DTMF

Vorrei capire una cosa di questo sistema a toni.

Quando componiamo un numero con un telefono fisso a toni, sentiamo dei suoni nell'altoparlante. Anche la tastiera di un cellulare produce quei toni. Ponendo l'altoparlante di un telefono, mobile o fisso, accanto al microfono di un altro e digitando dal primo, si può comporre il numero nel secondo. Tuttavia, pensando ad un solo telefono, mi domando: non sarà di certo il "suono" che odo dall'altoparlante a rientrare nel microfono e comporre il numero! Non solo perchè mi sembra inverosimile, ma semplicemente perchè un telefono senza altoparlante o un cellulare con i toni disattivati (o tutti identici), funzionano ugualmente. Quindi, è evidente che l'equivalente elettrico (brutta espressione) del tono, venga inviato autonomamente lungo la linea telefonica proprio come se fosse stato raccolto il corrispondente tono dal microfono. Se quanto detto è giusto, mi domando, che senso ha che gli altoparlanti dei telefoni facciano sentire i toni? Che senso hanno i toni (nel senso fisico di suono, anche se poi non sono dei suoni spettralmente puri...), se in realtà basterebbe il loro equivalente elettrico?

La risposta potrebbe essere: per farti utilizzare per esempio un emettitore di toni al fine di comandare un telefono senza tastiera, o con la tastiera bloccata, ecc. Ma credo che ci debbano essere applicazioni più intelligenti,,,,quali?

Giorni fa vi chiesi se potevo comandare da remoto un cellulare che avesse risposta alla chiamata di un altro telefono (fisso o mobile). Mi è stato consigliato di utilizzare, col cellulare ricevente, un decodificatore DTMF. OK, ho capito. Poi collego questo ad un relè o altro...e via. Ma quello che non mi è chiaro è: per far arrivare al decodificatore DTMF i toni che invio dal cellurare chiamante, devo:

1) avere i toni attivi sul chiamante 2) collegare il microfono del decodificatore all'altopatlante del cellulare ricevente

Oppure posso fare tutto "per via elettrica"? Senza suoni di sorta? Cioè: quando pigio il 7 dal chiamante, con toni disattivati, il ricevente riceve l'equivalente elettrico del numero 7? E può inviarlo al decodificatore?

Grazie

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Raffy
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[StraCut]

Il DTMF sull'altoparlante non ha lo scopo di permetterti di comandare altri telefoni, ed è proprio il "segnale elettrico" (come lo definisci tu) relativo ai tasti.

Come hai giustamente intuito, il suono non viene "sparato" sull'altoparlante per essere ricatturato dal microfono, ma ti viene riproposto sull'altoparlante per farti capire che stai premendo un pulsante e per quanto tempo. Infatti alcuni telefoni permettono di avere un Bip unico per tutti i tasti e altri ancora, con i display, ti permettono di comporre il numero prima di alzare la cornetta.

Il fatto che non tutti i telefoni siano dotati di display (non i cellulari, ovviamente, ma comunque anche parecchi cordless), obbliga i costruttori a darti la possibilità di sapere che numero stai componendo. Non che tu debba distingurere ad orecchio i vari tasti, ma almeno sai se il tasto difettoso (e succede) non funzia o viene preso in modo multiplo.

Il fatto che ponendo un altro telefono in prossimità del microfono (c'erano i combinatori tonali per comandare le segreterie telefoniche, quando i telefoni a toni non erano ancora così diffusi) e componendo un numero, questo venga preso come se effettivamente composto sulla tastiera è appunto perché il telefono invia quegli stessi toni direttamente sulla linea telefonica.

LP

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Luca Pascali

"Luca Pascali" ha scritto nel messaggio news:b83ni.1162$ snipped-for-privacy@tornado.fastwebnet.it...

Intendi dire che il segnale del numero 7 ha una forma d'onda che inviata all'altoparlante produce il tono del 7, giusto? Ma in termini di tensioni le cose come stanno? Mi spiego. Sui due fili dell'altoparlante, mentre premo il

7, ho tensioni dello stesso ordine di grandezza di quelle che avrei se cercassi il segnale sui fili della linea telefonica che parte da casa mia??

In altre parole, quando trovo in rete progetti di decodificatori DTMF, vedo che alcuni sono dotati di microfono, altri prendono il segnale dalla linea telefonica, altri ancora da tastierini emettitori di toni (come quelli per segreterie, ecc.): questi "ingressi" sono interscambiabili? Se cioè prendo i fili dell'altoparlante di un cellulare (con toni attivati) e li collego ai fili della linea telefonica e digito un numero, questo raggiunge la centrale ed è idoneo per avviare la chiamata? Oppure: prendo un decodificatore che preleva il segnale dalla rete e collego i due fili del suo ingresso ad un microfono, posso utilizzare il microfono per acquisire i toni emessi da un altoparlante? Ecc...

Grazie

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Raffy

Non so su che livelli di tensione sia il segnale all'altoparlante della cornetta, di quello di un vivavoce o di una linea telefonica. Per sapere esattamente i valori in tensione, o cerchi su google (se riesci a trovarlo nei progetti di qualcun altro) o prendi un oscilloscopio.

"interscambiabili" sì, sempre a meno di una opportuna interfaccia. Un decodificatore che parte da un microfono presuppone che il tono dei tasti sia emesso da un qualche altoparlante. Per accoppiarlo elettricamente (e quindi bypassare la capsula microfonica) il circuito ovviamente va adattato.

Però (vediamo se ho capito quello che vuoi dire) il tasto 7 ha sempre le stesse 2 frequenze a prescindere dal fatto che tu le legga da un altoparlante, sulla linea elettrica prima dell'altoparlante, o direttamente sulla linea telefonica.

Per questo sistema, l'intensità del segnale (o ampiezza in tensione nel caso di segnale elettrico) non ha importanza. Quello che conta sono le 2 frequenze che identificano il tasto.

Prego

LP

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Luca Pascali

"Luca Pascali" ha scritto nel messaggio news:r75ni.1409$ snipped-for-privacy@tornado.fastwebnet.it...

Esatto!

Certo, ma ciò non toglie che l'interscambaibilità di cui sopra, possa esigere modifiche circuitali per adattare alla nuova situazione l'intensità di un segnale destinato ad altro circuito (ad esempio: da linea telefonica ad altoparlante): giusto?

Questo, per esempio, legge dalla linea e in output dà una lettura delle cifre sul display.

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Di questo, invece, sai dirmi dove legge il segnale? E' uno schema con simboli che non conosco.

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Grazie mille, sei molto chiaro!

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Raffy

non è una modulazione in tensione... è una modulazione in frequenza ad ogni tasto corrosiponde una coppia di frequenze che vengono "immesse" sulla linea telefonica

in tutto ci sono 16 tasti: da 0 a 9, *, #, A,B,C,D per cui con una matrice di frequenze 4x4 si codificano tutti ora per decodificare queste frequenze ci sono vari modi... potresti implementare l'algoritmo in un micro (hai cmq bisogno di appoggiarti a delle look-up per discretizzare la funzione seno/coseno) oppure usare 8 PLL tipo ne567 che permettono di agganciare le frequenze giuste e quando si agganciano cambiano lo stato di un pin anche se sono soluzioni un po' laboriose... ti consiglio invece un mt8870 (o equivalenti come quelli della holtek) che è fatto apposta basta collegarsi in parallelo alla linea telefonica con un po' di circuiteria di condizionamento e il chip ti da un'uscita binaria che corrisponde al tono che arriva o che tu mandi dal telefono (sul datasheet c'è lo schema)

-ice-

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ice

ecco, qui c'è un mt8870 o equivalente (U2)

il seganle viene prelevato dalla linea con RX e tramite C9, R1 ed R16 viene adattato per essere gestito dal chip di decodifica (U2 appunto)

-ice-

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ice

"ice" ha scritto nel messaggio news:DB6ni.68798$ snipped-for-privacy@twister1.libero.it...

Certo, questo è chiaro: il punto è che io la stessa frequenza la posso dare con una infinità di intensità (tensioni). Ora, magari, un chip accetta il segnale, con quelle specifiche caratteristiche spettrali, ma solo entro un range di tensioni. Un altro circuito fa la stessa cosa ma con tensioni anche molto differenti. Ho spiegato bene cosa intendo quando parlo di tensioni?

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Raffy

"ice" ha scritto nel messaggio news:JE6ni.67147$% snipped-for-privacy@twister2.libero.it...

Ma Rx è presente anche su un piedino di U2, quindi va messi anche lì. Ma questo schema non lo capisco: strobe, micro, timer, memory e tutti gli altri piedini di U2 cosa sono? Ma, soprattutto, l'uscita che attiva il relè qual è? Scusami, ma sono davvero alle prime armi. E questo circuito lo capisco molto meno degli altri.

Grazie

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Raffy

stiamo parlando delle caratteristiche elettriche del dispositivo ed esiste il datasheet per questo

a memoria (ripeto, a memoria) il chip della holtek e mt8870 sono compatibili come range di tensioni in ingresso quando si alimenta il chip a +5VCC... per altre tensioni di alimentazione mi pare ci fossere delle differenze... il chip holtek è più flessibile se non erro

-ice-

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ice

trova il datasheet di mt8870 e capira di sicuro... in pratica servono per interfacciarsi ad un microcontroller

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in questo schema non vedo relays... il dato decodificato viene letto dal micro e poi visualizzato sul display

non proprio il massimo per partire un circuito con un micro :) hai gli strumenti per programmare il uC poi?

-ice-

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ice

"ice" ha scritto nel messaggio news:2uwni.68390$% snipped-for-privacy@twister2.libero.it...

Scusami, ma il link a cui mi riferivo non era quello, ma il secondo:

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di questo si dice che abbia una uscita che controlli il relè.

Dove?

Grazie

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Raffy

Il 17 Lug 2007, 20:14, "Raffy" ha scritto:

dare

anche

Mi riferisco allo schema:

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L'integrato U2 ha un amplificatore operazionale incorporato, le resistenze R16 ed R1 determinano il guadagno. Normalmente, se non necessario, esse hanno lo stesso valore (esempio 100K) in modo di fornire un guadagno uguale ad 1 (ovvero niente guadagno). In queste condizioni il bitono DTMF viene decodificato correttamente in un range di tensione di:

27,5 mVRMS minimo, 869 mVRMS MASSIMO

oppure, se ti piace di più:

77,7 mVpp minimo, 2.457 mVpp MASSIMO.

Qual'ora il segnale in ingresso non raggiungesse il minimo richiesto, basterebbe modificare il valore di queste due resistenze in modo di avere il guagagno necessario per raggiungere tale valore minimo:

Guadagno: R16/R1 ovvero, per esempio, se R16 470K ed R1 47K guadagno = 10 volte (in tensione).

OK?

ciao, 3balle

-------------------------------- Inviato via

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3balle

l'unico punto adatto a controllare un relay sembra essere RL (in basso a dx) viene usato Q1 come pilota attenzione però che nello schema manca il diodo di ricircolo da piazzare in antiparallelo alla bobina del relay

ps: se sei alle prime è uno schema un po' complicato per quello che devi fare tu...

-ice-

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ice

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