Problema resistenza.

Ciao a tutti, sto analizzando il seguente circuitino:

[FIDOCAD] MC 125 95 0 0 300 MC 170 120 1 0 080 MC 140 145 0 0 040 MC 30 115 0 0 070 MC 90 65 1 0 080 MC 90 120 1 0 080 MC 140 45 3 0 010 EV 25 105 45 125 LI 35 105 35 95 LI 90 120 90 75 LI 90 65 90 55 LI 90 55 140 55 LI 140 55 140 45 LI 140 55 140 85 LI 140 105 140 125 MC 140 125 1 0 080 LI 140 135 140 145 LI 140 140 170 140 LI 170 140 170 130 LI 170 120 170 115 LI 170 115 140 115 LI 90 130 90 140 LI 90 140 140 140 LI 90 140 35 140 LI 35 140 35 125 MC 40 95 0 0 080 LI 35 100 35 95 LI 35 95 40 95 TY 45 85 5 3 0 0 0 * Rs LI 65 95 50 95 LI 75 95 125 95 MC 65 95 0 0 170 TY 65 85 5 3 0 0 0 * C acc. TY 95 70 5 3 0 0 0 * R1 TY 95 120 5 3 0 0 0 * R2 TY 140 30 5 3 0 0 0 * Vcc TY 150 125 5 3 0 0 0 * RE TY 180 125 5 3 0 0 0 * RL

In questo circuito il carico vede la resistenza intrinseca all'emettitore

*re*, in pratica quella data dalla relazione VT/Ic. Andando avanti nella spiegazione del circuito il libro dice che questa resistenza e' in parallelo a RE! Io onestamente questa cosa non riesco a capirla... intuitivamente mi verrebbe da pensare che *re* sia in serie ad RE, dato che *re* si calcola facendo la derivata di VBE rispetto ad Ic, quindi considerando la tensione fra base ed emettitore e non la tensione fra base e massa.

Qualcuno mi puo' aiutare a capire questa cosa?

Grazie

Francesco

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Francesco
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re ed RE sicuramente non sono in serie, perche' non sono attraversate dalla stessa corrente, dato che c'e` RL (oppure il generatore di prova per valutare l'impedenza di uscita).

Quello che il problema suppone e` che la base sia collegata a un potenziale fisso. In questo caso la base e` collegata a 0V (per il segnale), un estremo di RE e` collegata a 0V, gli altri due estremi di re ed RE sono collegati insieme, hanno la stessa ddp ai loro capi e quindi sono in parallelo.

In realta` la resistenza che si vede quardando in quell'emettitore vale (circa, supponendo il condensatore un cortocircuito per il segnale)

(Rs//R1//R2)/(beta+1) + re

Se la sorgente di segnale e` una sorgente di tensione (Rs sufficientemente piccola), allora Rs domina il parallelo, e divisa per beta piu` uno diventa trascurabile rispetto a re. come se la base fosse collegata a 0V.

--

Franco

Wovon man nicht sprechen kann, darüber muß man schweigen.
(L. Wittgenstein)
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Franco

"Franco" ha scritto nel messaggio news:c56p69$2nr5qc$ snipped-for-privacy@ID-60973.news.uni-berlin.de... ...cut...

Che co...one e' vero, non me n' ero accorto :(

Cioe' ( Rin/(beta+1)) + re

Perfetto, grazie...

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Francesco

"Franco" ha scritto nel messaggio news:c56p69$2nr5qc$ snipped-for-privacy@ID-60973.news.uni-berlin.de... ...snip...

Mi spieghi questo discorso degli 0V (per il segnale)?

, un estremo di RE e` collegata a 0V, gli altri due estremi di

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Francesco

Non mi ricordo a che punto sei nello studio dell'elettronica, se conosci le tecniche di linearizzazione, piccolo segnale, serie di taylor o no.

A spanne il discorso e` questo. Il segnale utile e` una *variazione* rispetto al punto di funzionamento in continua.

Quando si guarda cosa capita al segnale si puo` lasciare perdere tutto cio` che ha a che vedere con la polarizzazione.

Per il segnale il positivo e il negativo dell'alimentazione sono equivalenti perche' nessuno dei due si muove, e il loro valore costante e` tolto di mezzo dai conti e dallo schema.

Per il segnale 0V, +12V -15V costanti (o qualunque altro valore, ad esempio fatto con un partitore e un condensatore abbastanza grande) sono allo stesso potenziale, 0V, per questo quando si fa una analisi per il segnale, si sostituiscono con dei cortocircuiti tutti i generatori costanti di tensione (un cortocircuito e` un generatore di tensione che genera sempre 0V) e si pongono come circuito aperto tutti i generatori costanti di corrente (un circuito aperto fa scorrere sempre 0A).

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Franco

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(L. Wittgenstein)
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Franco

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