sostituto al bjt Q2n2222

Ciao ragazzi, dopo qualche vicissitudine sembra che il nostro progetto di amplificatore operazionale sia un po' meglio...

Però rimane il problema che la frequenza di taglio superiore è intorno ai 100kHz , mentre avremmo bisogno di salire in frequenza a 3MHz... Magari anche meno, però almeno diciamo arrivare verso il MHz

Nel corso ci hanno detto che potrebbe essere proprio un problema di transistor, che dato che il q2n2222 regge sui 50-60 volt (se ben ricordo il datasheet...) ha capacità parassite maggiori di altri bjt "meno resistenti" ...

Suggerimenti per un'alternativa al q2n2222 più adatta a salire in frequenza? Il progetto deve funzionare con Orcad Capture e Pspice, quindi avremmo bisogno di un bjt incluso nelle sue librerie, oppure di sapere dove scaricarne il modello per aggiungerlo...

Grazie mille ancora ...

------- Il progetto richiedeva:

PROGETTO N. 2 Progettare su scheda PCB un amplificatore operazionale general purpose (con uscita single ended) che soddisfi le seguenti specifiche, assumendo un carico minimo di RL=10kOhm:

- Alimentazione duale 12V;

- Avds=1x10^5 (minimo Avds=4x10^4);

- Output voltage swing max = 11V (minimo 10V);

- CMRR = 80dB (minimo 60dB);

- Larghezza di banda = 3MHz. Per il progetto, utilizzare componenti discreti disponibili a catalogo, minimizzare il numero di componenti e il consumo. Verificare che l'amplificatore sia stabile quando retro azionato anche con beta=1. Perché il progetto sia considerato concluso, lo schematico del circuito simulato utilizzando il simulatore circuitale pSpice dovrà soddisfare le specifiche di progetto.

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Paolo
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Potresti provare con il 2N3904 (complementare: 2N3906), un classico nei circuiti video di alta qualità. Ha una fT dichiarata di 300MHz. Potresti anche usare un BFR90 (fT=5GHz) ma mi sembra che stiamo esagerando. Non è che ti sei tenuto un po' stretto con le polarizzazioni? Quanto assorbe a vuoto il tutto?

--
Gianluca
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LAB

Paolo ha scritto:

rno=20

hai messo corrente sufficiente per caricare_scaricare le capacita' delle giunzioni (considerando anche miller) ?

o

prima hai detto: "Abbiamo problemi di distorsione, la semionda negativa=20 in uscita arriva a 10V come richiesto, ma la positiva non va oltre 2-3."

ma niente niente davero davero vuoi swing +-10V con supply +-12V ?

e il range Vin ?

saluti

--=20 lowcost

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lowcost

o

Mi viene un dubbio: cosa intendi con frequenza di taglio? Non =E8 che per caso il tuo insegnante intende piuttosto il prodotto guadagno per banda passante? Gli amplificatori operazionali disponibili in commercio hanno di solito nella funzione di trasferimento in anello aperto un polo principale introdotto dalla compensazione in frequenza. Questo polo si trova di solito ad una frequenza di qualche herz, il che implica che il guadagno differenziale decresce nonappena la frequenza sale. Nel caso contrario, la vedo piuttosto duretta controllare i margini di guadagno e di fase... Magari ho capito male io, ma sempre meglio mettere le cose in chiaro.

Giusto per informazione... vent'anni fa mi pare di aver visto dei progettini di microspie funzionanti attorno alla banda FM (88-108 MHz), concepite attorno ad un piccolo oscillatore basato sul 2N2222. Il guadagno a quelle frequenze non era un granch=E9, ma bastava a far funzionare il circuito.

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Darwin

Ti quoto in tutto, e ti confermo che il 2n2222 è transistor nato per commutazione veloce ma è stato ampiamente usato per oscillatori FM a 100 Mhz! Ciao Rusty

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Rusty

"Paolo" ha scritto nel messaggio news:49cbe37b$0$835$ snipped-for-privacy@reader5.news.tin.it...

Esiste uno schema completo da vedere? un differenziale anche fatto con transistor da 1 euro al chilo di solito arriva a qualche Mhz !!

Il 2n2222 ha possibilità sufficienti per arrivare a qualche Mhz, nasce come transistor di commutazione, non sarà proprio il massimo nel funzionamento linerale, ma tanto voi retroazionate pesantemente:-)

C'è il BC546? è un'ottimo transitor usato per anni pe fare amplificatori audio e ha banda a sufficienza, da usarsi con il suo complementare BC556

Cmq..definire bene "amplificatore operazionale"!

ciao Rusty

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Rusty

o

Comincia a moltiplicare per 10 la corrente nel primo stadio e ce la dovresti fare.

Non credo che il problema sia il transistor. E' un opggetto per commutazione relativamente veloce. Quanto alle capacit=E0 parassite, =E8 vero che alimentando a tensioni pi=F9 alte calano (effetto varicap) ma questo non significa che in un trans per alta Vceo debbano in partenza essere alte. Tra l'altro, nel datasheet questi dati ci dovrebbero essere. Chi =E8 che ti fa il corso?

Con un solo stadio di guadagno?

Senza differenziale in ingresso e con il poco feedback che lo scarso guadagno ti permette? Mi sembra impossibile

Si pu=F2 fare.

Ma se li minimizzi troppo non raggiungi le caratteristiche richieste. Forse con 4 trans si potrebbe cominciare a ragionare

Accidenti alla distruzione sistematica dell'italiano!

Una volta 'schematic' in italiano si diceva 'schema'. Cos=EC come 'silicon' si diceva 'silicio' e non 'silicone' :-)

Ciao

Tullio

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T. M.

"T. M." ha scritto nel messaggio news: snipped-for-privacy@q16g2000yqg.googlegroups.com...

Ma se li minimizzi troppo non raggiungi le caratteristiche richieste. Forse con 4 trans si potrebbe cominciare a ragionare

Non ho letto da nessuna parte che non si possono usare 4 transistor, per me sono il minimo indispensabile per un'operazionale appena appena decente! ciao Rusty

Reply to
Rusty

:-)

Mi rifiuto di accettare termini come "schematico" utilizzato come sostantivo, "voltaggio" al posto di tensione, "silicone" al posto del silicio. Metto nel mucchio la "potenza RMS", oppure "potenza efficace" che non va usato e basta. Un tecnico valido si riconosce anche dall'uso corretto del linguaggio specifico. Cerco anche di evitare di utilizzare termini tecnici inglesi quando esiste l'equivalente italiano, ma ammetto a volte di non riuscirci perch=E9 la mia lingua di lavoro quotidiano non =E8 l'italiano ed a volte tendo a fare confusione.

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Darwin

Il giorno Fri, 27 Mar 2009 06:27:30 -0700 (PDT), Darwin ha scritto:

E' difficile usare termini italiani soprattutto quando la maggioranza tende a non usarli, ma le lingue sono una cosa viva difficilmente indirizzabile e magari tra mezzo secolo si usaranno solo termini anglosassoni, chi lo sa.

Già dalle tue parti si usa "l'ordinateur" ed è anche quella una cosa a mio parere eccessiva.

-- ciao Stefano

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SB

E' una specie di collaboratore domestico? :-)))

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LAB

Il giorno Fri, 27 Mar 2009 14:56:31 +0100, "LAB" ha scritto:

Avrei proprio bisogno di un vero "ordinateur" , visto il casino che ho su scrivania e tavolo di lavoro.

Degli "octets" però non so che farmene. ;-))

-- ciao Stefano

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SB

:-D

Io li vedo come degli animaletti che mordono (bite) se maltrattati :-)

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Darwin

de a

magari

Sai qual =E8 la cosa assurda? che gli anglo-ammerekani coniano i loro neologismi scientifico-tecnici a partire dal latino (o greco). 'Computare' =E8 latino (oltre che italiano aulico) 'silicon' =E8 greco, 'fission' =E8 creato dal latino 'findere', scindere, e cos=EC a migliaia.

Noi abbiamo nel linguaggio comune termini corrispondenti che dal latino/greco vengono direttamente, che corrispondono pi=F9 che esattamente, che sono almeno altrettanto espressivi e spesso pi=F9 esatti. Da dove viene questa specie di invidia del pene tipica dei castrati, che ci fa dire fissione invece di scissione (lo capirebbero tutti!) il ridicolo silicone invece del semplice silicio, l'ignorantico e assurdo 'schematico' al posto del gi=E0 classico e collaudato e lineare schema?

Si comincia dal lessico e si va avanti verso la distruzione sistematica della lingua. Gi=E0 alle medie inferiori c'era una insegnante che abbassava i voti a mia figlia perch=E9 'scriveva troppo elaborato, usava troppo spesso il congiuntivo...'

Ciao

Tullio

Reply to
T. M.

T. M.:

Direttamente non direi, dato che ci sono un paio di migliaia d'anni di evoluzione linguistica in mezzo. I neologismi, invece, attingono direttamente all'originale. Non intendo dire che sia un bene o un male, solo che hanno pari dignità.

Personalmente sono assai contrario all'adozione di queste forme barbare, ma solo perché inutili e foriere di confusione, non perché abbiano diversa dignità "di origine".

Gulp!

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F. Bertolazzi

Il giorno Fri, 27 Mar 2009 07:35:15 -0700 (PDT), "T. M." ha scritto:

magari

Anche digitale che viene da digitum, ecc.

E' il fatto che volenti o nolenti subiamo la cultura dominante, un pò come loro hanno subìto a suo tempo quella latina.

Se ci aggiungi poi che praticamente tutti i datasheet (o forse dovrei dire opuscoli :-) ) sono in inglese, che tutti i testi approfonditi di molte materie sono in inglese (io parlo per elettronica e fisica, ma succede anche in moltri altri campi) la cosa è inevitabile.

Anch'io tendo a usare termini tecnici non italiani, spesso senza pensarci e andare a scovare il termine italiano corrispondente perchè quello che mi viene per primo è l'altro.

Uso tensione invece di voltaggio solo perchè sono abituato da tempo a fare così, ma non mi stupisco se le nuove generazioni non lo fanno.

Poi mi sento anche multiculturale, ho vissuto per un po' di tempo negli USA e in Germania e non sento una grande ostilità verso termini non italiani, soprattutto in ambito tecnico.

A scanso di equivoci considero l' italiano di gran lunga la lingua più bella.

Quella era solo un'insegnante stupida e probabilmente conosceva poco i congiuntivi lei stessa.

Le lingue si evolvono nel tempo e noi possiamo farci poco, forse i Francesi con le loro leggi ritarderanno la cosa, ma alla lunga si parlerà solo una lingua globale e gli altri saranno solo dialetti.

Mi sembra inevitabile.

-- ciao Stefano

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SB

Direi invece direttamente s=EC, dato che non si tratta di termini in uso nel linguaggio colloquiale -nel qual caso avresti ragione- ma di termini del linguaggio colto, spesso rimasti in vita invariati per tutto il tempo in cui le pubblicazioni scientifiche, tecniche e filosofiche erano nl latino. Il gap =E8 al massimo di centocinquanta- duecento anni ma non =E8 un gap, =E8 il tempo di adattamento/ soppiantamento, da silicium a silicio e cos=EC via. Il linguaggio comune diceva tutt'al pi=F9 selce.

Abbiamo schema da molto tempo, =E8 da l=EC che viene 'schematic' sostantivato, il passaggio all'itagnoriano 'schematico' sostantivato =E8 superfluo e confusorio, e quindi idiota.

In via Panisperna dicevano 'scissione'. E cos=EC via.

Una esplorazione del Cortelazzo - Zolli, dizionario etimologico che riporta anche le pi=F9 antiche attestazioni dei termini e la loro dinamica temporale, =E8 affascinante in questo senso.

Ciascuno nella sua linqua s=EC. Perch=E9 non dovrebbero averla?

Ma se un amico italiano, foss'anche, con rispetto parlando, ingegnere ;-) mi viene a dire che il suo car raggiunge una speed di

180km/h non solo gli nego pari dignit=E0 ma gli piscio in faccia

ma

sa

Hanno diversa dignit=E0 d'uso, vedi esempio sopra.

Ho avuto questa stessa reazione (oltre a curare meticolosamente la scelta del successivo liceo, dove almeno poer ora, al primo anno, va decisamente meglio).

Non ho alcuna paura di usare termini di origine anglofona quando i nostri corrispondenti siano inesistenti o realmente inadeguati. Ma ho paura che a forza di vezzi modaioli e inutili io faccia in tempo a sentir dire, prima di morire, qualcosa del genere da uno scolaro di terza media:

'Io scrivere tu lettera per comunicare tu notizie sopra zio America'

Ovvero l'italiano ridotto a un 'pidgin'. Quello che poi =E8 l'inglese moderno, anche per la stragrande maggioranza di chi lo ha come madrelingua.

Tullio

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T. M.

T. M.:

Oppure, come dicevo io, "pardon my pidgeon english". Non ho mai capito se non ridevano perché era una brutta battuta o perché non la capivano.

Racconto sempre che, quando ho dovuto sostenere il SAT (o comesichiamava) per fare il master, sono risultato avere una "abiltà verbale" superiore al

75% dei *laureati* americani. Ed ero lì da meno di un anno...
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F. Bertolazzi

On 27 mar, 16:22, SB wrote:

si con

ingua

Per quanto riguarda il francese, ci sono alcune cose divertenti, come l'uso dei congiuntivi molto pi=F9 di rado dell'italiano, con una netta prevalenza dell'indicativo, anche nella lingua scritta (il vecchio francese letterario era invece molto pi=F9 simile all'italiano da questo punto di vista). All'estremo opposto, se un cartello pubblicitario presenta una scritta in inglese (Just do it*, poniamo), una traduzione dev'essere fornita, il che =E8 involontariamente comico. L'evoluzione di una lingua non si determina nel gabinetto di un legislatore, ma fa parte dei compiti di un educatore quello di insegnare l'uso corretto del linguaggio specifico. Personalmente, quello che mi d=E0 fastidio =E8 l'uso sciatto della lingua, anche se mi ricordo di essermi fatto riprendere una volta alcuni lustri fa dal mio vecchio professore di Dispositivi elettronici, per aver detto "wafer" di silicio in luogo di "fetta", che sarebbe il termine italiano corrispondente. Ritengo che sia comunque accettabile utilizzare una diffusissima terminologia anglosassone, mentre non lo =E8 secondo me storpiare il termine inglese ("voltaggio", "schematico" come sostantivo, "donori", "accettori", "silicone" al posto di silicio), a maggior ragione quando il termine tecnico italiano esiste ed =E8 diffuso anche pi=F9 del termine inglese (tensione, schema, donatori, accettatori, silicio). Per quanto riguarda il mio rapporto con il francese, c'=E8 una lunga tradizione di letteratura tecnica di alto livello in questa lingua e cerco di rispettarla utilizzando i termini tecnici corretti. Anche se chiamo un FET un "transistor =E0 effet de champ", mi rifiuto di utilizzare la sigla TEC perch=E9 ormai sta sparendo anche dalla letteratura. Allo stesso modo, une "diode =E9lectroluminescente" per quanto mi riguarda la indico esclusivamente come LED se devo usare una sigla (DEL mi pare comunque sia tuttora pi=F9 diffuso di TEC). Ho scoperto da poco, e lo trovo divertente, il termine francese "chevelu" per indicare la "ratnest". Sgamo in fretta (e spesso smonto altrettanto in fretta) chi utilizza termini tecnici anglosassoni solo per mascherare una cattiva conoscenza della materia.

  • Faites-le seulement
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Darwin

Darwin:

Eh, dillo ai Francesi... ;-)

Reply to
F. Bertolazzi

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