sono uno studente del corso di elettronica e telecomunicazioni dell'itis volta.
Con mia sorpresa, al terzo anno, il corso di sistemi prevede lo studio dello Z80, integrato che ha fatto la guerra e non credo oggi possa offrirmi molto!
che voi sappiate è normale usare certi microprocessori?
P.S. Usiamo delle valigette pronte pure per programmare tramite tastiera e display 7 segmenti marchiata THE FOX 2
credevo che ormai non lo vendessero +! e poi che brutto stare là a interfacciare memorie e altre cose quando in un PIC piccino piccino c sta un circuito con lo Z80 gigantesco...
Non hai idea di quanti "vecchi" microprocessori siano montati ancora oggi su aerei, elicotteri, missili, sistemi PLC, pacemaker, ..., ed ovunque serva assoluta affidabilità e circuiti collaudati. Insomma dove non è che puoi fare CTRL+ALT+DEL e resettare tutto se si impianta.
Ai fini didattici inoltre un microprocessore è un microprocessore sia che sia un 8080 sia uno z80 sia un modernissimo pentium vattelapesca duo ...
M_f_M
"mansell" ha scritto nel messaggio news:45b13164$0$31637$ snipped-for-privacy@reader4.news.tin.it...
LOL, me lo vedo per strada, un tizio che sta male e preme CTRL-ALT-DEL per far ripartire il pacemaker :-)
Beh, ad essere pignoli non sono proprio la stessa cosa. Anzi, quelli come l'8080 o lo Z80 sono migliori ai fini didattici dei vari Pentium Vattelapesca perchè sono più semplici.
Già non credo che facciano molto pesare le differenze architetturali tra CISC e RISC, oppure tra little-endian, big-endian e middle-endian, mi immagino se iniziano a mettere dentro anche IRQ, DMA, MMU ecc.
Trattandosi di un corso di elettronica del 3° anno di ITIS, per spiegare l'assembly e le potenzialità di un processore, va più che bene. Non si tratta, infatti, di un corso che ti mette in condizioni di lavorare con qualsiasi micro o di scrivere un programma completo in assembly.
Il giorno Fri, 19 Jan 2007 22:00:15 +0100, mansell ha scritto:
Esagerato, è solo del 1976, appena trentunenne.
Io invece credo che possa egregiamente servire a capire come lavora un microprocessore, anche perchè il principio di lavoro è lo stesso di quelli attuali, tremendamente più complessi
Io ho iniziato ad usare lo Z80 nel 1979 e l'ho usato per almeno 10 anni in assembler e alla fine anche in C, per me rimane un mito e riprendendo in mano un vecchio listato mi sono accorto che conosco ancora tutti gli opcode a memoria.
Credo che online si trovino degli emulatori su PC che consentono del debugging in modo più piacevole e rapido.
Quoto! So tramite diversa gente che all'epoca (diciamo i primi 80) i prorammatori li cercavano come il pane. La cosa la proposero ad un mio amico ma non ci andò per motivi morali, mentre ad un barman con la passione per la programmazione lo ingaggiarono proprio per i missili. Pensa tu che tempi... Tutto fa brodo :D
Il micro pi=F9 bello che abbia mai usato (quello che aveva le periferiche esterne PIO, SIO, EPROM), un mito rimasto nel cuore. Se impari quello ti sar=E0 utilissimo per tutto il resto. Marco
Ha fatto la guerra , ma è ancora vivo, inoltre fatti un giro sul sito
formatting link
Si deve sempre partire dalle fondamenta, nulla ti vieta di studiarti anche i pic, ma.....
con gli ARM aspetta un attimo!!!!!
Emanuele
--
*** YOUR ELECTRONICS OPEN SOURCE ***
http://dev.emcelettronica.com;---------------------------------------------------------
Progetti Completi e Risorse (Full Projects and resources):
Ciao Leggo che siamo in tanti ad essere nostalgici !!! Il vantaggio dello Z80 era che a quei tempi si trovavano libri che insegnavano bene a capirlo e programmarlo . E fra assembler dello Z80 (era sullo Spectrum) e assembler dei PC ,non ho trovato nessuna differenza . E con tutti i registri che aveva era un piacere programmarlo, molto piu' comodo che il micro che era sul Commodor!!!
Quando penso che Editor e Compilatore stavano su un Floppy !!!
Ai tempi dello Spectrum (quei tastini gommosi, mi si scioglie il cuore .=2E.) non avevo ne editor ne compilatore. Scrivevo in assembler su un block-notes, traducevo a manina in codice macchina e poi da Basic con dei POKE andavo a scrivere in memoria il programma. Ai tempi credo di non avere nemmeno saputo dell'esistenza di editor e compilatori ...
Comunque quando poi molti anni dopo mi sono trovato per lavoro su sistemi Z80, non ho avuto la minima difficolt=E0 e i programmi mi uscivano dalle dita.
Penso che studiare ancora oggi lo Z80 sia assolutamente utile. Marco
Che fortuna. Ci si prende sempre meno tempo a studiare queste cose partendo dalle basi. Anni fa discutevo con un ragazzo che mi spiegava cosa fosse un'architettura superscalare e poi non aveva le idee chiare su cosa fosse un registro (sic!)...
giorgiomontaguti a =E9crit :
Ah, guarda, Giorgio non parlarmene, che altrimenti tiro fuori l'emmeventi...
Naturale. Con i dovuti distinguo, sia lo Z80 che lo 8086 discendevano da una matrice comune di casa Intel, lo 8080. Ho sempre trovato che il difficile fosse imparare il primo dialetto assembly, dopodich=E9 passare da uno all'altro =E8 pi=F9 semplice.
Io invece all'epoca ero un commodoriano e mi dilettavo con il 6502. Mi diverto ancora a programmare in linguaggio macchina dei PIC perch=E9 con le loro istruzioni RISC ricordano un po' le striminzite possibilit=E0 del 6502.
Per tornare al tema originario della discussione, si, studiare lo Z80 =E8 ancora d'attualit=E0 oggi perch=E9 in realt=E0 le idee di base che ci sono dietro l'architettura del calcolatore non sono punto cambiate. Questo microprocessore costituisce quindi un ottimo banco di prova didattico. Prova a pensare cosa vuole dire che tutti i segnali importanti sono direttamente raggiungibili con una sonda di oscilloscopio, oppure un analizzatore logico. Quando avrai imparato BENE tutto quello che ci sar=E0 da sapere sullo Z80 (che =E8 gi=E0 abbastanza complicato), potrai passare a sistemi pi=F9 moderni con molta facilit=E0.
Il giorno 22 Jan 2007 03:53:23 -0800, "Darwin" ha scritto:
Io quando programmo gli AVR in assembler (sempre più di rado purtroppo) li utilizzo anche oggi come fossero dei superZ80.
Infatti i registri BC DE HL dello Z80 possono essere emulati da X Y Z negli Avr, l'accumulatore A può essere un qualunque dei registri da R16 in su e le istruzioni a 16 bits si possono facilmente emulare con delle macro. Con questo trucco ho riutilizzato diversi programmi scritti per Z80 su nuovi hardware con degli AVR, mi sono anche fatto un convertitore Z80 > AVR in Visual Basic che in pochi secondi mi converte dei listati con migliaia di istruzioni assembler.
E gli aggiustamenti da fare a mano sono pochi, riguardano soprattutto l'uso di istruzioni come la LPM dato che negli AVR l'indirizzamento dei dati è separato dalla memoria di programma. Sempre meglio che riscrivere daccapo in C dei vecchi programmi assembler che funzionavano.
Sono d'accordo, ad esempio un risc AVR e uno Z80 hanno davvero molti punti in comune.
wow anche io ho dei bellissimi ricordi studenteschi sullo z80 (anche io ho fatto l'itis solo che il mio non era alessandro volta ma in via alessandro volta ;-) ) e devo dire che all'uni mi sono trovato veramente bene quando si =E8 parlato di architteture, assembler e altre amenit=E0... ricordo i mitici listati (rigorosamente scritti e tradotti a mano) e il trauma di una lezione in cui un compagno di classe mi stacco involontariamente la spina dopo che avevo scritto una 80-ina di righe...
Guarda, non dirlo... La prossima volta che faccio una scappata al mare da quelle parti magari mi faccio tentare dal tradire il Commodore (io giocavo con un VIC-20).
ElectronDepot website is not affiliated with any of the manufacturers or service providers discussed here.
All logos and trade names are the property of their respective owners.