Banco prova per energy meter

RobertoA snipped-for-privacy@tiscalinet.it ha scritto:

Io usavo stufette da 2 kW 5 stufette con ognuna 2 resistenze da 1kw. Ma per testare altro.

--

Reply to
El_Ciula
Loading thread data ...

RobertoA snipped-for-privacy@tiscalinet.it ha scritto:

Resistenze da lavatrice puoi raffreddarle in acqua.

Un'altra cosa buona lampadine alogene da 500W

--

Reply to
El_Ciula

RobertoA snipped-for-privacy@tiscalinet.it ha scritto:

Puoi usare un n trasformatore scendendo in tensione e salendo in corrente però imho l'ideale quando possibile è lavorare a tensione di lavoro, per errori vari non linearità etc.

--

Reply to
El_Ciula

Non imbrogli, né amplifichi: semplicemente fornisci una corrente proveniente da una tensione più bassa di quella applicata allo strumento, quindi applichi 230V e 100A ma per far scorrere i 100A non usi 230V, ma il minimo necessario.

--

Reply to
LAB

RobertoA snipped-for-privacy@tiscalinet.it ha scritto:

Condensatori?

--

Reply to
El_Ciula

RobertoA snipped-for-privacy@tiscalinet.it ha scritto:

Un generatore di potenza quelli a frequenza tensione variabile con uscita a a igbt con 20- 50k euro te la cavi e fai quello che vuoi.

--

Reply to
El_Ciula

Supponiamo abbiate dei misuratori di potenza elettrica tipo questi per capirci

formatting link
E supponiamo vogliate alimentarli con una sinusoide max 220V rms Come fare per fargli passare una corrente compresa tra 0 e 60A?

Nel senso, supponiamo di avere un carico robusto, in grado di assorbire diciamo 10A a 220V, come posso fare per realizzarmi un "alimentatore" in grado di erogare sul carico una sinusoide con tensione in grado di far passare sul carico tra 0 e 10A ?

E tra 0 e 50A ?

Pensavo inizialmente ad una saldatrice quelle vecchie col traferro estraibile per modificare la corrente erogata sul carico Che dite, volendo mantenere la sinusoide in uscita (e quindi niente parzializzazioni a colpi di scr o simili), c'e qualcosa di piu' semplice/economico da usare?

Reply to
RobertoA

Il 27/10/2022 12:01, RobertoA ha scritto:

Bisogna individuare fra quali morsetti lo strumento misura la corrente (amperometrica): fra Lin-Lout oppure Nin-Nout. Poi ti serve un trafo 230/12V 50A, un variac da 500 VA. Alimenti lo strumento dalla rete. L'amperometrica dello strumento la colleghi al trafo. Quando aumenti la corrente col variac lo strumento misura la corrente e la relativa potenza associata. Il cosfi non sarà proprio uno, ma lo strumento lo misura. Se la potenza è negativa, inverti l'amperometrica. Nessun problema di distorsione e il trafo ti isola l'amperometrica dalla rete, nessun corto circuito in agguato.

Reply to
4EverGreen

Il 27/10/2022 12:22, 4EverGreen ha scritto:

Intendi consigliare di usare un variac colegato alla rete 220V come 'alimentatore'? Tipo questi per capirci?

formatting link

Reply to
RobertoA

Il 27/10/2022 14:25, RobertoA ha scritto:

l'elettrotecnica relativa, ma non so se è così. Devi far credere allo strumento che il carico assorbe 50A, facendo circolare tale corrente nello shunt amperometrico di cui è dotato, con un circuito isolato dalla rete di alimentazione, cioè attraverso un variac + trasfo. Altrimenti dovresti usare un carico da 230 x 50 = 11500 W che sono un po' tanti :-)

Reply to
4EverGreen

Il 27/10/2022 16:31, 4EverGreen ha scritto:

Evidentemente non mi sono spiegato Non e' che devo 'imbrogliare lo strumento per fargli credere' Lo strumento resta cosi' e misura quel che passa realmente Quello che desidero fare e' ottenere un sistema che consenta di alimentare un carico che decidero' e che arrivi a erogare qualche decina di A Si, so anch'io che la potenza e' rilevante (rilevante per un contatore di casa, non sicuramente per un laboratorio o officina quasiasi), ma questo e' quel che vorrei fare

Reply to
RobertoA

Il 27/10/2022 19:33, El_Ciula ha scritto:

Si, una specie Io pensavo a resistenze da lavatrice, o piastre ferro da stiro Da vedere cosa trovo a buon mercato

Reply to
RobertoA

Il 27/10/22 17:15, RobertoA ha scritto: ..

Ti sei spiegato benissimo, quello che non sai e' come si tarano i wattmetri per alte potenze.

Tu non lo stai imbrogliando, semplicemente gli stai mostrando una tensione e una corrente che lo strumento moltiplica per indicare una potenza. Che la tensione e la corrente siano relative ad un unico circuito o a due separati allo strumento non interessa. Del resto come credi che si facciano le tarature sui wattmetri da 10 GW f.s.?

angelo

Reply to
angelo

Il 27/10/2022 21:39, angelo ha scritto:

Eh, come si fa'? Immagino che bisogna costruirsi una centrale da 10 GW :) :) Scherzi a parte, come si tarano i wattmetri per alte potenze? Dici che la "via classica" sia imbrogliare il wattmetro amplificando il segnale che in realta' lui userebbe per la misura? Ma dici perche' l'hai letto/studiato o hai calibrato wattmetri da 10 GW nella tua esperienza diretta personale?

Reply to
RobertoA

Il 28/10/22 09:13, RobertoA ha scritto:

No, si riducono tensione e corrente a valori standard mediante trasformatori di tensione e corrente e si applicano agli strumenti con portate standard. Lo strumento poi indica come fondo-scala il valore reale tenuto conto dei fattori di trasformazione. Le tarature vengono effettuate singolarmente sui singoli componenti della catena di misurazione, TA, TV, strumenti.

Studiato, studiato, e ancora studiato. Nonche' applicato professionalmente in laboratorio per prove di tipo su apparecchiature elettriche.

angelo

Reply to
angelo

Il 28/10/2022 10:01, angelo ha scritto:

Ok, quindi supponendo che la corrente sia misurata dallo strumento tra Lin-Lout:

- colleghiamo a 220Vac lo strumento misuratore tra Lin e Nin

- prendiamo variav e tacchiamo gorrente a 220Vac su ingresso

- portiamo a zero manopola del variac per sicurezza

- prendiamo trasformatore 220/12 e tacchiamo primario trasformatore su uscita del variac

- il secondario del trasformatore lo tacchiamo fra Lin ed Lout dello strumento misuratore

- mani giunte e preghiera di rito

- diamo corrente allo strumento di misura

- diamo corrente al variac

- verifichiamo che a questo punto siamo ancora vivi

- poi chiamiamo qualche familiare per girare manopola variac ("..ehh tanto no fa' niente, vai tranquilla...")

A questo punto la domanda e': variare la corrente siamo a posto, ma volessi variare anche il cosFi misurato dallo strumento? C'e qualche barbatrucco semplice e geniale come per la corrente?

Reply to
RobertoA

Il 28/10/2022 19:12, El_Ciula ha scritto:

Yesss Poi considera che se inverti la corrente di prova, scambiando i due fili tra variac e trasfo, la lettura di potenza cambia di segno.

Reply to
4EverGreen

Il 28/10/22 18:33, RobertoA ha scritto: ...

Importante! Non deve essere un autotrasformatore ma un trasformatore con primario e secondario isolati.

E gia' che ci siamo prendiamo anche un amperometro da mettere in serie, considera anche di mettere una resistenza in serie di qualche ohm per limitare la corrente.

Un condensatore di opportuno valore in serie al primario del trasformatore di corrente, il problema e' quello di sapere quanto vale lo sfasamento introdotto...

angelo

Reply to
angelo

Il 28/10/2022 19:12, El_Ciula ha scritto:

Si ho capito, metti induttanze, metti condensatori, tiri la corrente avanti/indietro come ti pare rispetto alla tensione Ma ho messo la parolina 'variare' apposta per esprimere l'idea della continuita', analogamente al variac che permette di var variare con continuita' la corrente sul secondario trasformatore E adesso che vi siete esposti con configurazioni semplici e geniali per la corrente, nin e' che potete tirarvi indietro e ridurre tutto a 'condensatori'

Reply to
RobertoA

Il 28/10/2022 20:47, angelo ha scritto:

Eccerto

Eh ho capito, ma per 'variarne' il valore? L'ideale, dal punto di vista del buon collaudatore di wattmetri, sarebbe poter disporre di una capacita'/induttanza che si potesse variare in continuo, analogamente a quel che si fa col variac+trafo

Reply to
RobertoA

ElectronDepot website is not affiliated with any of the manufacturers or service providers discussed here. All logos and trade names are the property of their respective owners.