bilanciamento carica batterie Li

salve dovrei allestire un pacco batterie al Lifepo4,composto da 4 elementi in serie. Il caricabatterie =E8 un sistemino a V costante e limitato in corrente; quindi niente sistema di "bilanciamento" della carica. su internet ho trovato dei documenti in cui era detto che se gli elementi hanno la stessa carica per molti cicli di carica (>50) non serve fare il bilanciamento dei singoli elementi. consigliava di fare una carica ,iniziale,singola con un ottimo caricabatterie per Lifepo4; ma visto che questo tipo di batteria puo essere collegato tranquillamente in parallelo tra loro ottenere capacita maggiori, non sarebbe possibile mettere i 4 elementi in parallelo tra loro in modo che le V si equivalgano e che quindi la "carica" degli elementi sia eguale tra loro? come evitare che forti diseguaglianze diano origine a elevate correnti tra i diversi elementi? con delle R interposte tra loro? oppure queste batterie sopportano bene queste forti corrente momentanee? questo perch=E8 non possiedo un "ottimo" caricabatterie per questo tipo di batterie.

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emilio
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Personalmente porterei al connettore delle prese intermedie in modo da avere la lettura della tensione di ogni singola cella, con un microcontroller controllerei le tensioni in modo da fermare la scarica non appena una cella supera la soglia inferiore, e la carica quando supera la soglia superiore. In questo modo non sfrutterai tutta la capacita' se con l'aumentare dei cicli si creano sbilanciamenti, ma non rovinerai neanche la batteria.

Mettendole in parallelo quando sono scariche, come tu stesso dici, otterresti forti correnti da quella carica a quella scarica, penso potrebbe andare bene una resistenza in serie per limitarla anche se temo dovrai accontentarti di tempi di carica lunghi. Poi ci vuole un sistema di commutatori che le faccia passare da serie a parallelo, non è piu' conveniente usare un caricatore adatto?

Ciao, Pier.

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Pier GSi

Tutto dipende dalla qualita' delle celle e dall'uso. Celle buone, ciclate con regolarita' e non al 100% credo possano mantenersi allineate molto a lungo. Credo che i fattori di rischio siano scariche e/o cariche a forti correnti, e lunghi periodi di inutilizzo. Il problema e' che basta poco per danneggiarle, anche se le lifepo4 dovrebbero essere + resistenti agli abusi, una sovrascarica comunque ne riduce la capacita'. Al primo ciclo in cui la cella + debole scende sotto la tensione minima, si potrebbe creare una spirale in cui questa cella perderebbe capacita' e ad ogni ciclo successivo si danneggerebbe sempre di piu'.

Se e' solo per il primo uso si. Dando tempo alle celle di "livellarsi". Il punto ideale e' la tensione massima a fine carica. A basse correnti l'ottimo caricabatterie e' anche un lm317 tarato per bene alla tensione di fine carica, e un tester che ti confermi la tensione della cella con pochi mV di scarto.

Correnti eccessive le avresti collegando una cella molto carica ad una scarica. Io per evitare problemi le caricherei singolarmente alla tensione di fine carica, e poi le connetterei assieme e le lascerei connesse, sempre alla tensione di fine carica, per una nottata.

Se lo devi fare per te stesso e + volte penserei ad un caricabatterie economico per modellismo che con una 30ina di euro si occupa di tutto.

Per quanto ho capito il problema delle litio e' che in teoria (e a quanto ne so anche in pratica) tutta la corrente che le attraversa sposta gli ioni avanti e dietro, e sopratutto in fase di carica, ogni coulomb (o mAh se e' + comodo) oltre il 100% dello stato di carica provoca danni. La conseguenza in una serie di elementi e' che non e' possibile compensare una cella meno carica sovraccaricando le altre, come si fa nelle batterie al Pb e Ni-varie.

Sempre in teoria una volta equalizzate, cioe' caricate alla stessa maniera, tutte le celle, queste dovrebbero rimanere allineate durante i cicli di carca e scarica. Quindi basterebbe non scaricarle del tutto per mettersi al sicuro ed evitare che una, con capacita' inferiore alle altre, possa scendere al di sotto della tensione minima.

In pratica ci sono altri effetti (come l'autoscarica, differenze di temperatura) che con il passare del tempo e dei cicli fanno si che ogni cella viaggi a ritmi leggermente differenti dalle altre nella serie.

Ciao!

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Muvideo altrove
Fabio Eboli nella vita reale...
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Fabio_78

"Fabio_78" ha scritto nel messaggio news:k3mpeo$tg$ snipped-for-privacy@speranza.aioe.org... arica.

Si...per caricare senza fretta una cella da 800 mAh uso questo circuito con LM317, e va benissimo

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Ciao, Pier.

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Pier GSi

Infatti, prima di avere un alimentatore da banco decente ho usato schemi simili, evitavo pero' D1 per avere una migliore regolazione della tensione sulla cella.

Ciao!

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Muvideo altrove
Fabio Eboli nella vita reale...
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Fabio_78

Pier GSi ha scritto:

n
o

avere

ella

re.

ebbe

sicuramente questo sistema =E8 il migliore che si potrebbe mettere in piedi, ma sicuramente anche il + complesso. io volevo semplificare la cosa, visto che il pacco verra caricato circa 1 volta al mese, per cui se con un buon bilanciamento iniziale posso fare anche solo 20-30 cicli di carica,andrei avanti per 2-3 anni. l'idea di collegarle tutte tra loro con delle R per limitare la max I iniziale,=E8 buona! poi eliminarla e collegarle direttamente per un certo=

tempo, magari controllando la V di ogni singola cella. lo svantaggio e che per ri-bilanciale dovrei portarle tutte da "serie" a "parallelo".......=E8 una bella rottura di p....

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emilio

"emilio" ha scritto nel messaggio news:k3nd0o$5or$ snipped-for-privacy@tdi.cu.mi.it...

Intendevo dire che la resistenza andrebbe messa nel parallelo, allo scopo di evitare correnti elevate da quella piu' carica a quella piu' scarica. Se sono in serie non vedo problemi di corrente iniziale visto che è per forza di cose la stessa per tutte e corrisponde a quella fornita dall'alimentatore. In questo caso potresti usare uno schema semplice come quello da me postato in risposta a Fabio_78 adeguando corrente e tensione (che non so quale sia per quel tipo di chimica, supponendo una tensione di fine carica pari a 4.2V come le Li-Po da 3.7V farei 4*4= 16V per mantenere un minimo di margine sacrificando qualche mAh).

Ciao, Pier.

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Pier GSi

Pier GSi ha scritto:

rto

po di

di fatti =E8 quello che intendevo io....appena acquistati gli elementi,mettere tutti "-" collegati tra loro e sui "+" una R il cui altro capo si collegano tutti assieme, in modo che la corrente che scorre tra le batterie sia limitata da dette R

er

ome

ne

di

enere

ho visto lo schema ,=E8 il classico schema LM317 per batterie; il problem= a di questo circuito =E8 che la precisione della Vout =E8 alquanto bassa...= =2E. e a seconda delle condizioni varia di parecchie centinai di mV (questo circuito l'ho usato con successo su una batteria al piombo-gel dove 500mV non fanno differenza,al fine pratico.....qui si) ho trovato degli IC per Lifepo4 ma hanno tutti la disgrazia di essere in contenitore QFN.....e chi fa il PCB e poi lo salda!

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emilio

"emilio" ha scritto nel messaggio news:k3niqq$9ud$ snipped-for-privacy@tdi.cu.mi.it... Pier GSi ha scritto:

Parecchie centinaia di mV mi pare esagerato, se usi resistenze di precisione direi entro i 100-200 mV Cioe', il problema del mancato bilanciamento delle singole celle è piu' problematico della tolleranza della tensione di un circuito del genere, a mio modo di vedere...

Ciao, Pier.

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Pier GSi

Pier GSi ha scritto:

lema

=2E....

sione

u'

a

Ciao, il problema non =E8 la precisione delle R.....ma il fatto che LM317 stabilizza la V tra il suo pin OUT e la massa. tra questi 2 pin e la batteria ci sono: un diodo ed una R, su cui circola una I che non =E8 affatto costante nel tempo, per cui la V ai loro capi varia nel tempo al variare della I. per cui la V ai capi della batteria non =E8 affatto stabilizzata dall'LM317. se provi il circuito con un simulatore te ne accorgerai.

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emilio

"emilio" ha scritto nel messaggio news:k3norc$dvm$ snipped-for-privacy@tdi.cu.mi.it...

Il diodo lo puoi togliere se non vuoi lasciare il carica connesso alla batt anche quando non alimentato, la R in serie usata come "sense" di corrente, che problema puo' dare se tu setti la tensione voluta a vuoto? Cioe' : vuoi al massimo 4 volt, regoli per avere 4 volt a vuoto. All'inizio quando la corrente assorbita è massima avrai una tensione piu' bassa perche' c'e' la caduta di tensione introdotta da questa resistenza ovviamente, ma cosa comporta se non un allungamento del tempo di carica ? Tra parentesi, su una tensione di 16V la caduta influisce proporzionalmente ancora di meno...

Ciao, Pier.

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Pier GSi

"Pier GSi" ha scritto nel messaggio news: snipped-for-privacy@mid.individual.net...

Se la caduta sulla R da 1.6 ohm è un problema, questa è una possibile soluzione :

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Ciao, Pier.

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Pier GSi

Che capacita' hanno queste celle? Se le carichi dalla tensione di rete e hai spazio, puoi usare due trasformatori a due secondari, e 4 circuiti con lm317 del tipo che ti ha mostrato Pier GSI, connessi in serie: ciascuno carica una cella. In questo modo le celle saranno automaticamente bilanciate a fine carica, nulla di complesso e avra' una precisione sicuramente superiore a quella richiesta dalle celle. Se le correnti sono basse puoi usare trasformatorini che reggono il corto senza bruciare, ci penseranno loro a limitare la corrente di carica.

Se poi usi lo shunt per limitazione e metti un altro npn in parallelo al primo con un led sul collettore avrai anche una indicazione approssimata dello stato di carica.

Ciao!

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Muvideo altrove
Fabio Eboli nella vita reale...
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Fabio_78

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