In Europa abbiamo la rete a 230 V 50Hz. In America (USA) hanno 60Hz. So che negli USA la scelta è stata fatta da mr.Nikola Tesla e mr.Westinghouse,che si opponevano a Edison che la voleva in DC. So anche che in Europa qualcuno ha deciso di unificare tutte le varie frequenze a 50Hz. Quello che non so è il quando ed il perchè. Qualcuno ha le risposte ?
Grazie. Giuliano
--
questo articolo e` stato inviato via web dal servizio gratuito
http://www.newsland.it/news segnala gli abusi ad abuse@newsland.it
Ti posso dire chi è stato: un genio! Ho un'amica che studia medicina, mi ha detto che 50Hz è la frequnza piú dannosa per il corpo umano. Già i 10Hz di differenza della rete americana fanno una bella differenza.
"Boiler" wrote in news:400572d1$ snipped-for-privacy@pfaff2.ethz.ch:
Puoi specificare meglio in che parte della pagina che hai indicato si troverebbe quell'affermazione? Ammetto che, vista l'ora, non ho guardato attentamente, ma non mi pareva che facesse distinzione in merito.
La risposta delle cellule muscolari dipende sia dalla intensità della corrente, sia dalla frequenza di stimolazione. Il grafico della risposta muscolare in funzione della frequenza presenta un punto di massimo proprio alla frequenza di 50Hz, mentre prima e dopo diventa via via meno sensibile. A decine di KHz i muscoli sono praticamente insensibili: anche se l'impedenza della pelle diminuisce e la corrente che può attraversare il corpo aumenta molto, non ci sono danni a parte il riscaldamento per effetto Joule. Gli elettrobisturi funzionano in questo modo: tanta corrente a frequenza elevata, i muscoli non se ne accorgono neanche ma la cute si vaporizza! Se a qualcuno interessa questo fine settimana cerco il grafico e lo acquisisco.
Si, è un massimo molto piatto. La differenza fra i 50 e i 60 a ricordo non era marcata. Magari potrebbe aiutare se il grafico fosse semilogaritmico, ma non sono sicuro che lo sia.
In ogni caso, 50 o 60 da questo punto di vista non fa una grande differenza. Magari 400Hz si...
"Boiler" wrote in news: snipped-for-privacy@pfaff2.ethz.ch:
Si, ok, visto. La cercavo nella sezione sbagliata (quella della Electromagnetic Safety).
Che dire, a parte il confine radiazioni ionizzanti/non ionizzanti, normalmente non si hanno transizioni cosi nette, potrebbe anche essere un errore di "stampa". Anche perchè, non so se ci hai fatto caso,verso la fine del paragrafo si legge, "At 60 Hertz, humans are more than six times as sensitive to alternating current than at 5000 Hertz." Se ci fosse tanta differenza tra 50 e 60 perchè non evidenziarla come hano fatto tra 60 e 5000?
IMHO le "frequenze industriali" rientrano nella medesima fascia di pericolosità.
Tra l'altro, c'è una piccola nota macabra, relativa la scelta del metodo di trasporto tra continua e alternata, attribuita ad Edison e che riguarda la sedia elettrica...
In ogni scelta vanno vanno valutati i pro e i contro. Frequenze troppo basse sono particolarmente pericolose e poco efficenti. Frequenze troppo alte portano a disturbi di vario tipo. (pensa se si usasse una frequenza attorno al MHz come sarebbero felici quelli che abitano nei pressi di una cabina di trasformazione ;-)
Poi non è detto che il sistema che si diffonde sia per forza il migliore: VHS - Beta MS Word - OpenOffice TCP/IP - altri protocolli ne sono alcuni esempi.
Teniamoci i 50Hz. Il massimo del fastidio che possono dare è il classico hum negli amplificatori audio.
Che ne pensi? Ad avere i soldi si potrebbe acquistare un videoregistratore Beta (sono ancora prodotti per le televisioni) e usufruire di alta qualità in analogico. Alla faccia di quelli che ti sbandierano il loro nuovissimo videoregistratore su disco fisso. Gli rispondi "Ehi, guarda un po' qui e impara: questa è classe..." ;-)
Boiler wrote in news: snipped-for-privacy@4ax.com:
Eh, già. ;-)
pensa un po', anni fa recuperai un Video2000 dell'ultima generazione, l'ultimo modello che era stato prodotto. Ed ebbi pure il discreto c..o di trovare un rivenditore cui erano avanzate dei nastri V2000 vergini nuovi di zecca... ;-))))))
ElectronDepot website is not affiliated with any of the manufacturers or service providers discussed here.
All logos and trade names are the property of their respective owners.