cavo telefonico

un cavo telefonico può essere usato per portare una tensione di 9 V ed 1 A senza problemi ???

oppure i sottili conduttori degli ... RJ11 ( ??? è questa la sigla del cavetto telefonico?) non sopportano tali voltaggi e/o ampere ????

per quanti metri ???

mi interesserebbe che possa andare bene per distanze fino ai 30-40 metri ( cablaggi in casa )

ed inoltre, se tale rj11 lo si facesse passare vicino a conduttori a

220V ... cosa potrebbe accadere ??? ( NON mi riferisco ai pericoli dovuti ai 200volt, a quelli , usandoli esclusivamente in casa mia, ci starei attento e sarei consapevole se e dove questo avverrebbe )

cioè, l'accensione di un forte carico , un forno o la lavatrice, potrebbero indurre tensioni/correnti sul cavetto rj11 ????

ciao e grazie :-)

p.s. si capisce che di elettricità ci capisco poco ;-) :-(

p.s.1 se avete dei link sulle basi di elettricità , ne sarei lieto : non ho alcun testo scolastico a portata di mano riguardante 'ste cose

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tony pedi
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Mettiamola diversamente: che cosa vuoi fare? :-)

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Gianluca
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LAB

tony pedi ha scritto:

Questo e' un po' ridotto, ma per iniziare puo' esser utile:

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Buon lavoro e attenzione: l'elettricita' e' meravigliosa, ma va trattata con prudenza ! Piero

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pierino

Il 27/12/2009 9.51, pierino ha scritto:

grazie del link

sì, concordo

ciao e grazie :-)

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tony pedi

Il 27/12/2009 0.12, LAB ha scritto:

allora

vorrei realizzare 'qualcosa' con cui , tramite pc possa controllare l'accensione/spegnimento di apparecchiature, mettendo una presa di corrente controllata da relè

inizialmente vorrei partire dal progetto di "sasa sbarra"(mio amico), reperibile anche in rete , il "presepe5"

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ha 5 uscite 'lampade' dimmerabili,

e 5 uscite controlalte da relè per funzioni solo on/off

questa seconda è ciò che mi interessa

vorrei modificare portando i relè con la presa elettrica lontano dalla basetta : un cavetto telefonico sarebbe più facilmente gestibile, anzichè portare una prolunga della corrente dell'apparecchio da controllare fino alla basetta ( almeno IMHO)

quindi, visto il progetto, mi è parso che i due unici contatti che vanno dalal basetat al relè siano uno che viene da un ULN2003A e dala sezione alimentazione da 9 volt

vorrei quindi portare questi contatti, mettendo dei jack rs11 sulla basetta, lontano da questa , direttamente vicino all'apparecchiatura da controllare

non so se mi sono spiegato

voorei , allo scopo di questo progetto, costruirmi un bromografo artigianale, ho pure un vecchio scanner da cannibalizzare per usarlo come scatola/contenitore del tutto ( ho letto che è molto diffusa tale pratica)

mi stamperei i circuiti o col plotter HP500ps che in bianco/nero arriva ai 1200 DPI ( naturalmente disegnerei i circuiti con una linea minima sufficientemente grande), oppure li fotocopierei sull'acetato/mylar , o insomma quello che è...)

mi vorrei pure costruire io stesso anche il programmatore di pic, anche se ho visto che quelli 'semplici', danno luogo a problemi più spesso, e quindi prima di decidere 'quale' assemblare, devo ancora studiare

il mio amico sbarra mi aveva detto che 'probabilmente' gli aggeggini "lan to serial" avrebbero potuto costare sui 20euro, ancora non l'ho sentito , ma o si riferiva ad altro , o era più ottimista rispetto al livello di lucrosità delle aziende che li vendono ;-) ... : ho visto che lantronix e moxa costano 150 euro ed oltre ed esula dalle mie possibilità/volontà, quindi opto per portare il piccolo cavetto rj11 lontano dalla basetta, con l'aggravio di dover avere un pc ( ho un PIII ed un amd1200 ) sempre acceso

ciao e grazie di ogni consiglio/aiuto che vorrete darmi :-)

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tony pedi

"tony pedi" ha scritto nel messaggio news:kDvZm.114263$ snipped-for-privacy@twister1.libero.it...

Se ho ben capito vuoi portare fuori dalla basetta i rele' di attivazione. Se è così puoi usare il cavetto telefonico per le tensioni che hai (9-12 V, immagino). La corrente dipende dal rele'. Diciamo che un rele' tipico a 12 Volt ha una corrente di bobina di circa 50 mA. Se ne metti 5 fanno 250 mA che puoi sicuramente far transitare nel cavo telefonico. Se invece il driver 2003 è vicino ai rele' il segnale è di pochi mA. Semmai il carico maggiore sara' sui fili che alimentano i rele' e quello di massa ma sempre dell'ordine di 2-300 mA. Nel caso puoi parallelare un paio di fili per alimentazione e massa. In ogni caso questi collegamenti che vuoi fare non sarebbero disturbati passando accanto a fili a 220 Volt. Semmai non devi far passare il cavo telefonico insieme (nella stessa canalina) della rete a 220 per questioni di isolamento. Se vuoi comandare più rele' ci sono driver che hanno un ingresso seriale e magari ti risparmi qualche filo ( da vedere se è il tuo caso). Per il programmatore forse ti conviene vedere il PIKit. Non costa molto, programma bene ed e' interfacciabile con il sistema di sviluppo MPLAB IDE. Ha qualche limitazione ma per iniziare credo sia accettabile. Ciao.

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Lazer

Il 27/12/2009 22.50, Lazer ha scritto:

non l'ho specificato ; l'idea è di usare un cavetto rj11 per ogni singolo relè, quindi , mi pare di aver capito, che la cosa è fattibilissima, anche alla luce di questa precisazione

difatti avevo proprio pensato a questo : 3 conduttori per il carico maggiore ed uno solo per l'altro SE davvero piccolo, oppure 2+2

a dir la verità a questo mi riferivo, per eventuali usi futuri a casa; ma a dir la verità non credo che si verifichi, in quanto credo che prima li userò in ufficio e sarà tutto volante , o quasi

quel poco che metetrei in canalina, ..ok ne aggiungo una

vorrei provarci a afre tutto da solo , a partire dal bromografo artigianale ...

effettivamente ho trovato una schedina già fatta con 4 ingressi e 4 uscite che costa 34 euro

però, appunto, con tutti e 4 i relè sulla basetta ...

GRAZIE MILLEMILA PER TUTTE LE INDICAZIONI

non ci speravo più in un aiuto di tale portata

avere delle conferme, ora che sono agli inizi è importante per soddisfazione e epr indirizzare meglio gli sforzi e non perdere tempo in strade senza uscita

ciao e grazie :-)

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tony pedi

">> La corrente dipende dal rele'. Diciamo che un rele' tipico a 12 Volt

Io ho inteso che avresti usato un cavo telefonico multipolare. Se vuoi usare più cavi piatti del tipo che vanno in un connettore rj11 puoi farlo. Ma useresti appunto più cavi. Quelli telefonici hanno anche parecchi cavetti nella stessa guaina.

Scusa ma i rele' che usi non sono tutti uguali? Nel caso non dovresti avere carichi diversi. Semmai sarà diverso il carico portato dal rele'. O forse ho capito male.

Se intendi imparare ad usare i PIC il mio consiglio è usare PICKit che ti permette anche il debugging del programma (con limitazioni ma lo fa).

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Lazer

Il 27/12/2009 23.50, Lazer ha scritto:

sì, voglio usare i cavetti telefonici , o almeno per adesso li titenevo di 'più facile' reperibilità, mentre, man mano che sto leggendo e sto 'entrando' nella mentalità giusta, sto pure cominciando a pensare che dei fili con i due soli conduttori che servono a me, già attorcigliati o inguainati , non è mica tanto difficile reperirli: in fondo anche gli impianti citofonici fanno uso di simili tipi di fili ...

cm, il discorso di fondo è che non ero sicuro al 100% che fosse capace di sostenere il carico da 9 volt un conduttore con sezione di quell'ordine di grandezza ... figurati come sono messo per ora ;-)

sono io che non mi sono spiegato !

intendevo che ci devono essere due conduttori per ogni relè , positivo (9volt) e negativo : pensavo di portare i 9 volt parallelando 3 conduttori dell'RJ11 ( saldandone i capi assieme) ed il quarto conduttore dell'RJ11 per il negativo ...

ho scritto un'eresia ????

vabbè, non è questo il problema di fondo , potrei programmare pure in assembler direttamente , per queste semplici cose che vorrei mettere in pratica ... dovrei giusto gestire le temporizzazioni per la seriale con cui colloquiare , ho già letto un listato per fare ciò e non è che sia 'chissàche' come mi aspettavo inizialmente

ieri mi sono letto una buona parte di un corso minimale di elettronica e mi sono reso conto che " è tutta matematica " : diagrammi che indicano l'oscillazione dei valori, datasheet dei componenti che indicano come ciò avviene per ogni singolo componente

non che stia dicendo che sia " una passeggiata " ma sicuramente comincia a piacermi e sta cominciando timidamente a sparire quel " timore reverenziale " che avevo verso " l'elettronica "

ciao e grazie di tutto :-)

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tony pedi

Il 28/12/2009 10.53, tony pedi ha scritto:

il problema è anche un'altro

ancora non ho capito bene la correlazione che c'è tra :

programma per mettere il codice sul pic

e

schedina "programmatore di pic"

cioè :

qualsiasi programma 'dovrebbe' funzionare con qualsiasi schedina

ma nella realtà ciò non avviene perchè :

il pic per mettere il codice ha bisogno che si rispettino determinate temporizzazioni dei vari segnali sui vari piedini

però

alcune basette 'economiche' hanno qualche componente 'di meno' ed hanno quindi temporizzazioni ( condensatori che si caricano/scaricano troppo veloce/lento ) diverse rispetto a quanto il programam che si usa ha previsto

ottenendo che solo determinati programmi funzionano "bene al 100% " con determinate schede

è corretto quanto ho scritto ????

ciao e grazie di nuovo :-)

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tony pedi

"tony pedi" ha scritto nel messaggio news:Ou%Zm.114661$ snipped-for-privacy@twister1.libero.it...

Quello che hai scritto è sostanzialmente corretto. Serve 1 PIC, il programmatore per programmare il PIC e il SW che gestisce il programmatore. Io ho usato un programmatore LUDIPIPO, però alimentato da una batteria da 9 Volt, e il programma ICPROG e ha funzionato su dversi PC. Però è vero questo programmatore è sensibile e a volte non funziona. Anche per questo motivo ho acquistato il PICKit che, oltre a programmare, fa anche un piccolo debugging interfacciato con MPLAB cioè l'ambiente di sviluppo della Microchip. Se guardi su RS costa 23 Euro (+ ss), se ho visto bene. Per scrivere il programma per i PIC puoi usare l'assembler, il C (diversi produttori) e il PICBASIC della microEngineering Labs. Per piccole applicazioni questo non è male (sempre meglio che programmare in asm) e ti consiglio di dargli un'occhiata.

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Lazer

Forse dobbiamo chiarici sul termine "cavetto telefonico". Mi pare di capire che, per te, è solo il cavo piatto con 4 conduttori, generalmente nero. Per me è anche quello che ha parecchi conduttori in un'unica guaina tonda e generalmente grigia. Secondo me questo sarebbe meglio. Ti serve un cavo che abbia

5 fili per i rele' e altri 2, parallelati, per alimentare i rele'. In tutto 7 fili. Non essendoci cavi telefonici a 7 fili dovresti prendere uno a 8 fili. Spero di essere stato chiaro.

Una tensione da 9 Volt è veramente piccola: qualunque cavo la può sostenere. Semmai la sezione interessa per la corrente che passa nel cavo: più alta la corrente più il cavo (la sua sezione) deve essere grosso.

Guarda che la corrente è la stessa sia che entri nella bobina sia che esca. Perchè metti 3 fili per alimentarla e solo 1 per attivarla?. Con un cavetto a 4 fili puoi alimentare 2 rele', ciascuno con 2 fili (sempre ammesso che abbia capito bene).

Oltre che matematica, poca, è questione di esperienza e di guardare bene i datasheet. Parecchi problemi derivano dall'aver trascurato qualche particolare. Ma non devi preoccuparti: come tutte le cose all'inizio sembra difficili ma se ti ci metti puoi imparare tutto. Che oggi convenga progettare è tutto da vedere, visto che è già (quasi) tutto fatto.

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Lazer

Il 28/12/2009 11.43, Lazer ha scritto:

grazie dell'indicazione di questa "RS"

quello da 23 è solo la scatolina nera, l'intero kit lo vendono a 34 euro, se pure fosse senza iva e senza s.s. viene cmq

certamente meno di un altro sito dove viene venduto ad 81 euro(iva inclusa) ;-)

prendo in considerazione la cosa,

anche perché temo che partire con "voglio fare tutto da me" : bromografo, schedina programmatore, programma in assembler, potrebbe farmi desistere visti i lunghi tempi che mi ci vorrebbero/vorranno ...

ma forse proprio per i lunghi tempi, potrei optare per fare tutto, ancora non so,

sto e devo continuare a leggermi un po di elettronica di base, prim'ancora di iniziare a mettere in pratica tutti i miei 'desiderata' ;-)

ciao e grazie di tutto :-)

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tony pedi

Ti serve solo quello da 23 euro ( iva e ss escluse) L'altro kit ha il programmatore nero e in più una schedina demo con un PIC che non ti serve. Non sono certo che il primo abbia anche il cevo USB per connettere il programmatore. Dovrebbe.

Se non devi fare molto puoi filare una millefori. Il bromografo lo farai in seguito. Tieni presente che imparare a corrodere le piastre richiede una certa esperienza e parecchie piastre da buttare via prima di imparare le dosi, le temperature e i tempi di sviluppo. Per i primi programmi consiglio il basic o il "C". Scrivi in un attimo ed hai la tua bella soddisfazione subito. Se non hai mai usato i microcontrollori avrai abbastanza da fare studiando le periferiche del processore.

Ma di nulla....

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Lazer

Il 28/12/2009 12.11, Lazer ha scritto:

1) sono ancora in una fase preliminare pure riguardo *cosa* voglio fare , ad es. se voglio fare dei moduletti indipendenti ( quindi mi servirebebro due soli conduttori sottili per alimentarli) , oppure una scatola grande con tutte le prese ( difficile) 2) come di seguito indicato alcune cose mi sfuggono ancora ...

ok

tutto nasce(va) dal fatto che quest'ultima precisazione che mi dai qui non mi era ancora chiara ...

coem al solito , una cosa è ricordarsi ( a malapena) una nozione, un'altra è correlarla alle avrie cose che si scrivono/leggono man mano che si va avanti con lo studio e con il progettare/ideare _cosa_ si vuole fare ... ;-)

sono un autodidatta per (quasi) tutte le cose che adesso sono il mio lavoro ...

beh, però la soddisfazione ...

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tony pedi

Il 28/12/2009 12.29, Lazer ha scritto:

_forse_ adesso ho capito

_questo_ programmatore ha quel connettore su cui si devono collegare i fili fino al chip da programmare, su determinati piedini

si potrebbe quindi pure pensare di aggiungere alla propria basetta un connettore per colelgarvi direttamente questo programamtore, senza quindi essere costretti sempre a togliere e mettere il chip dalla basetta ogni volta che lo si voglia ri-programamre

ho capito bene ??

e,cmq, SE questo è vero .., questo mi fa pure capire che i programmatori 'economici' , tipo il LUDIPIPO, appunto, non sono per nulla inferiori ... di base

tutto sta a che il pc su cui gira il software riesca a comandare la seriale in maniera opportuna, cioè a gestire con precisione le tempistiche per accendere/spegnere i vari piedini; magari si tolgono TUTTI i programmi che hanno una alta priorità, che quindi potrebebro avere la priorità sul processo che governa la scrittura sul pic, tipo firewall, antivirus, e TUTTI i processi che potrebebro dare fastidio ...magari anche a costo di fare una 'configurazione hardware' apposita, di modo che non vengano nemmeno caricati i driver di hardware o programmi inutili (ad es. daemon tools carica un driver )

dato che pure tu mi confermi che il ludipipo funziona 'abbastanza' bene, PRIMA provo pure io a afre così, sia per il risparmio , sia per la soddisfazione

ed anche usare una millefori

in modo da avere risultati tangibili il prima possibile

POI, dato che l'appetito vien mangiando, ed ho altre 'stronzatelle' che vorrei realizzare ...

e, cmq, non è sicuramente la programmazioen software : una 20ina di anni fa programmai in assembler e la cosa non mi spaventa proprio

almeno limitatamente a queste mie prime necesità ;-)

se poi dovessi arrivare a fare 'chissàche', ... allora probabilmente per fare cose un minimo complesse, un vero ambiente di sviluppo in basic o C potrebbe risultare .. se non utile, bensì indispensabile ;-)

ciao :-)

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tony pedi

Se credi puoi contattarmi in privato.

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Lazer

Il 28/12/2009 14.59, tony pedi ha scritto:

ti riferisci a questo , vero ?

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tony pedi

"tony pedi" ha scritto nel messaggio news:US2_m.3819$ snipped-for-privacy@twister2.libero.it...

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Sì. Ha anche il cavo USB e sei a posto.

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Lazer

Sì io faccio così. Una basetta e una pin strip a 6 poli, di cui 4 collegati, per la programmazione. Non si stacca nulla e si programma.

E' il contrario. LUDIPIPO andava bene con Win95. Ora con XP devi inserire ritardi nell'apposito programma. Quale sia il problema non so. A me andava abbastanza bene e ho fatto parecchi progetti. Poi sono passato al PICKit per la complessità dei programmi che scrivo. Aiuta nel debugging senza costare una cifra.

I PIC, quelli di fascia bassa, hanno solo una trentina di istruzioni. Però 20 anni fa i micro non avevano a bordo le periferiche di questo. Avrai da studiare.

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Lazer

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