[HELP] Rumore di fondo

Ho assemblato un preamplificatore microfonico basato su un doppio triodo EC C82, incluso un alimentatore che eroga 200 Vdc per l'anodica e 12,6 Vdc per il filamento.

Il pre:

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L'alimentatore:

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Il pre amplifica regolarmente (senza distorcere - quantomeno, ad orecchio), ma genera un rumore di fondo (anche con l'ingresso microfono cortocircuita to a massa) che ha le caratteristiche del cosiddetto "hum", il residuo di a lternata che rimane nella linea di alimentazione in continua del pre.

Ho pensato che fosse la valvola (posta ij uno zoccolo schermato, con cilind ro di protezione in alluminio) a generare l'hum e l'ho sostituita con un'al tra ECC82, ma non è cambiato nulla. Ho allontanato il trasformatore di al imentazione dal resto del pre, ma non ho avuto risultati (la massa elettric a è TOTALMENTE isolata dal contenitore metallico nel quale è inserito l 'intero circuito, pre ed alimentatore). Ho provato altri cambiamenti, ma il problema è rimasto.

Inizio a credere che l'hum sia dovuto alla "forte" corrente anodica che per corre ciascun triodo (11.5 mA, circa - misurati con il tester su ciascuna p lacca -, il TUTTO come indicato nel datasheet dell'ECC82 per una valvola al imentata a 100Vdc tra placca e catodo, con Vg=0): qualora la corrente ano dica fosse inferiore (un paio di mA, o frazioni di mA - cioè, con una mag giore amplificazione della valvola), immagino che l'hum sarebbe molto minor e, ma nel mio caso (con tale corrente e con una minore amplificazione - per me, comunque, sufficiente), il residuo di alternata è molto più "prese nte" in cuffia e in altoparlante.

Se così è, ho pensato ad un DC choke da inserire nella linea di aliment azione in continua tra l'alimentatore ed il pre.

Altrimenti: critiche? Suggerimenti? Correzioni?

Grazie anticipate.

Ciao.

Chogokin Z

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iz8jfd
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ha scritto nel messaggio news: snipped-for-privacy@googlegroups.com... Ho assemblato un preamplificatore microfonico basato su un doppio triodo ECC82, incluso un alimentatore che eroga 200 Vdc per l'anodica e 12,6 Vdc per il filamento.

Il pre:

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L'alimentatore:

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Il pre amplifica regolarmente (senza distorcere - quantomeno, ad orecchio), ma genera un rumore di fondo (anche con l'ingresso microfono cortocircuitato a massa) che ha le caratteristiche del cosiddetto "hum", il residuo di alternata che rimane nella linea di alimentazione in continua del pre.

Ho pensato che fosse la valvola (posta ij uno zoccolo schermato, con cilindro di protezione in alluminio) a generare l'hum e l'ho sostituita con un'altra ECC82, ma non è cambiato nulla. Ho allontanato il trasformatore di alimentazione dal resto del pre, ma non ho avuto risultati (la massa elettrica è TOTALMENTE isolata dal contenitore metallico nel quale è inserito l'intero circuito, pre ed alimentatore). Ho provato altri cambiamenti, ma il problema è rimasto.

Inizio a credere che l'hum sia dovuto alla "forte" corrente anodica che percorre ciascun triodo (11.5 mA, circa - misurati con il tester su ciascuna placca -, il TUTTO come indicato nel datasheet dell'ECC82 per una valvola alimentata a 100Vdc tra placca e catodo, con Vg=0): qualora la corrente anodica fosse inferiore (un paio di mA, o frazioni di mA - cioè, con una maggiore amplificazione della valvola), immagino che l'hum sarebbe molto minore, ma nel mio caso (con tale corrente e con una minore amplificazione - per me, comunque, sufficiente), il residuo di alternata è molto più "presente" in cuffia e in altoparlante.

Se così è, ho pensato ad un DC choke da inserire nella linea di alimentazione in continua tra l'alimentatore ed il pre.

Altrimenti: critiche? Suggerimenti? Correzioni?

Grazie anticipate.

Ciao.

Chogokin Z

i filamenti sono alimentati in alternata? in caso affermativo hai attorcigliato i fili che alimentano i filamenti? hai collegato il centrale a massa se alimentati in serie o un capo a massa se alimentati in parallelo? o ancora meglio, hai provato ad alimentare i filamenti in continua? hai collegato la massa a terra utilizzando classici condensatore+resistenza in parallelo?

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M1Ch3L3

"M1Ch3L3" ha scritto nel messaggio news:51b4da16$0$12823$ snipped-for-privacy@news.tiscali.it...

Pardon, non avevo visto lo schema elettrico, be' quanto ti ho detto e' gia' riportato nello schema originale ;)

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M1Ch3L3

"M1Ch3L3" ha scritto nel messaggio news:51b4da64$0$12815$ snipped-for-privacy@news.tiscali.it...

forse potresti risolvere con un filtro CLC dopo il ponte d'alimentazione, al momento non ho tempo di calcolare i valori ma ad occhio metterei un 220 uF + qualche henry d'induttanza + un migliaio di uF

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M1Ch3L3

Il 09/06/2013 20.32, snipped-for-privacy@gmail.com ha scritto:

percorre ciascun triodo (11.5 mA, circa - misurati con il tester su ciascuna placca -, il TUTTO come indicato nel datasheet dell'ECC82 per una valvola alimentata a 100Vdc tra placca e catodo, con Vg=0): qualora la corrente anodica fosse inferiore (un paio di mA, o frazioni di mA - cioè, con una maggiore amplificazione della valvola), immagino che l'hum sarebbe molto minore, ma nel mio caso (con tale corrente e con una minore amplificazione - per me, comunque, sufficiente), il residuo di alternata è molto più "presente" in cuffia e in altoparlante.

in continua tra l'alimentatore ed il pre.

La butto lì. Una R da qualche centinaio di Ohm in serie all'alimentatore.

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G.B.

Il 09/06/2013 20:32, snipped-for-privacy@gmail.com ha scritto:

ECC82, incluso un alimentatore che eroga 200 Vdc per l'anodica e 12,6 Vdc per il filamento.

genera un rumore di fondo (anche con l'ingresso microfono cortocircuitato a massa) che ha le caratteristiche del cosiddetto "hum", il residuo di alternata che rimane nella linea di alimentazione in continua del pre.

ma con tanti opamp a rumore e distorsione praticamente nulli, quale vantaggio ci sarebbe con le valvole termoioniche?

--
bye 
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not1xor1

G.B. ha scritto:

Magari un filtro a pi greco è un filo meglio...

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El_Ciula

"El_Ciula" ha scritto nel messaggio news:51b56e59$0$12820$ snipped-for-privacy@news.tiscali.it...

io ho consigliato un pigreco CLC che uso regolarmente nelle mie realizzazioni bf a valvole, al quale spesso seguono due RC (o ulteriori due LC dipende dallo spazio disponibile, le induttanze sono grosse) per "separare" le anodiche la R dovrebbe essere da qualche decina di ohm (non centinaio) di adeguata potenza e magari non induttiva

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M1Ch3L3

M1Ch3L3 ha scritto:

Senza indagare, in quanto non ho grande esperienza nel campo valvole, ricordo che nelle radio d'epoca usava sfruttare il magnete altoparlante per realizzare la L, per questo consigliavo il pi greco, ad ogni modo penso sia un problema ricorrente e basti scopiazzare soluzioni in schemi per la rete.

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El_Ciula

Il 10/06/2013 8.10, El_Ciula ha scritto:

Se guardi bene gli schemi, C1 dell'alimentatore , la R che aggiungi e C4 del pre formano un pi greco.

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G.B.

Il 10/06/2013 9.10, El_Ciula ha scritto:

Uno schema da scopiazzare:

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G.B.

Salve a tutti,

Direi che non fa una piega, con i filamenti in AC a cavi intrecciati! Piuttosto non e' almeno uno dei capi del primario del trasf. vada messo a massa con un 10 nF 1000 V? Nelle BF a valvole era buona norma il ground bus, cioe' un filo nudo e spesso di rame che partendo dai connettori di ingresso andava fino al negativo degli elettrolitici di filtro (a PI greco 100 uF - 1 KOhm - 100 uF). O ricordo male? Stasera guardo qualche schema attempato. Salutoni

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bruno

ha scritto nel messaggio news: snipped-for-privacy@googlegroups.com...

Quello e' lo schema di un amplificatore che suona, non di un amplificatore che suona bene, ci sono degli errori, il potenziometro dopo lo stadio pilota, la mancanza di un adeguato filtro CLC sull'alimentazione anodica, la non adeguata polarizzazione di griglia della finale...

la massa a bus si fa' partendo dalla massa del primo condensatore di filtro dell'anodica e finendo sui connettori d'ingresso bf, durante il percorso ci si agganciano tutti i componenti che vanno a massa, solitamente uso un filo di rame argentato da 2mm che conferisce anche una certa stabilita' al tutto (essendo ovviamente montato in aria).

Per chi vuole perderci un attimo lo rimando a due foto di un prototipo che ho costruito circa 20 anni fa, mostrato (e venduto a un tizio che ha insistito :) ad una fiera dell'epoca ma non ricordo quale.

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Trattasi di un ampli due stadi, doppio triodo pilota accoppiato direttamente ad un triodo a riscaldamento diretto (una vera chicca, deriva da uno tipologia circuitale degli anni 20); l'alimentatore e' interamente a valvole, con anodica stabilizzata mediante valvole; il tutto guarnito da un vu-meter, ovviamente anch'esso a valvole ;)

Si vede la massa a bus, e si nota l'assenza della cella di filtro CLC sull'anodica, non necessaria in quanto stabilizzata a tubi.

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M1Ch3L3

"not1xor1" ha scritto nel messaggio news:51b5c892$0$1358$ snipped-for-privacy@reader2.news.tin.it...

non hai mai ascoltato un ampli a valvole vero? un amplificatore a valvole in classe A ha una distorsione alla massima potenza che sfiora il 10% eppure... la musicalita' di un impianto audio non si misura con gli strumenti... il problema non e' dei transistor o degli opamp, che sono e rimangono degli ottimi dispositivi, ma dell'orecchio. Infatti, e' quest'ultimo che non gradisce alcuni aspetti dell'amplificazione a transistor o a opamp e gradisce le valvole. Il motivo e' presto chiarito: In un amplificatore a transistor se il picco di segnale dovesse superare la potenza massima, verrebbe brutalmente tosato delle due estremita' e la sua onda da sinusoidale si trasformerebbe in trapezoidale. Facendo un'analisi in frequenza di questo segnale trapezoidale, si nota che si generano armoniche di ordine dispari, che l'orecchio, evidentemente, non gradisce. Mentre, in un amplificatore a valvole, se un picco di segnale dovesse superare la potenza massima, le due estremità dell'onda sinusoidale verrebbero solo leggermente appiattite, rimanendo comunque sinusoidali. Analizzando in frequenza questo segnale "quasi" sinusoidale, vediamo che è composto da una serie di armoniche di ordine pari che piacciono tanto al nostro orecchio. Le stesse armoniche vengono prodotte, piu' o meno, dai mosfet ma non dai transistor o dagli opamp. Poi c'e' l'effetto microfonico, essendo la valvola formata da elementi discreti, catodo, griglia, . questi elementi captano il suono degli altoparlanti (variazioni di pressione) e vibrano provocando una distorsione (spesso piacevole per l'orecchio); in pratica si forma una retroazione; Questo accade sugli amplificatori valvolari di bassa fattura, in quelli di fattura medioalta e alta i tubi, specialmente quelle appartenenti al frontend, vengono selezionati prima per trasconduttanza (per avere minime differenze tra i due canali) e poi (e soprattutto) per microfonicita' (superiore in tubi ad alta trasconduttanza) per evitare al massimo queste vibrazioni che, seppur piacevoli, "sporcano" in qualche modo il segnale rendendolo meno ricco di dettagli, dettagli che solo un amplificatore a valvole e' in grado di riprodurre.

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M1Ch3L3

Il 10/06/2013 15:32, M1Ch3L3 ha scritto:

sono abbastanza vecchio da aver visto per anni anche TV a valvole (oltre ad aver fatto da ragazzo il corso radio elettra mezzo a valvole e mezzo a semiconduttori visto che era il periodo in cui stavano aggiornando il corso... mi pare intorno al 73 o giù di lì)

non

i

IMHO qui più che di acustica è questione di psicologia

zione

ito:

e la

sua

si in

iche

dai... le condizioni di saturazione del segnale non sono certo normali in un amplificatore un minimo decente

--
bye 
!(!1|1)
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not1xor1

Il 10/06/2013 14.33, M1Ch3L3 ha scritto:

Si, in effetti non è il massimo dell'hi-end... volevo solo mettere in evidenza lo stadio di alimentazione, il pigreco CRC nei pre si usa molto più spesso del CLC.

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G.B.

Uhmm... Temo che il pre sia per un apparato ricetrasmittente... Comunque non si è mai visto un pre per microfoni non piezoelettrici con 1MOhm di impedenza di ingresso... Io metterei direttamente in parallelo all'ingresso una bella 4k7!

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LAB

Se lo fai lavorare lontano dalla saturazione ci sono solo svantaggi, almeno perchè il rendimento è di gran lunga inferiore all'equivalente a stato solido. Da questo puoi dedurre che per un chitarrista l'ampli a valvole, almeno lo stadio finale, è quasi indispensabile per ottenere quel suono particolare, mentre se l'ampli serve ad ascoltarla la musica, e quindi non ti sogneresti mai di spingerlo ai limiti della distorsione, allora uno vale l'altro e chiaramente per il fattore rendimento e dimensioni lo stato solido vince su tutta la linea.

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asdf

Il giorno domenica 9 giugno 2013 20:32:37 UTC+2, snipped-for-privacy@gmail.com ha scritt o:

Rispondo a me stesso per rispondere a tutti.

Ho messo a massa i capi del primario del trasformatore di alimentazione, me diante un condensatore 10nF - 400V su ciascun capo. L'hum è calato legger mente: rimane intenso, ma si sente che non è più come prima. Ricordo di aver visto altri schemi di preamplificatori e/o finali audio nei cui alime ntatori, in parallelo a ciascuno dei diodi del ponte raddrizzatore, c'era u n condensatore (non ricordo il valore). Quale è la funzione di tali 4 con densatori? Nel mio caso, una soluzione di questo tipo potrebbe essere utile per ridurre ulteriormente l'hum?

Di nuovo, grazie anticipate.

Ciao.

Chogokin Z

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iz8jfd

Il 11/06/2013 18:39, asdf ha scritto:

ma è veramente impossibile ottenere qualcosa di perfettamente equivalente, magari usando componenti particolari (FET di potenza) e trasformatori audio per le casse se non un ampli normale di potenza adeguata preceduto da un DSP?

--
bye 
!(!1|1)
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not1xor1

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