Corrente mantenimento pile NI-CD e NI-MH.

Le pile messe in tampone nelle apparecchiature vengono sottoposte ad una debole corrente di mantenimento per superare l' autoscarica ed averle sempre al massimo delle prestazioni. Da quanto mi risulta dalla lettura di un depliant NIFE, le NI-CD possono essere sottoposte ad una corrente pari ad un quarantesimo della capacita' nominale. Ad es., pile da 500 mA: 500:40=12,5 mA. Devo sostituire le pile NI-CD ad una centralina antifurto e vorrei installare delle NI-MH, ma non so se il discorso di cui sopra si possa applicare a questa tipologia di elementi. Qualcuno ha informazioni attendibili in merito?

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SYLVESTER
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Ho letto proprio ieri sera su questo sito:

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che le Nimh non gradiscono la carica di mantenimento, è possibile farlo ma non per tempi lunghi, solo temporaneamente. Comunque trovi tutto al riguardo.

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Tittopower

"SYLVESTER" ha scritto nel messaggio news:46a9aedb$0$16043$ snipped-for-privacy@news.tiscali.it...

C'è questo sito (solo in inglese)

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che è molto esaustivo e tratta tutte le problematiche relative ai vari tipi di accumulatori attualmente disponibili. Qui ho messo la pagina dove espone le differenze tra Ni-Cd e Ni-MH,
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che può aiutarti a decidere sul tipo da usare. Comunque ti conviene esplorare tutto il sito. Ci sono molti consigli e tabelle utili. per i cicli di scarica, carica e immagazinamento in varie situazioni ambientali e altre notizie interessanti.

ciao Chance :O)

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Grazie, molto interessante.

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Tittopower

----- Original Message ----- From: "Tittopower" Newsgroups: it.hobby.elettronica Sent: Friday, July 27, 2007 11:27 AM Subject: Re: Corrente mantenimento pile NI-CD e NI-MH.

mi aiuti a trovare quella parte che non vedo ? Io veramente avevo letto altrove (ma non so più dove) che per le Ni-Mh è adeguata una corrente di mantenimento da 1/20 a 1/50 di quella nominale. Marco

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Marcick

Ciao Marco mi sembrava di averlo letto nelle FAQ di quel sito, ma non lo ritrovo...sicuramente l'ho letto altrove allora. Chiedo scusa, era un po tardi... Il fatto di non lasciare le nimh sotto mantenimento l'ho letto comunque in diversi posti. Anche i costruttori raccomandano di toglierle dai caricatori una volta caricate, o al massimo di lasciarle qualche giorno e non abitulamente, cosa che sarebbe comoda per trovarle sempre cariche. L'unica cosa sarebbe provare di persona ma sono esperimenti lunghi.

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Tittopower

"Tittopower" ha scritto nel messaggio news:46a9eaf4$0$4792$ snipped-for-privacy@reader4.news.tin.it...

beh, io le uso da qualche mese come tampone in mie apparecchiature, certo che un'affermazione del genere, se è fondata, mi farebbe preoccupare ...

Non sarà una raccomandazione cautelativa ? un caricatore può sempre guastarsi, etc etc .... Marco

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Marcick

"Marcick" ha scritto nel messaggio news:46a9f5c7$0$4791$ snipped-for-privacy@reader4.news.tin.it...

La cosa che maggiormente danneggia le batterie al Ni-XX è l'eccesso di carica, che molti modellisti praticano volutamente ma accorcia di molto la vita utile delle batterie. Le Ni-Cd sono leggermente più resistenti e quindi io per le Ni-MH uso quasi esclusivamente caricatori cosiddetti "intelligenti" (e che poi sono la maggior parte dei caricatori più recenti). Essi riconoscono il tipo di batteria (formato e capacità) e poi tengono conto di 3 valori: il delta-V, cioè ad intervalli prestabiliti verso fine carica staccano la tensione di caricamento e misurano di quanto cala la tensione ai capi della batteria, poi misurano costantemente la temperatura della batteria stessa (infatti la maggior parte dei caricatori ha un coperchio, che anche se spesso non è specificato nelle istruzioni, va tenuto chiuso per permettere una misura più accurata del gruppo di batterie sotto carica, non influenzata, ad esempio, da correnti d'aria) ed infine tengono conto del tempo massimo di caricamento che è caratteristico di ogni batteria.

Per fare tutto questo esistono dei chip dedicati che integrano tutte questa funzioni. Ricordo che da qualche parte vidi anche il datasheet e stupidamente lo persi: lo sto cercando ;) Se hai pazienza appena lo trovo lo posto. Comunque con dati che ho fornito anche tu o altri potete cercare o forse qualcuno ricorda le sigle degli integrati.

ciao Chance :O)

PS: per fare un esempio io uso alcuni di questi che presi circa un anno e mezzo fa da essedi in offerta con 4 AA da 2200 mA, e che finora non mi hanno tradito...:)

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Codice : FCBPOC4U Modello POWER CHARGER 4 USB

Ci ricarico ogni giorno le AAA per le cuffie e altre batterie AA per altri apparecchi. Le lascio anche per giorni, perchè una volta cariche e acceso il led verde si raffreddano e restano a temperatura ambiente. Comunque come si vede ci sono anche altri modelli per altre esigenze.

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YAW ;) Anche il sito che hai postato tu è interessante. E come si dice per le cose buone: due è meglio che uan! ;P Ci sono anche dei prodotti interessanti: peccato che comprare in USA sia spesso un rischio: fra tasse, spese di spedizione, dogana e ladri a volte si hanno brutte sorprese...:(

ciao Chance :O)

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"Tittopower" ha scritto nel messaggio news:46a9eaf4$0$4792$ snipped-for-privacy@reader4.news.tin.it...

Io ho un pacco di 4 stilo cinesi da 800 mAh collegate da un paio di mesi, e con in serie una resistenza da 4.7 ohm, ad un 7805 con diodo tra massa e pin GND (il regolatore fornisce 5.7V). Per il momento funziona ancora tutto, pero' a me basta che forniscano un paio di A per 30 secondi max. quattro volte al giorno, non so quale sia la capacità residua...

Ciao, Pier.

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Pier GSi

"Pier GSi" ha scritto nel messaggio news: snipped-for-privacy@mid.individual.net...

se la tensione a fine carica ai capi di ogni elemento resta sempre a (5.7 V / 4) 1.425 V non va bene (per la durata degli elementi). Li sovraccarichi. Dovresti aumentare il valore della resistenza e fare in modo che stiano intorno 1.25-1.28, per un'uscita totale di 5 V se ti basta. Se ti serve una tensione vicina ai 6 V allora dovresti usare 5 elementi. E se fossi costretto a cambiarle usa le Ni-Cd, non le Ni-MH: sono più adatte per l'uso come tampone.

ciao Chance :O)

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"ILikeToWatch" ha scritto nel messaggio news:46acca6a$0$4786$ snipped-for-privacy@reader4.news.tin.it...

Gia' provato senza diodo (5V), non si caricano e non riescono a fornire la corrente che mi serve..

Ok :)

Ciao, Pier.

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Pier GSi

"ILikeToWatch" ha scritto nel messaggio news:46acca6a$0$4786$ snipped-for-privacy@reader4.news.tin.it...

guarda che la tensione ai capi delle batterie non dipende da quella di ingresso (se in mezzo c'è una resistenza limitatrice) perchè sono loro stesse a fare da zener e clipparla al loro valore massimo di cella.

puoi aumentare quanto vuoi la resistenza, la tensione salirà fino alla soglia di zener delle batterie, che supera gli 1,35V. Marco

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Marcick

"Marcick" ha scritto nel messaggio news:46ad7b3c$0$36446$ snipped-for-privacy@reader5.news.tin.it...

l'effetto Zener delle celle al Ni-Cd è nuovo per me. Puoi essere più preciso? Continuo a ritenere che 4.7 Ohm per batterie tampone che lavorano in media 2 minuti al giorno, è troppo basso. La questione è la durata degli elementi (nel senso di vita utile) e comunque ho consigliato di misurare la tensione sotto carica. Le celle che uso io, se non ho preso le opportune misure, arrivate a 1,35 V continuano a caricarsi e a salire di tensione: 1,45 V sotto carica sono normali, anzi attesi se si vuole una carica completa. Indipendentemente dal valore della R limitatrice: è solo una questione di tempo. Ma a quel punto la carica va interrotta o ridotta al livello di flow charge perchè, almeno nelle mie, non scatta nessun effetto Zener ;)

ciao Chance :O)

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"ILikeToWatch" ha scritto nel messaggio news:46aed158$0$17952$ snipped-for-privacy@reader1.news.tin.it...

come fai ad affermare questo ? le hai lasciate in carica di mantenimento e hai visto la tensione salire a 1,5 .. 1,6 ...1,7 ..... ? Salirà fino a un certo valore (che è intorno a quegli 1,45) e poi la batteria fa da zener.

Se vuoi dare una corrente di mantenimento a fine carica, la tensione del tuo generatore deve essere necessariamente più alta di quella massima che la batteria raggiunge a carica completa. Marco

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Marcick

"Marcick" ha scritto nel messaggio news:46af0b5c$0$36450$ snipped-for-privacy@reader5.news.tin.it...

si e no. Fino a 1.5 V si, oltre non andrei mai. :)

infatti: lo affermo perchè ho da anni un caricatore della Superpila molto rozzo elettricamente ma utile in alcuni casi che carica 6 elementi in gruppi di 2 elementi alla volta con una tensione di 2.97 V per gruppo.

C'è una resistenza per ogni tipo di batteria (ci sono tre contatti: per le AA, per le C e per le D. Per le AA mi pare sia di 47 Ohm: lo aprii alcuni anni fa per dare uno sguardo. Se vuoi controllo, solo che ci sono un sacco di viti: dal punto di vista meccanico è fatto molto bene.

Dopo circa 16 ore di carica la tensione ai capi di ogni elemento, se sono entrambe in buono stato, è quasi identica e pari circa alla metà dei 2,97 V, cioè 1,45. All'inizio la corrente è alta, la batteria si presenta come un carico ohmico basso, poi mano a mano che si carica l'effetto della F.E.M. e in parte della resistenza interna* provoca una diminuzione della corrente assorbita. Appena tolte hanno una tensione a vuoto di circa 1.40-1.45 V che entro un ora si stabilizzano intorno agli 1.30-1.35. Dipende dal tipo di batteria e dalla capacità.

Le batterie che carico con un caricatore controllato da microprocessore appena estratte sono a 1.48. Ho misurato 2 AA in questo momento.

no, questo è contro le leggi di funzionamento delle batterie: la carica completa la si raggiunge intorno a

1.45 V poi bisogna ridurre la corrente o la batteria va in overcharge, si surriscalda e si rovina. La corrente di mantenimento la puoi decidere tu in base all'esperienza e al tipo di carico. Ma sempre comprese fra 1.25 e 1.35 V. Comunque tutto quello che riguarda l'uso e la manutenzione delle batterie, di qualunque tipo, non può essere codificato con precisione: è un'attività quasi artigianale, legata all'esperienza di chi usa le batterie, al loro fabbricante e anche al clima in cui si usano Ci sono caricatori anche sofisticati che sono capaci di rovinare batterie nel giro di pochi mesi e altri che...no :)

Ma di questo che tu chiami effetto Zener non avevo mai sentito parlare da nessuna parte. Ripropongo anche a te un sito che ho già postato:

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ma dopo aver letto tutto, e ci sono moltissime informazioni, ti ritrovi con poche certezze. Però a me le batterie durano parecchio. Uno dei "segreti" è non far fare loro "vite monotone". Una bella scarica profonda ogni tanto, ma senza esagerare seguita da una completa ricarica garantisce una batteria sempre efficiente nei limiti della sua vita utile.

ciao Chance :O)

  • in verità durante la carica è secondo me errato parlare di resistenza interna. La resistenza interna entra in gioco quando si considerare la batteria mentre alimenta un circuito. Comunque essa influisce anche durante la carica.
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"ILikeToWatch" ha scritto nel messaggio news:46af22dc$0$17954$ snipped-for-privacy@reader1.news.tin.it...

si, anche io sto parlando di corrente di mantenimento, non di carica

contraddici la legge di Ohm. Se partiamo dal presupposto che per compensare l'autoscarica della batteria devo fornirgli una corrente di mantenimento di, ipotesi 10mA, non posso decidere io a che tensione starà la batteria. Quello che devo fare io, per mantenerla, è erogargli sempre 10mA, poi a che tensione si stabilizza la batteria sono fatti suoi. Se il mio generatore è ipotesi da 1,35V, non riuscirò mai (anche senza resistenza limitatrice) a garantire i 10mA di mantenimento, perchè la batteria raggiunge gli 1,35V e la corrente si annulla. Io parto da una tensione sufficientemente più alta, sapendo che la batteria non sale più di un certo valore e per differenza determino la resistenza necessaria a garantirmi la corrente di mantenimento desiderata che sta tra

1/20 e 1/50 (così avevo letto) della capacità nominale. Io la vedo così, ma non pretendo ragione, anche perchè la faccenda dell'effetto zener è una riminescenza del passato e non saprei dove andarla a ripescare per metterla sul tavolo. Se qualcun altro vuole dire la sua, siamo qui tutti per confrontarci e imparare. Ciao Marco
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Marcick

"Marcick" ha scritto nel messaggio news:46af2695$0$10620$ snipped-for-privacy@reader2.news.tin.it...

certo, ma non io! il fatto è che gli accumulatori, soprattutto in fase di carica, non sono certo dispostivi lineari. La legge di Ohm conserva la sua validità, ma solo dopo misure e i risultati variano istante per istante. Comunque puoi anche scegliere valori di mantenimento diversi, ma questo a scapito della vita utile dell'accumulatore o del suo rendimento.

ma no! la corrente si può ridurre a valori trascurabili se la tensione della sorgente è di 1.35 V. Ma a quella tensione l'accumulatore non raggiungerà mai la piena carica (C) per cui è stato costruito. Se ti basta può anche andare bene, ma comunque poi ti ritroverai ad avere a che fare con il famoso e controverso "effetto memoria". Semplicemente con un regime stazionario prolungato a tensione ridotta l'accumulatore perde Capacità, i.e: la tensione ai suoi capi raggiunge e mantiene valori apparentemente accettabili, ma sotto carico non è in grado di erogare corrente alla sua tensione nominale per lungo tempo.

liberati da questa falsa credenza o ti ritroverai presto con un cimitero di accumulatori! :)

hai letto bene, ma è un'indicazione molto vaga: il valore effettivo va scelto tenendo conto di alcune varibiali.

io mi permetto di dubitare che tu lo ritrovi ancora. Questo è un vecchio problema, non solo di Internet: a volte qualcuno scrive sciocchezze e noi confidando troppo in chi scrive, acquisiamo una certezza erronea. A me è capitato varie volte nella vita e spesso ci vuole tempo per liberarsi dall'errore... ;-)

perfetto! per risolvere il problema a cui ho accennato sopra, è la cosa migliore. :)) E per quanto riguarda pile e accumulatori l'esperienza personale è più importante di qualunque teoria! e spesso nemmeno quella basta, perchè i costruttori fanno spesso modifiche e migliorie (a volte anche il contrario!). A me è capitato di aver a che fare con batterie che sembravano solo da buttare in base a tutte le misure, teorie ed esperienza personale e che invece dopo qualche "ultimo folle tentativo" sono tornate in discreta efficienza. Incredibile ma vero! :)

ciao Chance :O)

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"ILikeToWatch" ha scritto nel messaggio news:46b05ba4$1$4788$ snipped-for-privacy@reader4.news.tin.it...

scusa ma non capisco se tu hai capito cosa ho scritto io. Proviamo a fare un passo indietro affermando queste due cose:

1) le batterie Ni-Mh sono tranquillamente utilizzate come sistema tampone in antifurti e in mille altre applicazioni dove si deve garantire il funzionamento in caso di assenza alimentazione principale. 2) le batterie Ni-Mh hanno, come tutte, una autoscarica per cui è necessario fornirgli costantemenet una corrente di mantenimento in modo che al momento del bisogno siano in efficienza.

Se sei d'accordo in questo, orea devi dirmi che circuiti utilizzeresti (tensione del generatore e resistenza limitatrice) per erogare la corrente di mantenimento, ipotesi di 10mA a una singola batteria.

Marco

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Marcick

"Marcick" ha scritto nel messaggio news:46b067ea$0$37206$ snipped-for-privacy@reader3.news.tin.it... [cut]

penso di aver capito, ma non sono sicuro al

100% ;)

spero che tu ti renda conto con con questi dati non posso risponderti che: un banale circuitino con uscita a corrente costante di 10mA e dimensionato in modo che la tensione ai capi di una singola cella non superi gli1.5 V. Ma questo non conoscendo il tipo di carico applicato non garantirebbe nulla. Solo che le batterie non si rovineranno per overcharge, se il dato di 10 mA lo hai derivato da fonte attendibile (data sheet). Questo solo e solo se quel valore serve *solo* a ripristinare la carica persa solo per autoscarica e allora si applica a batterie da circa 2500-3000 mAh. Ma è necessario un circuito ausiliario che bypassi il limitatore e che le ricarichi con una corrente molto maggiore dopo un utilizzo più o meno intenso e prolungato. Oppure toglierle e ricaricarle in un adatto caricatore. Le Ni-MH di questa capacità con 10 mA praticamente non si ricaricherebbero a fondo nemmeno in 10 giorni e quasi certamente si rovinebbero.

E poi oggi cercherei fra gli integrati dedicati, ma qui non posso dirti molto per ora: è da poco (dopo molti anni) che ho rimesso il ferro a scaldare e non ho ancora sperimentato con questi device per me nuovi. :)

Ma ho vari caricatori commerciali che li usano e finora non ho avuto problemi, direi vanno piuttosto bene. Per esempio ho delle Ni-MH AAA da 900 mAh che ricarico (in fast charge) in media ogni giorno (le uso in cuffie senza fili a 864 mHz) e dopo oltre un anno e mezzo in un batch di 8 batterie nessuna ha dato ancora segni di problemi. Le AAA sono piuttosto delicate di solito.

In questo sito è possibile farsi un idea di alcuni dei tipi di integrati dedicati oggi disponbili:

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So anche che ci sono in giro vari PIC (e/o i listati per programmarli) prodotti da hobbysti o piccoli produttori che sono stati progettati apposta per questi scopi: misurano la delta V depletion, le temperature e danno la possibilità di stabilire la trickle charge e volendo anche i tempi. Ma per ora non ho link esaurienti.

ciao Chance :O)

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