Misurare resistenze assai minori di 1 ohm

Salve a tutti, dovendo fare misure estremamente puntuali del fattore di merito di un bel po' di bobine che sto costruendo, mi sorge (fortunatamente! Altrimenti vuol dire che il Q fa pena..) il problema di misurare il famigerato "denominatore", cioe' la pura resistenza, dell'ordine di mezzo ohm (ma anche meno).

Vorrei fare le cose per bene, certamente con un tester da 5 euro si va poco lontani (l'indicazione c'=E8... tutt'altro =E8 capire quanto sia veritiera).

Sapete consigliarmi qualche attrezzo (possibilmente non eccessivamente oneroso... ma mi sa che chiedo la luna)?

Grazie

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Ubik3
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Non si tratta ancora di resistenze bassissime, ma =E8 bene avvalersi di una misurazione con correnti discrete per ottenere una certa precisione.

Una tecnica efficace =E8 utilizzare un generatore a corrente costante e misurare la caduta di tensione ai capi del carico. Con una corrente di 1A, la tensione ai capi corrisponde in valore alla resistenza (R=3DV / I =3D V / 1 =3D V) La misurazione deve essere rapida perch=E9 la "forte" corrente pu=F2 alterare per effetto joule il valore di resistenza incognita.

Altro metodo =E8 quello di confronto, ma occorre una resistenza campione e 2 voltmetri. In pratica deduci la corrente circolante nella serie Rx + Rc (resistenza incognita + resistenza campione) attrverso un voltmetro e la Rc e da l=EC calcoli la Rx con il secondo voltmetro.

Meno usato ma molto sensibile =E8 il doppio ponte di Thomson in cui si ripropone il metodo precedente ma con un solo galvanometro con zero centrale. E' un metodo a riduzione sullo zero che trova applicazioni particolari oggi data la macchinosit=E0 dell'utilizzo (cassette di resistenze da smanopolare).

Tutti questi metodi hanno un requisito fondamentale: le misurazioni devono essere effettuate con parecchi morsetti. E' essenziale, infatti, misurare le tensioni in punti distanti dall'applicazione della corrente in modo da rendere nulli gli effetti delle resistenze di contatto.

Nel caso del generatore di corrente costante occorre avere 4 morsetti:

2 per l'iniezione di corrente, 2 per il voltmetro inserito nel ramo della Rx.

Piccio.

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Piccio

Ubik3 ha scritto:

Se non hai altri strumenti a disposizione potresti utilizzare una resistenza di valore noto e fare un partitore di corrente, usando poi la legge di ohm per ricavare il valore di resistenza. Se il valore di resistenza è troppo basso potresti utilizzare un ponte di Wheatstone con a monte due resistenze di valore noto dell'ordine di x10 x50 della resistenza da misurare a valle una resistenza di valore comparabile a quella da misurare ma noto, nall'altro ramo invece la resistrenza di test. Prelevando il segnale alle giunzioni intermedie si puù o misurare direttamente il segnale, oppure meglio usare un buon ampli OP in configurazione differenziale e di guadagno noto che ti dia un segnale misurabile dal tester. Chiaramente così misuri una differenza di corrente e quindi si deve sempre fare un po' di conti per risalire alla resistenza misurata. Però se è molto bassa, a meno che tu non voglia prenderti un Ohmetro, non vedo molte altre soluzioni. A disposizione.

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Lime

Vi ringrazio entrambi, mi avete dato ottimi spunti!

In particolare l'idea del ponte di Lime non so come mai non mi sia venuta prima... visto che li uso gi=E0 in RF... Per piccio... ritieni sufficiente un LM317 in configurazione a corrente costante per fare quel che dici? io presumo di si...

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http://www.giacomorazzetti.it
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Ubik3

S=EC, ma prevedi di usare una resistenza da almeno 10W corazzata per la generazione della corrente. Resistenze meno potenti danno forti dispersioni. Poi con un potenziometro a filo regoli.

[FIDOCAD] RV 65 30 105 50 LI 85 50 85 65 LI 105 40 115 40 LI 120 25 123 25 LI 123 25 123 22 LI 125 28 127 28 LI 127 28 127 22 LI 127 22 129 22 LI 129 22 129 28 LI 123 22 125 22 LI 125 22 125 28 LI 131 28 131 22 LI 129 28 131 28 LI 131 22 133 22 LI 133 22 133 28 LI 135 28 135 22 LI 133 28 135 28 LI 135 22 137 22 LI 137 22 137 28 LI 137 28 139 28 LI 139 28 139 25 LI 139 25 145 25 LI 145 25 148 25 LI 148 25 148 22 LI 150 28 152 28 LI 152 28 152 22 LI 152 22 154 22 LI 154 22 154 28 LI 148 22 150 22 LI 150 22 150 28 LI 156 28 156 22 LI 154 28 156 28 LI 156 22 158 22 LI 158 22 158 28 LI 160 28 160 22 LI 158 28 160 28 LI 160 22 162 22 LI 162 22 162 28 LI 162 28 164 28 LI 164 28 164 25 LI 164 25 170 25 LI 135 50 138 50 LI 138 50 138 47 LI 140 53 142 53 LI 142 53 142 47 LI 142 47 144 47 LI 144 47 144 53 LI 138 47 140 47 LI 140 47 140 53 LI 146 53 146 47 LI 144 53 146 53 LI 146 47 148 47 LI 148 47 148 53 LI 150 53 150 47 LI 148 53 150 53 LI 150 47 152 47 LI 152 47 152 53 LI 152 53 154 53 LI 154 53 154 50 LI 154 50 160 50 LI 135 40 138 40 LI 138 40 138 37 LI 140 43 142 43 LI 142 43 142 37 LI 142 37 144 37 LI 144 37 144 43 LI 138 37 140 37 LI 140 37 140 43 LI 146 43 146 37 LI 144 43 146 43 LI 146 37 148 37 LI 148 37 148 43 LI 150 43 150 37 LI 148 43 150 43 LI 150 37 152 37 LI 152 37 152 43 LI 152 43 154 43 LI 154 43 154 40 LI 154 40 160 40 LI 150 30 160 20 LI 170 50 160 50 LI 160 40 170 40 LI 120 25 115 25 LI 115 25 115 50 LI 115 50 135 50 LI 135 40 115 40 SA 115 40 SA 170 40 LI 85 65 170 65 LI 170 25 170 65 LI 55 40 65 40 MC 55 40 2 0 000 MC 180 40 0 0 000 LI 170 40 180 40 TY 66 37 5 3 0 0 0 * E TY 100 37 5 3 0 0 0 * U TY 81 45 5 3 0 0 0 * ADJ TY 77 24 5 3 0 0 0 * LM317 TY 150 15 5 3 0 0 0 * 10R TY 125 15 5 3 0 0 0 * 15R TY 155 33 5 3 0 0 0 * 2R7 TY 155 45 5 3 0 0 0 * 2R7

Piccio.

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Piccio

Non mi e'chiaro, ti interessa la resistenza in DC o la parte resistiva dell'impedenza alla/e frequenza/e di lavoro delle tue bobine? E'sicuro che le due quantita' non corrispondono, quanto poi siano effettivamente differenti dipende da molte cose.

Saluti, LaCar.

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LaCariatide

Appunto. L'effetto pelle gioca un ruolo molto importante nonappena la frequenza tende a salire. Basandosi solo sulla misura DC, l'OP rischierebbe di sopravvalutare notevolmente il Q che si ottiene invece alla frequenza di lavoro.

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Darwin

Ubik3 ha scritto:

generatore di corrente costante da 100mA (0.1V x ohm) e un opamp a "zero drift" con g=10 (1V x ohm). la precisione del gen. di corrente dipende dalla Vref dello stesso e dalla R che usi come rif. dello stesso gen. se vuoi eliminare ulteriori errori di misura usa un opamp. differenziale per strumentazione "low drift" . ps-naturalmente intendo la misura di R a 4 fili..... emi

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emilio

Non la luna ma comuque qualcosa in orbita :)

Ti serve misurare la componente resistiva alla frequenza di utilizzo. La misura in continua non serve a nulla (a meno di non usare i grafici di dowell o qualcosa di equivalente).

La resistenza in alta frequenza e` parecchio piu` alta di quella in continua a causa di effetto pelle, prossimita`, spiralizzazione e multistrato. Poi entrano anche in gioco le capacita` parassite.

Tutti questi fenomeni insieme danno origine alla tipica curva del Q in funzione della frequenza, che prima sale per poi scendere oltre una certa frequenza. Se la R fosse costante e non ci fossero capacita` parassite, il Q salirebbe linearmente con la frequenza.

In definitiva ti serve un ponte di misura in alta frequenza, alla frequenza di uso delle bobine.

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Franco

Wovon man nicht sprechen kann, darüber muß man schweigen.
(L. Wittgenstein)
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Franco

Tenendo in assoluta considerazione quanto ti e' stato fatto notare, cioe che la Rs ed il Q dipendono dalla f, ricorda che nelle misure nasce la la reattanza 2piL che puoi eliminare facendo risuonare la bobina con la giusta capacita'. Ho un vago ricordo.. ma hai guardato se nelle riviste con kit tipo N.E. e' mai apparso un Q-metro? A che f le usi?

ciao giorgio

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Giorgio

Vi ringrazio davvero tutti ed in particolar modo piccio per lo schema!

Avete perfettamente ragione, in effetti non ha molto senso fare test di questo genere con la R in continua, ma era un punto di partenza: devo vedere... a naso... se alcune bobine sono meglio di altre, giocando con le proporzioni. In effetti ero tentato di fare una cosa assai grezza, cio=E8 stimare la R (in continua) conoscendo la lunghezza del filo, il suo diametro e la resistivit=E0 caratteristica.

L'utilizzo che ne faccio =E8 esclusivamente da 160 metri in giu'... ma piu in particolare intorno ad 1 mhz e poi drammaticamente in basso, fino ai 150 khz... ed anche intorno ai 4 khz. Servono comunque in RF per ricevere, in effetti (no, niente filtri crossover...).

Cos=EC in basso (sulle lw e vlf), ovviamente, ha poco senso andar troppo di fino sulla R (che sar=E0 comunque alta... dell'ordine di grandezza di pi=F9 di 10 ohm), mentre in zona onde medie ha un senso e si... sicuramente in questo caso l'effetto pelle =E8 determinante (fino ad un certo punto), ma anche un territorio per me del tutto inesplorato, ahim=E8!

Sto facendo un po' quello che si fa, impropriamente, quando si dimensionano le resistenze di un amplificatore per piccoli segnali, basandosi sul beta dei datasheet...

La sottigliezza su R allora ha un senso, direte voi? beh... magari la seconda cifra decimale degli ohm potrebbe comunque aiutare un po'. In quanto alla possibilit=E0 di andarci anche solo vicino al valore reale di Q... =E8 un'altra storia e non so da dove partire...a meno di uno strumento come qualcuno suggeriva

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Ubik3

ah no... prevengo un'altra giusta osservazione... niente ferriti... solo fustini del dixan :-D

Con le ferriti poi... non saprei neanche da dove iniziare...

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Ubik3

Da quanto affermi sostanzialmente il Q dipendera' dalla sezione del rame che userai, ma non ha forse senso superare il mm2. Non credo che a quelle freq. abbia senso usare rame argentato! I Q che ottieni saranno cmq alti, non usando nuclei. Attenzione che non e' detto che il Q cali aumentando le spire:

Q:=2*pi*f*L/Rs cioe' se da una parte aumenta Rs (le perdite) dall'altra aumenta L con n_quadro, dove n=numero spire.

...al massimo ero arrivato ad avvolgere su rotoli di carta igienica, nel tentativo di fare la famosa radio a galena, mai andata :-(

ciao giorgio

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Giorgio Padoan

Ubik3 ha scritto:

Scusate il quotone, ma...

IMO, da 1Mhz in giu' diventa sempre piu' conveniente l' utilizzo degli SDR, e/o ricevitori con filtri ad operazionali, senza induttori o con induttori simulati (anche se ammetto che 1MHz e' in effetti un po' tantino...)

Temo ci farai ben poco, senza, per i valori in gioco.

Perche' questa preclusione?

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Englishman

"Giorgio Padoan" ha scritto nel messaggio news:4a94e0eb$0$34624$ snipped-for-privacy@reader4.news.tin.it...

In linea di principio un Q-metro lo si puo' realizzare avendo a disposizione un generatore di corrente sinusioidale a f variabile, delle capicita' variabili e un milliamperometro adatto a quelle f. Le C vanno in parallelo alla L, fissata fa f0 si regola la C per la minima corrente i0. Pian piano si varia f, aumentera' la corrente, e si plotta tutto in un foglio elettronico, inserendo f in ascisse e la corrente i in ordinata. Spampi il grafico e riporti una retta orizzontale corrispondente al valore in cui i (corrente) vale il doppio del suo valore minimo i0. Questa retta intercetta due punti sul grafico dai quali, portando le verticali ottieni, per differenza, la banda passante delta_f. Dal rapporto Q = f0/delta_f ottieni il fattore di merito. Analogamente si puo' procedere con un generatore ideale di tensione, il risonante serie, e un volmetro adatto a quelle f inserito ai capi di L (o C). La procedura di misura assomiglia, solo che si partira' dalla risonanza f0 dove la v letta dal voltmetro e' massima e man mano ci si sposta con f dalla risonanza cala.

Qua si dice "dal dire al fare c'e' di mezzo il mare"... :-)

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Giorgio Padoan

Vi ringrazio tutti... La preclusione... =E8 dovuta alla poca conoscenza della materia: gi=E0 sto facendo delle misure alla "viva il parroco", come giustamente qualcuno mi ha fatto notare..

Ho controllate su Nuova Elettronica, in effetti esiste un misuratore di Q in un gruppo L/C (LX.1716) e mi sembra che funzioni, a livello di principio, come suggerito dall'ultimo post di Giorgio Padoan (ma devo leggere meglio).

Grazie a tutti!

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Ubik3

Devi iniettare una corrente di almeno 1A per avere una lettura accettabile, lascia perdere generatori di corrente costante, ma armati di un alimentatore ed un resistore di potenza, sali in tensione sino a leggere 1A (con amperometro in serie, un oggetto serio tipo 5 cifre dopo virgola).

Poi con un voltmetro sempre con almeno 5 digit dopo la virgola ti metti esattamente ai capi di cio' che vuoi misurare e applichi la legge di ohm.

Ottini un risultato notevole, a patto di stare almeno almeno sugli 800-1000 mA, parlo per esperienza.

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El_Ciula!

"Giorgio Padoan" ha scritto nel messaggio news:4a94fbb0$0$28512$ snipped-for-privacy@reader2.news.tin.it...

Pardon ho invertito le misure tra il primo e secondo caso: col parallelo misuri la tensione ai capi, col circuito serie devi misurare la corrente.

Che sia il caldo??? :-) giorgio

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Giorgio Padoan

"El_Ciula!" ha scritto nel messaggio news:4a95501e$0$708$ snipped-for-privacy@news.tiscali.it...

Per curiosita' hai provato a verificare se i risultati cosi' ottenuti differiscono dal calcolo della resistenza del rame che compone la L usando l'equazione della resistivita':

R=ro*l/S, con ro=0,017 Ohm*mm2/m, l la lunghezza del cavo e S la sua superficie.

ciao giorgio

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Giorgio Padoan

Ho provato a produrre campioni che simulano errate saldature rame rame con puntatrice automatica, si apprezza il milliOhm senza problemi.

La legge di Ohm la mettiamo in discussione solo se per te è un'opinione, per me non lo è.

Ciao

Reply to
El_Ciula!

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