[HELP] Rumore di fondo

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"not1xor1" ha scritto nel messaggio news:51b86082$0$1374$ snipped-for-privacy@reader1.news.tin.it... Il 11/06/2013 18:39, asdf ha scritto:

ma è veramente impossibile ottenere qualcosa di perfettamente equivalente, magari usando componenti particolari (FET di potenza) e trasformatori audio per le casse se non un ampli normale di potenza adeguata preceduto da un DSP?

-- bye !(!1|1)

l'amplificazione valvolare e' usata nei cosidetti impianti high-end, dove un qualsiasi componente a stato solido non potrebbe mai raggiungerne la qualita', percio' si utilizzano principalmente finali in classe A con trasformatori d'uscita avvolti su nuclei ad elevata permeabilita' e avvolgimenti frazionati, in casi estremi anche trasformatori d'ingresso e interstadio, e comunque rigorosamente senza controreazione e utilizzando tubi a riscaldamento diretto, due al massimo tre stadi per ridurre il piu' possibile il passaggio del segnale attraverso componenti attivi e passivi (ad esempio il mio amplificatore loftin-white e' accoppiato direttamente, il segnale viene trasferito dalla placca della valvola pilota direttamente sulla griglia della finale per evitarne il passaggio attraverso il condensatore interstadio). in passato ho fatto alcune comparazioni, i mosfet e gli hexfet hanno una timbrica che somiglia alle valvole ma comunque non e' uguale, probabilmente perche' il progetto non e' ugualmente raffinato. Quindi mi permetto di contraddire, o meglio, correggere l'amico asdf : se l'ampli serve per ascoltare musica va' bene qualsiasi ampli, ma se si vuol tirare fuori tutte le informazioni possibili da un disco e rendere la sessione d'ascolto estremamente piacevole (un vinile di lirica non si puo' ascoltare con un amplificatore a stato solido!!!) be' lo stato solido, benche' possa uscire vincitore su dimensioni e rendimento, comunque farebbe una magra figura. Perche' un chitarrista dovrebbe usare un amplificatore valvolare e quindi avere dei costi molto piu' elevati anche nel tempo (cambiare il set di valvole finali ad un marshall costa un occhio), un rendimento minore e un ingombro maggiore (con lo stesso ingombro potrebbe aver eun finale a stato solido di potenza almeno 4 volte piu' elevata) ? presto detto: solo le valvole riescono a riprodurre fedelmente uno strumento musicale, con tutte le sue sfumature. E lo stesso succede in ambito domestico. Io ho un impianto multiamplifcato a valvole (sono 3 finali e non mi dilungo sul resto della catena) con una potenza complessiva per canale di circa 20W ; per chi si e' messo gia' a ridere voglio ricordare che a tali amplificatori vanno abbinati diffusori ad alta efficienza, ovvero casse grosse come lavatrici, woofers da almeno 38 cm , drivers a compressione con trombe, e tweeters a membrana, tutti con magneti in alnico, con una sensibilita' media di 100dB/W/m .... l'unico difetto che hanno tali finali e' di essere molto costosi e probabilmente per quello molti scelgono alternative piu' economiche (e sicuramente altrettanto valide), basta sapersi accontentare... mi scuso per essermi dilungato oltre e rispondo alla domanda dell'amico not1xor1 ... a mio avviso non e' possibile ottenere qualcosa di perfettamente equivalente, simile si ma uguale no, provare per credere, per realizzare il mio finale da 3W che uso per i medi ho speso circa 1000 euro (ho usato componentistica di elevatissima qualita' , gli stessi che usa la audionote) , lo stesso schema loftin-white lo proponeva la audionote jp tanti anni fa il finale si trova usato intorno alle 5000 euro, mentre la Asano ne produce uno con lo stesso schema che ho usato io per circa 2500 dollari

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M1Ch3L3

Per evitare che rientri RF portino in conduzione i diodi nei momenti sbagliati, producendo ronzìo.

--
Gianluca
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LAB

Il 12/06/2013 23:15, M1Ch3L3 ha scritto:

ok... ho capito... :-)

--
bye 
!(!1|1)
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not1xor1

"M1Ch3L3" :

Per favore non rispondere dopo la tua firma: il mio (e immagino altri) newsreader ovviamente tagliano la firma quando si va a citare il testo.

Tornando al discorso, asdf diceva il contrario: cioè che le valvole hanno il vantaggio di potere essere tirate in saturazione senza che la loro distorzione dia fastidio. E per questo sono usate dai "creativi" (cioè i chitarristi) per produrre la musica.

Ma per ascoltarla uno non dovrebbe introdurre ulteriore distorsione, quindi il discorso di asdf non si applica, e quel che dici tu è tutta un'altra cosa.

Se "hanno una timbrica" non vuol dire che aggiungono del loro alla musica? E per riprodurre un brano registrato non sarebbe meglio aggiungere il meno possibile?

Ma le esigenze del chitarrista e quele di chi ascolta un disco sono opposte. Che senso ha metterle insieme?

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pot

nti

RF a 50 Hz?

Saluti e humming.

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Tomaso Ferrando

Il 09/06/2013 20:32, snipped-for-privacy@gmail.com ha scritto:

Uno stabilizzatore di tensione con un banale LM317? Sono solo 12mA, anche alla massima tensione in-out (40V) fanno solo mezzo watt da dissipare.

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Claudio_F

Il 11/06/2013 21:03, snipped-for-privacy@gmail.com ha scritto:

mediante un condensatore 10nF - 400V su ciascun capo. L'hum è calato leggermente: rimane intenso, ma si sente che non è più come prima. Ricordo di aver visto altri schemi di preamplificatori e/o finali audio nei cui alimentatori, in parallelo a ciascuno dei diodi del ponte raddrizzatore, c'era un condensatore (non ricordo il valore). Quale è la funzione di tali 4 condensatori? Nel mio caso, una soluzione di questo tipo potrebbe essere utile per ridurre ulteriormente l'hum?

Hai provato con un oscilloscopio a cercare dove nasce il rumore, misurandolo a partire dalle finali e retrocedendo verso il preampli?

Giorgio

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Giorgio

olo a partire dalle finali e retrocedendo verso il preampli? Giorgio

Non ho un oscilloscopio, purtroppo. Altrimenti, avrei già fatto la prova.

Ho un frequenzimetro e l'ho collegato all'uscita del pre (ingresso cortocir cuitato a massa) per vedere se "sentiva" i 100 Hz dell'hum, ma non ha letto nulla.

Ciao.

Chogokin Z

Reply to
iz8jfd

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