =3D 163 ohm

mentre se ad es. Rp =E8 di 470 ohm, le dispersioni con Rc inferiore a

10,2K NON verranno bloccate.

Ad ogni modo la corrente sul led, quando questo deve normalmente accendersi, andr=E0 a diminuire (rispetto al circuito originale) della quantit=E0 3/Rp, ovvero varr=E0 adesso

Iled =3D (V - Vled)/R - Vled/Rp

Quindi se ad es. Rp =3D 470 allora Iled diminuisce di 3/470 =3D 6,3 mA; cosa abbastanza accettabile.

Ho detto troppe cavolate?

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Antologiko

Antologiko ha scritto:

Vale sempre la avvertenza del messaggio precedente (cioe' se ti puoi fidare dello strumento).

"Adelante, Pedro, si puedes".

Se non dovesse funzionare, fai le misure col multimetro.

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Englishman
18:53

- Gio 08 Ott 2009, 00:25, "antologiko" ha scritto:

- Ma in questo modo consumano molto più delle lampadine. Forse intendevi dire che ne hai messi tanti in serie e ci hai aggiunto una resistenza di valore sufficiente

- Ti direi di mettere uno speciale controllo in corrente che fa un test per regolarsi, ma credo basti mettere degli interruttori meccanici in serie ai gruppi di led

-*_ uniposta(at)yahoo.it -*_ uniposta(at)gmail.com

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uniposta

"Englishman" ha scritto nel messaggio news:LtJzm.1341$ snipped-for-privacy@tornado.fastwebnet.it...

Proverei con un induttanza da qualche millihenry (puoi usare anche l'avvolgimento di un trasfo) in serie al + , subito prima del led, e un C in parallelo al led, costruendo un buon passa-basso. Se si tratta di disturbi indotti potrebbe essere molto efficace. La C inizierei con non elettrolitico da 0,5-1 microfarad, per passare agli elettrolitici sempre + grossi solo se le cose migliorano ma non completamente. Se funziona inserisci anche uno zener da 4V7 in parallelo al led, che normalmente non conduce, ma fa da protezione per i componenti aggiunti in (in particolare per l'eventuale elettrolotico) in caso il led si interrompa.

ciao giorgio

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Giorgio Padoan

Grazie dei consigli, far=F2 anche queste prove

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Antologiko

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