PCB:resistenza delle piste?

mi sono posto una domanda sulle schede elettroniche: per quanto le piste siano ben fatte avranno comunque una resistenza non trascurabile, dato che sono molto molto sottili? Quando si progetta una scheda elettronica bisogna tenere in debito conto anche di questa resistenza per dimensionare i componenti?

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dantez2003
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dantez2003 ha scritto:

Il rame degli stampati è spesso 35 micron, ossia 0.035mm. Ce ne sono anche a spessore doppio. Basta moltiplicarlo per la larghezza della pista e ottieni la sezione. Poi bisogna applicare la formula della resistenza (che non ricordo a memoria) e ottieni il risultato. Un filo da 1mmq presenta una resistenza di circa 17 milliohm/metro.

Ciao. Giuliano

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JUL

Il giorno 3 Aug 2005 01:18:37 -0700, "dantez2003" ha scritto:

Dipende dalla scheda che stai progettando. Se è un circuito di potenza le piste dovranno essere di dimensione adeguata

A volte si usa una pista di rame come 'shunt' per misure di corrente, anche se è una tecnica che rischia di essere distruttiva per il PCB.

Qui trovi un calcolatore online per le sezioni

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Se invece usi circuiti digitali le piste è bene che siano il più sottile possibile per evitare problemi di capacità parassite sui segnali.

ciao Stefano

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SB

"dantez2003"

credo che la resistenza parasita delle piste sia l'ultimo dei mali dei quali si deve preoccupare il progettista (se si parla di frequenze relativamente basse) per il corretto funzionamento del circuito. Se pensi solamente alla tolleranza delle resistenze che dovrai montare sopra e alle possibilità di saldatura (se fatta a mano) ti renderai subito contro che il valorino che ti calcoli con la formuletta (R=ro+l/s) è davvero trascurabile. Inoltre perchè prendere in considerazione solo la resistenza???? la capacità fra le piste non è cosa da buttare via eh???? tutt ii parametri parassiti vanno minimizzati di comune accordo a quello che è il caico che deve spportare la pista! comunque i programmi di sbroglio PCB dovrebbero avere dei tool che fanno questo sporco lavoro!! :0) Bacio Cai

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Claudia

No, al limite hanno hanno dei tools che calcolano i parassiti. Tutti gli autoroute sono delle emerite schifezze. I buoni pcb sono sempre progettati da esseri umani.

Ciao Scola

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nicola scolari

Il giorno Wed, 03 Aug 2005 16:15:09 +0200, nicola scolari ha scritto:

Sono d'accordo al 1000%

ciao Stefano

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SB

"nicola scolari" > No, al limite hanno hanno dei tools che calcolano i parassiti. Tutti gli

sì certo...sono d'accordo anche io.... se si parla di media-bassa densità però! aumentando i layer e le cose da connettere.... mi sa che anche le migliori menti fumano!!!! :0P Bacio Cai

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Claudia

Il giorno Wed, 03 Aug 2005 15:05:57 GMT, "Claudia" ha scritto:

Mah, anche su un multistrato mi sa che sei in grado di togliere parecchi fori passanti e migliorare di parecchio i percorsi alle piste fatte da un autorouter.

Poi sei in grado di valutare quale piste è meglio tenere corte e anche come fare una disposizione dei fori passanti per non interrompere i layer di alimentazione.

Questo se si tratta di circuiti digitali, sui circuiti con parte analogica non se ne parla neanche, gli autorouter non si usano mai.

ciao Stefano

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SB

"SB"

migliori visivamente o...elettomagneticamente parlando??? (scusa...ma è difetto del mestiere cadere qui!)

e qui hai perfettante ragione..i programmi ono troppo difficili, o meglio con troppe variabili di variabli da assegnare per ottenere una distribuzione che tenga contro di tutti gli aspetti possibili di un circuito

;0) ehi ma vedi che non ti dò torto...era solo un modo di vedere anche un aspetto diverso...e come spesso accaade non esiste una soluzione o un modo unico di vedere le cose in questo campo!!! Bacio Cai

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Claudia

Il giorno Wed, 03 Aug 2005 15:46:42 GMT, "Claudia" ha scritto:

Direi che quando hai l'occhio 'allenato' se migliori visivamente migliori anche elettromagnaticamente il circuito.

Mi spiego meglio: un autorouter usa un layer per fare fili orizzontali e un altro per fare fili verticali. Se deve fare un percorso lungo è facile che faccia diversi cambi di layer, come certi orribili stampati che si vedono in giro..

Ai miei occhi questo è molto brutto, l'ideale per me è che le piste abbiano il minor numero di fori possibile, che i bus siano compatti e che abbiano percorsi paralleli e possibilmente della medesima lunghezza, che le zone di 0V abbiano continutà in più punti, che i bypass siano molto vicino agli integrati, ecc.

Se un circuito mi piace è facile che poi non dia problemi EMC alle prove CE.

ciao Stefano

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SB

"SB" > Direi che quando hai l'occhio 'allenato' se migliori visivamente migliori anche

Dissento scusami.... piste che scorrono parallele non sono altro che antenne in ricezione o trasmissione PCB multistrato con piani di massa che inframezzano i piani di segnele e li separano (per ortogonalità e distanza)da altri segnali o piani di alimentazione (con passaggi anche frequenti di layer) sono una sorta di schermatura. Comunque forse stiamo parlando di livelli di complessità diversi sorry!

:0S Mah! Buon per te! Bacio Cai

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Claudia

Il giorno Wed, 03 Aug 2005 16:31:43 GMT, "Claudia" ha scritto:

Tutte le piste sono antenne, solo che quando hai a che fare con dei bus i dati devono arrivare il più possibile sincronizzati e in fase, altrimenti ci possono essere problemi di funzionamento.

Certo, nei multistrato a più di 4 strati conviene far passare all'interno alcune piste per ottenere l'effetto di schermatura che dici, ma il cambio di piani provoca una variazione di impedenza, dato ogni foro passante, seppur minimo, quindi lo limiterei.

Credo che le leggi della fisica siano sempre valide.

Scherzavo, comunque in genere.... (sto incrociando le dita perchè in autunno dovrò omologare un prototipo) ;-)

ciao Stefano

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SB

Vorrei aggiungere una cosa: le "piste parallele" sono tipicamente dei bus. Questi vengono normalmente da un integrato e vanno verso un integrato. all'interno dell'integrato stesso gli stessi segnali si ritrovano in piste parallele che sono enormemente piu' accoppiate che sul pcb. Quindi separarle sul pcb non serve a nulla... In questi casi quello che conta veramente e' la lunghezza della pista. Gli auto-route iniziano ad avere opzioni per tenere conto di questo, ma basta conoscere il principio dell'algoritmo per rendersi conto che non si otterra' mai una cosa buona come quella che puo' fare una persona.

Ciao Scola

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nicola scolari

mah...

arimah... se volete dire che per ottenere uno sbroglio accurato ci vuole 'anche' un lavoro manuale, nulla da eccepire. Sul resto non sono d'accordo. I (numerosi) parametri di un tool di sbroglio vanno saputi maneggiare, non se ne esce.

Comunque, per chi usa Eagle c'è una divertente ULP (didattica...direi), che calcola la resistenza e dimensiona la corrente sulle piste del PCB, si chiama: traceres.ulp e la trovate sulla sezione download di

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saluti simone.bern

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simone.bern

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