Domanda... Avendo una batteria 12V da auto collegata a un carica batterie a 220V a ogni unità di potenza prelevata dalla batteria quanta ne consuma il carica batterie ? O meglio che percentuale di rendimento si ha ?
Paolo C.
Domanda... Avendo una batteria 12V da auto collegata a un carica batterie a 220V a ogni unità di potenza prelevata dalla batteria quanta ne consuma il carica batterie ? O meglio che percentuale di rendimento si ha ?
Paolo C.
Paolo_cnv ha scritto:
Dipende da quando si analizza, curve di carica e capire.
Ul dì Fri, 26 Apr 2013 20:10:38 +0200, Paolo_cnv l'ha scrivuu:
Ok
Non ho capito la domanda, prova con altre parole.
Quale unita' di potenza? La batteria e' in carica, e viene vista come un carico, cosa prelevi dalla batteria? il caricabatteria assorbe dall'enel, non consuma niente dalla batteria.
Il rendimento di cosa?
-- Guillotin était trop clément
Giacobino da Tradate wrote in news:klg9su$cob$ snipped-for-privacy@tdi.cu.mi.it:
Credo stia facendo un ragionamento di questo tipo:
batteria es, 12V - 10Ah, quindi 120Wh (o 432kJ) di energia immagazzinata.
Quanta energia chiedo all'enel per ricaricarla?
Ciao, AleX
AleX wrote in news:517bae42$0$1338$ snipped-for-privacy@reader2.news.tin.it:
Riferimenti:
Nella tabella su wikipedia non è chiaro se si riferisce al solo rendimento elettrochimico o a quello complessivo.
Ciao, AleX
Ul dì Sat, 27 Apr 2013 10:53:55 +0000, AleX l'ha scrivuu:
Ah, l'efficienza di conversione energia elettrica --> energia chimica
Difficile dire, in una batteria al piombo.
Nel caso di un accumulatore tipo NiCd e' facile determinare un livello di "batteria piena": a un certo punto l'energia elettrica smette di produrre un potenziale chimico e l'eventuale corrente successiva viene convertito in energia termica (la batteria improvvisamente si riscalda). Si puo' determinare un punto di pieno e si puo' fare un rapporto fra l'energia immessa e quella che la batteria puo' restituire (circa il 60%).
In una batteria al piombo, la carica e' piena quando il solfato di piombo e' stato convertito tutto in acido solforico. Eventuale energia elettrica in eccesso produce elettrolisi dell'acqua, che libera H2 e O2. Questa elettrolisi "post-carica" non e' apprezzabile visivamente (a meno che il processo sia avanzato e la corrente di carica eccessiva: allora l'elettrolita "bolle"). Non solo, esiste una fascia terminale in cui contemporaneamente si completa la conversione del solfato di piombo ed avviene l'elettrolisi.
Quindi non e' cosi' semplice determinare un tempo "finale" della carica e fare un rapporto fra l'energia fornita e quella poi recuperabile, e calcolare l'efficienza.
-- Guillotin était trop clément
Giacobino da Tradate wrote in news:klgeq1$cob$ snipped-for-privacy@tdi.cu.mi.it:
Già. E anche se ad ogni coulomb entrato, corrispondesse un coulomb restituito, c'è da considerare che la carica avviene a tensione più alta, quindi in termini energetici non può essere mai il 100%.
In più devi considerare l'efficienza del caricabatteria che, se di tipo tradizionale, a regolatore lineare, non è certo alta e contribuisce ad abbassare il rendimento complessivo.
Ciao, AleX
AleX :
È l'energia che esce divisa quella che entra. Il rendimento del caricabatterie non è incluso.pot wrote in news: snipped-for-privacy@tucano.isti.cnr.it:
Sì, infatti. Riguardando meglio ho visto che è coerente con quanto riportato negli altri link che avevo citato.
Ciao, AleX
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