Durrata LED risolto

Mi sono spesso lamentato della scarsa durata delle lamapdine LED nella mia abitazione. Se non ricordo male anche su questo NG ne abbiamo discusso. Ho sempre colpevolizzato la tensione troppo alta vista la vicinanza di un trasformatore alla mia abitazione. Bhe! avevo ragione!. Una piccola industria ubicata sulla stessa linea elettrica a circa 700m dalla mia abitazione ha fatto installare un impianto fotovoltaico con cessione della tensione a ENEL (o chi per esso non sono pratico). La

ENEL del fatto che non riuscivano a incanalare la tensione sulla linea (o qualcosa di simile non me ne intendo) a causa del voltaggio troppo

visto che lo sostenevano gli impiantisti. ENEL ha inviato i suoi tecnici che hanno fatto un intervento proprio sul trasformatore che si trova a

passati 4-5 mesi, le lampadine LED di casa mia sono ancora tutte funzionanti. Avevo ragione, ora la tensione misurata con il tester sulle mie prese non supera mai i 230V. Spero questo fatto possa aiutare qualcuno che abbia problemi di durata delle lampadine LED. Ciao Gab

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Gab
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207 e 253V.
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Byebye from Verona, Italy 

Bernardo Rossi
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Bernardo Rossi

Il 28/12/2020 10:49, Bernardo Rossi ha scritto:

Su questo sono d'accordo, ma che ne dici del fatto che gli impiantisti non riuscivano a collegare il fotovoltaico a ENEL a causa della tensione troppo alta? l'ho misurata diverse volte, non l'ho mai vista superare i

37V alle mie prese prima dell'intervento dei tecnici enel. Quindei era dentro le tolleranze.
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Gab

Se hanno convinto l'Enel ad abbassare la tensione, magari era davvero fuori range e hanno raccontato la storia dei 6-7 V solo per non ammettere che avevano fatto qualche stupidata.

Mi aspetto che una lampadina cinese sia un po' al limite con le specifiche,

pannelli fotovoltaici non riesca a "pompare" corrente in rete con tensioni entro le tolleranze.

anche dalla configurazione dei pannelli (e quindi dagli installatori). Forse gli inverter fotovoltaici non contengono uno stadio boost e quindi se

fare.

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Fletto i muscoli e sono nel vuoto.
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dalai lamah

Ti racconto un paio di fatti di diversi anni fa.

Un'azienda del vicentino aveva continui guasti su driver per motori brushless Siemens, roba da diverse migliaia di euro ciascuno. I guasti avvenivano sempre nell'ora di pranzo o dopo le 17. Ho fatto una indagine, con un data recorder sulla tensione di rete (allora 380V trifase), ed ho visto che in quegli intervalli, la tensione saliva lentamente e superava i 430 volt. Erano in effetti vicinissimi alla centrale di trasformazione della zona industriale. Parai provvisoriamente al problema con un trasformatore da una quarantina di KW in riduzione di una decina di volt. Da allora finiti i problemi. Non so se poi l'enel abbia fatto interventi.

Sempre nel vicentino, in una famosa ditta di utensili pneumatici, capitava che il nuovissimo incisore laser per marchiare i loro prodotti si guastasse continuamente. Riportai a loro l'esperienza precedente ed adottarono anche loro il trasformatore. Dopo diversi mesi mi ringraziarono per il suggerimento.

dall'enel ad una ditta nella stessa zona, aveva rilevato "armoniche di

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Chi va con lo zoppo, impara a zoppicare. 
Ma se lo zoppo va con uno sano, smette di zoppicare?
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BIG Umberto

Gab ha scritto:

con

buono

i
i o
e

penso che 6 o 7V in meno o in piu ,non influenzino la vita di una

lla rete sono di una 15ina di V. inoltre ho notato che anche quelle piu scarse hanno il supporto dei led in alluminio,per dissipare il calore, ed un regolatore con IC per la corrente

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emilio

emilio ha scritto:

.

tata

eso

sto e ora,

della

aggiungo: molto probabilmente erano degli sbalzi di V a causarti danni...

magari causati proprio dall'industria che provava a immettere energia in rete

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emilio

Il 28/12/2020 15:17, emilio ha scritto:

No no, il problema delle lampadine LED io ce l'ho da anni ormai. A casa mia con un po' di fortuna una lampada LED durava 2 o 3 mesi. Alcune duravano poche settimane. L'industria non aveva ancora pensato al fotovoltaico. In due anni ho speso un capitale in lampadine LED ora

contano eccome. Tu prova ad alimentare una led con 240V poi mi sai dire quanto ti dura. Ho fatto delle prove in tal senso con un VARIAC e

all'ENEL e chiedere di abbassare la tensione. Ciao Gab

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Gab

Il 28/12/2020 15:15, emilio ha scritto:

fabbricanti di lampadine led fatte in cina ci credo poco. Sono scadentissime e stop. Con il problema che ho io quelle cinesi di marca sconosciuta in alcuni casi mi duravano poche ore. Ne ho acquistate di "made in Austria" e anche quelle duravano pochi mesi. Ora spero proprio che il problema sia risolto.

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Il 28/12/2020 13:49, BIG Umberto ha scritto:

Mancanze di tal genere sono inaudite in una nazione che pretende di essere tecnologicamente progredita. Dovrebbero essere punite severamente e costrette a pagare i danni. Invece se ne fregano.

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Gab

Una tolleranza di +10%/-10% e' da paese sottosviluppato e causa costi non trascurabili ai consumatori. Anche del tipo del caso a cui e' stato esposto Gab.

Non e' un caso che negli Stati Uniti (e nel Canada), ma anche storicamente in Europa occidentale, le tolleranza sono del

+5% / -5%.

Naturalmente ai diplomatici e commissari europei dei problemi dei consumatori, nel nome di qualche superiore "bene" (indovinate quale) o degli affari degli industriali (che si vedevano regalata una obsolescenza di fatto), non importava cosi' tanto.

E cosi', invece di stabilire che i distributori adeguassero le tensioni entro al massimo dieci anni (un tempo che chiunque con un minimo di onesta' puo' ritenere piu' che congruo), hanno deciso di cambiare le tolleranze (un po' come l'Italia che ha risolto l'inquinamento da atrazina aumentando di dieci volte il limite massimo consentito nell'acqua potabile).

La vicenda nasce durante la fase di transizione, peraltro oggi pure inutile perche' il Regno Unito (che aveva 240 volt quando in Europa c'erano i 220 volt) e' pure uscito dalla unione. Cosi', invece di dare 10 anni di tempo (ovviamente la decisione era stata presa ben prima della fine del secolo scorso, 1983) perche' gli italiani (e gli altri continentali) salissero a 230 volt e gli inglesi scendessero a 240 volt, hanno deciso di modificare le tolleranze.

In Italia (continente) e' diventato 230V +6%/-10% e nel Regno Unito e' diventato 230V +10%/-6% ... indovinate ? e cosi' in un momento il grosso delle reti elettriche era gia' a norma senza neanche che il distributori mandassero in giro gli omini blu. Ma aspettate, poi, nel 1988, decidono che la tensione va bene con anche con un selvaggio +10%/-10%. In Europa.

Il problema e che i costruttori spesso indicano una tolleranza di 220-240 volt. E potete crederci che non "tollerano" bene

250 volt. Se poi sulla confezione di lampadine leggete un laconico 230V state certi che si tratta di 230V +5%/-5%.

In conclusione la genialita' dei decisori ha riportato in auge i tempi dei trasformatori stabilizzatori di una volta, che oltre che avere la funzione di filtro anti-disturbo, avevano una serie di ponticello per selezionare tra diverse tensioni di entrata, tipo 210-220-230 ... Per fortuna le lampadine LED consumano poco, quindi basta un trasformatore da 100 watt o poco piu' ed una piccola modifica dell'impianto elettrico per evitare problemi futuri. Ovviamente l'idea non e' tanto di risparmiare, ma di ridurre i fastidi di frequenti cambi di lampadine. In ogni caso si potrebbe risolvere la questione con una alimentazione a bassa tensione (tra 24 volt e 48 volt, da decidere) dedicata apposta per l'illuminazione, come era una volta, quando per le luci c'era il 125 volt (per altri motivi, perche' una volta la rete elettrica era nata per le luci e poi sono arrivati gli elettrodomestici).

Una volta le lampadine da 250 volt (a incandescenza) dovevano essere acquistate apposta (ovvero chiedendo specificatamente, le usavo per l'illuminazione delle scale condominiali, perche' ogni cambio di lampadina era scomodo e qualche volta anche pericoloso - vedi plafoniera sopra la rampa) ma la lampadina comune riportava 220-230 volt. Oggi le lampadine LED riportano o 230 volt e basta oppure 220-240 volt, e tra parentesi, 220-240 volt e' la tensione che si legge anche sulla quasi totalita' degli alimentatori per cellulari e altri apparecchi. Anzi, precisiamo, molti mostrano 100-240 volt, ovvero scendono di molto di tensione, ma quanti di voi trovano prodotti venduti in Europa con 250 volt indicati ? Ora, se il costruttore mi scrive 240 volt MAX, cosa debbo pensare se misuro 250 volt di rete ?

Ai distributori e' stata data una regola, ma i costruttori in massa se ne sono fatti un altra, molto piu' ragionevole. Perche' la gente non e' disposta a spendere il doppio (tale e' il costo quando le cifre sono piccole) solo per fornire spazio per una escursione del

20% della tensione di rete. Roba da paese del terzo mondo. Ma vi rendete conto ?! 46 volt di incertezza su 230 volt di riferimento ?!
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Roberto Deboni DMIsr
8>< ----

Legga cosa scrive sulla confezione OSRAM e poi ne riparliamo.

Le lampadine LED piu' efficienti, l'ultima generazione da 130 lumen per watt e oltre (cioe' gli ormai classici 810 lumen a solo 6 o 7 watt di assorbimento), non hanno semplicemente il posto per un radiatore del genere (e dove lo mette ?). Il costo e' sceso ad un euro per lampadina, ma qualcosa hanno dovuto sacrificare, ovvero la follia di 43 volt di incertezza della tensione di rete. Ed infatti scrivono 220-240 volt, ovviamente se andiamo sotto 220 volt non succede nulla di drammatico, si perde solo la luminosita' promessa. Ma sopra i 240 volt si entra nell'area di alta mortalita'.

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Roberto Deboni DMIsr

Ma che c...o dici, la tolleranza del 10% esiste da sempre, almeno dagli anni '60 e i 230V da oltre 20 annni.

diffuso.

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4EverYoung

cinese. Parola di chi ha provato.

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Gab
8>< ----

Ma che parliamo ? E "sempre" cosa ? Ed ecco il solito ragazzino per cui il mondo e' nato solo da quando c'e' lui. Oppure l'ignorante che si crede informato.

andare al catologo norme e cercare CEI 8-6

Si tratta della norma conforme anche alla CENELEC HD 472 S1 e ci leggiamo:

"La tensione nominale delle attuali reti a 220/380 V e 240/415 V deve evolvere verso il valore normale di 230/400 V."

e non dovrebbe superare l?anno 2003."

"Come prima fase, durante questo periodo, le Aziende distributrici che hanno sistemi a 220/380 V dovrebbero portare la tensione nel campo: 230/400 V + 6% - 10%, e quelle con sistemi a 240/415 V dovrebbero portare la tensione nel campo: 230/400 V + 10% - 6%. Al termine di questo periodo di transizione si dovrebbe raggiungere

Li vede quei "6%" ?!!! Che ignorante! Dal 1983 al 2003, quindi per ben 20 anni, il suo "sempre" a +/- 10%-

Che cosa, dagli anni '60 ?

E dove avrei mai scritto il contrario ?

Esatto. Ma almeno, ha mai visto la copertina delle CEI 8-6 ?

Si ha quello per cui si paga. Secondo lei, come fa una lampada LED con una efficienza di 130 lumen/watt e una vita di almeno

5 anni usata 12 ore ogni notte, se alimentata "con creanza", a costare solo 1 euro ? Un altro cretino che vuole la moglie ubriaca (il prodotto di consumo di qualita' superiore) con la botte piena ?! (il prezzo a pochi soldi)
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Roberto Deboni DMIsr

E che evidentemente non guarda cosa c'e' scritto sulla scatola. Sono praticamente tutte "Made in China".

Guardi, ho il cassetto con le lampadine (mi tengo rifornito per cambiarle nel condominio, altrimenti se viene l'omino ci tocca sborsare 15 euro per l'uscita, come giusto) a due passi. Ecco, prendiamo una OSRAM a caso. Secondo lei la OSRAM produce "cineserie" ? O forse sono i cinesi a produrre per conto di OSRAM ? Ma andiamo a leggere sulla confezione. Sul retro (e' il solito blister), in basso a sinistra, leggiamo agevolmente:

Importer: LEDVANCE Sp. z o.o. ul. Wiertnicza 117,

02-952 Warszawa

made in Polonia ? No. Saliamo un po', e cambia ancora:

LEDVANCE GmbH Steinerne Furt 62

86167 Augsburg, Germany

e qui c'e' anche il sito:

formatting link

e scopriamo che:

"Emerged from the general lighting business of OSRAM, the company is now owned by Chinese lighting company MLS Co., LTD."

A questo punto lo sguardo sale ancora, subito sotto l'elenco della caratteristiche della lampadine, e scopriamo, quasi "causale", un:

Made in China

E Philips ? Per quanto riguarda tutti i suoi prodotti, il 70% arriva dalla Cina. Vediamo per i LED ...

Saprete che India e China si detestano ... Ebbene, l'avere scoperto che la Philips ha portato lampadine Made in China ha creato dei problemi:

"Philips illuminating govt LED scheme with ?made in China? bulbs"

"As indicated by them, initial lot is being imported from their facilities in China and they are ramping up their domestic capacity to provide 1.2 crore LED per months from December."

Notare che il periodo provvisorio e' dovuto al fatto che poi la produzione passa ad impianti in India. Ma non dall'Europa.

Si ricorda la Pernigotti ? Non e' piu' "Made in Italy". Oggi e' "Made in Turkey".

Ma torniamo ai LED. Semplicemente i nuovi bulbi sono riempiti a elio con un 20% di ossigeno, oltre ad usare componenti elettronici che l'Europa non pare piu' saper o volere fare. La tecnologia e' ormai cinese.

Quindi, cosa sarebbe "qualita' cinese" ? E' il riferimento dei migliori prodotti di oggi.

Una volta dovevo buttare via un rasoio elettrico ("Made in Germany" o "Made in Italy") ogni paio di anni (Braun, Philips, etc.). Erano 100'000 lire o poco meno ogni volta. Poi e' arrivato una prima cineseria (e l'Euro) e a 10 euro non credevo ai miei occhi. E la confezione comprendeva un completo ricambio delle lame (che costavano una botta con le marche blasonate). Dico, tentare non nuoce, cosa ho da perdere. Ho usato quella prima cineserie per oltre 10 anni, non ha mai perso il filo, e non ho potuto usare il ricambio (che includeva sia la parte di taglio che la testa di controlama) perche' si e' rotto l'ancora perche' avevo il vizio di sbattere sul bordo del lavandino per "spolverarlo". Non mi ero reso conto che dentro non c'era un motorino rotante, ma una "ancora vibrante" e ogni volta gli davo un colpo alla base. Pazienza, ne ho preso sparato una seconda cineserie a 7 euro al mercatino. Sto ancora usandolo e sono passati ... ho perso il conto degli anni. Cineseria ? Meglio del "Made in EU blasonato". Ovviamente la questione che e' a quei tempi i vari marchi blasonati si erano inventati l'obsolescenza programmata. Ma ormai non mi fido piu', anche se mi dicono che ora durano quanto le cineserie, che a quanto pare sono il riferimento al "top" della qualita'.

Presso i consumatori svegli.

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Roberto Deboni DMIsr

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