ancora su pannelli fotovoltaici in corto

Vediamo intanto se ho capito: Lasciare i pannelli senza un carico e' la condizione peggiore, in quanto tutta l'energia captata "resta li" (e la corrente comunque prodotta ricircola internamente nei diodi equivalenti rappresentati da ogni singola cella).

Prelevare invece la massima corrente possibile nel punto di massima potenza (parametri Vmp e Imp), e trascurando il riscaldamento dei conduttori per effetto joule, e' la condizione migliore, il pannello rende di piu' e si scalda di meno.

Tanto premesso: Mi viene da pensare che il migliore regolatore e' un semplice shunt controllato, in sostanza uno "zenerone" tarato esattamente sulla Vmp.

Oppure la Vmp e' un parametro che varia? (es con la temperatura).

Ed infine, un regolatore shunt di tipo on-off (aperto o corto secco del pannello) mi sembra invece molto meno valido, in quanto non dissipa l'intera potenza estratta dal pannello, ma solo quella piu' piccola dovuta alla I*dV dell'elemento shunt stesso.

Un altro sistema: ...che ho visto e' di lasciar caricare dai pannelli un grosso condensatore fino alla tensione massima a vuoto, e prelevare ciclicamente dal condensatore l'energia per caricare le batterie (il tutto funziona quindi in modo impulsivo, tanto piu' rapidamente quanta maggiore energia riceve il pannello).

Questo sistema permetterebbe di estrarre energia anche con luminosita' ridotta, ma non mi e' chiaro il rendimento reale che potrebbe avere...

ciao Claudio_F

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Claudio_F
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Forse perche', in qualche punto del discorso, sembra che si faccia un po' di confusione tra tensione e corrente?

Saluti a vuoto...

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Tomaso Ferrando

Claudio_F ha scritto:

Sono molto interessato all'argomento visto che devo autocostruirmi un carica batteria da pannelli solari. Quelli che visto io staccano sempre i pannelli finita la carica. In commercio ci sono molti modelli ( dicono i migliori) che funzionano in PWM ma non danno ulteriori informazioni. Mi sa che hai ragione Claudio, forse la migliore soluzione è il zenerone semplice e affidabile, tiene sempre i pannelli collegati ad un carico. Qualcuno che ha qualche altra considerazione ? Ciao

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NNTP

"Claudio_F" ha scritto nel messaggio news:4a12985a$0$1119$ snipped-for-privacy@reader4.news.tin.it...

?? Che vuol dire "resta li"?... E' una corrente "stazionaria?... Anche nelle batterie senza carico la corrente "resta li" e non succede nulla! Il pannello solare è un generatore al pari di altri.

Non direi proprio, a meno che non cortocircuiti i terminali d'uscita.

Forse confondi un pannello solare con un motore endotermico!

E quì mi sono perso definitivamente...

Questo invece è possibile...

Certo piuttosto scarso! ...Ma non specifici che tipo di pannello solare (monocristallino, policristallino, amorfo).

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Bafometto

E' questo che non mi e' chiaro, tra lasciare il pannello aperto (e si ha il massimo riscaldamento) e metterlo in corto (la corrente non attraversa il diodo equivalente, pero' attraversa la cella! ), cosa cambia?

mandi

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cabernet berto

"Bafometto" wrote in news:cRBQl.3718$9f6.3583 @twister1.libero.it:

Non proprio. Un pannello solare assomiglia più ad un generatore di corrente, piuttosto che di tensione.

Hai presente la caratteristica I/V di un diodo? Normalmente è "abitata" solo nel I e III quadrante (rispettivamente pol. diretta e inversa) Pensa di traslare la curva verso il basso in modo da attraversare il quarto quadrante ed hai ottenuto una cella solare.Chi è che ti trasla la curva? La corrente generata per effetto fotovoltaico.

In un pannello solare quando prelevi potenza ti trovi ad operare proprio nel quarto quadrante.

Vedi un po' qui:

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Ciao, AleX

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AleX

No, si alza la tensione, ma non circola corrente.

La seconda che hai detto: il punto di massima potenza varia sia con la temperatura che con l'irraggiamento.

No, dal punto di vista della potenza non funzionerebbe bene. La potenza è l'energia che viene generata o prelevata nell'unità di tempo. Se prendi o perdi tempo perdi potenza.

La soluzione è l'inseguitore del punto di massima potenza, comunemente detto MPPT, che si trova all'intresso di qualsiasi inverter per applicazioni fotovoltaiche. Si tratta in pratica di un convertitore DC/DC in cui si regola (via PWM) l'impedenza d'ingresso piuttosto che la tesnione di uscita. La parte difficile è capire dov'è il punto di massima potenza, e per questo ci sono diversi algoritmi che in parole povere provano a variare l'impedenza di poco e vedono se la corrente e la tensione aumentano o diminuiscono... Iterativamente si converge al punto giusto e lo si può inseguire (tipo metodo del gradiente).

A.D.

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A.D.

questo è pressappoco quello che volevo dire io e che quindi quoto a piene mani.. aggiungo 2 righe di spiegazione intuitiva per far comprendere meglio il problema a Claudio_F:

la potenza erogata dal pannello è il prodotto della tensione per la corrente: se come carico metti un cortocircuito avrai molta corrente che scorre ma una tensione prossima allo zero e di conseguenza non starai producendo nulla. Analogamente, se metti un carico con resistenza molto grande avrai molta tensione ai capi di questo ma una piccola corrente che vi scorre attraverso e, anche in questo caso, la potenza prodotta sarà insignificante. La filosofia giusta è quella di mettere un carico tale che, il prodotto tra tensione e corrente sia il massimo possibile. Questo carico, però, deve essere dinamico in quanto al variare dell'irraggiamento cambiano tensione e corrente prodotta.. e qui ci riallacciamo all'MPPT che fa questa "autoregolazione del carico" in automatico permettendoti di riuscire a cavare sempre il massimo dal tuo pannello. saluti.

--
Davide C.
www.ingegnerando.it



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ahrfukkio

snipped-for-privacy@virgilio.it (ahrfukkio) wrote in news:guv4im$k3b$ snipped-for-privacy@news.newsland.it:

Con la spiegazione intuitiva fate attenzione al modello. Il rischio è quello di confondere la potenza prodotta dal pannello con quella dissipata sul carico.

Questo, più che altro, è per poter sfruttare al meglio il pannello.Già il rendimento è basso...

Ma nel caso uno voglia (debba) semplificare al massimo il circuito rinunciando al MPPT, è meglio la soluzione serie, la shunt o è indifferente?

(Ripetendo quanto detto sopra, occhio al modello).

Ciao, AleX

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AleX

Tutto corretto, ma preciso che non necessariamente =E8 presente un DC/DC in ingresso. Il campo FV pu=F2 essere collegato direttamente sulla barra del ponte ad H di conversione.

Aggiungo inoltre a beneficio della discussione che non =E8 corretto dire che il generatore FV assomiglia ad un generatore di corrente. Questo =E8 vero nella parte di caratteristica a sinistra del punto di massima potenza MPP. A destra di quel punto il campo FV =E8 pi=F9 simile ad un generatore di tensione.

In realt=E0 =E8 pi=F9 corretto dire che si tratta di un generatore "limitato" in corrente, la qual cosa ha una serie di ripercussioni impiantistiche di non poco conto.

Saluti, Simone.bern

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simone.bern

Un generatore di corrente non =E8 uguale aun generatore di tensione

Vecchio quiz: nella black box 1 c'=E8 un generatore di corrente da 10A con in parallelo una R da 1 ohm. I terminali di uscita sono ai capi di questo parallelo.

Nella black box 2 c'=E8 un generatore di tensione con in serie una R da

1 ohm. I terminali di uscita sono ai capi della serie.

Con quale strumento si pu=F2 distinguere l'uno dall'altro?

Tullio

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TTT

Quale sarebbe la caratteristica di uscita di un gen di corrente con in parallelo un diodo polarizzato direttamente?

Tullio

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TTT

se ideali, direi con nessuno

Saluti Augusto

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Augusto Leonardi

pero', se fosse e possibile misurare l'emissione termica, il primo, senza collegare nulla, dissipa 10w, il secondo 0w.

Saluti Augusto

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Augusto Leonardi

ehm: 10w --> 100w forse e' un po' tardi :-)

Augusto

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Augusto Leonardi

e
a

ecco, basta un termometro. O poggiarci un dito, considerando che, come correggi tu, i watt sono cento :-)

Se ci si ricordasse che gli equivalenti elettrici non sempre sono anche energeticamente equivalenti, forse gli abituali equivoci sui pannelli fotovoltaici sarebbero qualcuno in meno ;-)

Ciao

Tullio

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TTT

E' possibile pilotare il ponte ad H in modo che l'uscita abbia la forma e l'ampiezza desiderata e allo stesso tempo il carico per il pannello (o campo) sia quello ottimo? Mi sa che se hai un solo convertitore devi rinunciare ad una delle due cose...

A.D.

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A.D.

Si certo.

Nel caso monofase la potenza erogata, e quindi quella prelevata dalla barra, =E8 impulsiva a 100Hz e devi predisporre un banco di condensatori appropriato per ridurre il ripple a 100Hz sul campo PV.

Nel caso trifase, nominalmente la potenza =E8 piatta. Serve comunqe un banco di condensatori per ridurre il ripple a frequenza di commutazione.

Detto questo, la caratteristica degli inverter grid connected =E8 puoi agire sulla potenza immessa in rete per regolare la tensione di campo.

Saluti, simone.bern

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simone.bern

"AleX" ha scritto nel messaggio news:4a130254$0$1111$ snipped-for-privacy@reader4.news.tin.it...

...e infatti ho detto solo "generatore" senza specificare quale!...colevo vedere chi era il più attento ;-)

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Bafometto

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