Salve a tutto il NG, mi sono fatto una discreta esperienza teorica e pratica nel campo dei quarzi fino a 20 anni fa. Da allora qualcosa e' cambiato, ma poi non cosi' tanto. Un buon quarzo deve avere una frequenza che a temp. di 25°C non si discosti di piu' di 25 o 50 ppm dalla nominale, caricato dalla capacita' dichiarata. Analogamente la frequenza iniziale non deve variare piu' di 25 o 50 ppm nel campo di temperature di esercizio.
Ergo i quarzi da 100 ppm sono scadenti.
Esistono vari tipi di tagli dei cristalli (angoli rispetto all'asse) identificati con lettere, ad esempio, se ben ricordo:
C = tuning fork per basse frequenze, poco stabili con la temp, cui appartengono quelli da 32 KHz, economico (vedi orologi giocattolo) AT = molto stabili con la temp, che hanno frequenze in fondamentale tra 3 MHz e 10 MHz o poco piu' AT overtone in 3^, 5^, 7^ armonica utilizzati tipicamente nei ricetrasmettitori da CB a UHF.
Il modulo a 4 pin metallico (raramente plastico) contiene a sua volta un quarzo in contenitore ermetico (metallico o ceramico) + un semplice inverter per farlo oscillare ed un altro amplificatore/inverter con funzione di rendere il tutto indipendente dal carico. Poi esistono versioni piu' ricche/sofisticate: VCXO controllati in tensione, TCXO controllati in temperatura.... secondo le esigenze di impiego. Spero di essere stato chiaro, se necessario posso scavare nei ricordi (documentazione). Salutoni