Rilevatore o rivelatore? Comunque come sensore di luce, si', puo' funzionare e se ne era parlato qui proprio pochi giorni fa. Lo usi esattamente come un fotodiodo, tenendo conto che ha una tensione piu' alta di un normale fotodiodo al silicio in modo diretto e piu' bassa in modo inverso e non risponde molto velocemente.
"1970" ha scritto nel messaggio news: snipped-for-privacy@mynewsgate.net...
...e non solo i led ma anche i transistor, basta "scoperchiarli". Per es. un 2n3055 scoperchiato può diventare sia una fotocellula sia anche un micro pannello solare (giunzione b-c e/o b-e) ...i fet sono anche sensibili ai raggi gamma...(quelli con case ceramico).
Non =E8 una cosa tanto particolare, se uno ci pensa un po' (anche se io pure ero rimasto stupito la prima volta che ne ho sentito parlare). In pratica, un diodo led non =E8 altro che una giunzione PN in un semiconduttore a gap diretto (e quindi non in silicio). Se viene illuminata con una luce avente una lunghezza d'onda sufficientemente piccola, vengono generate delle coppie elettrone/ lacuna all'interno della regione di carica spaziale e possono partecipare alla conduzione di una corrente in polarizzazione inversa, oppure far funzionare il tutto come una fotopila.
Non saprei, ma tendenzialmente non credo che sia una buona scelta da un punto di vista di efficienza (non ho mai fatto la prova per=F2). Ci sono due ragioni:
- bisogna che la lunghezza d'onda sia inferiore a quella che corrisponde al gap del semiconduttore. Quest'ultimo =E8 poi quello che a sua volta condiziona la lunghezza d'onda emessa. Un led blu dovrebbe rispondere al blu ed al violetto, ma non al rosso.
- a parit=E0 di potenza luminosa, il numero di fotoni =E8 pi=F9 elevato se la lunghezza d'onda =E8 grande, perch=E9 ciascuno trasporta un'energia pi= =F9 piccola (legge di Plank). Dato che un fotone pu=F2 generare (se ce la fa) al massimo una sola coppia elettrone/lacuna, di solito la sensibilit=E0 (responsivity) dei fotodiodi aumenta con la lunghezza d'onda, fino a quando i fotoni non hanno pi=F9 energia per generare una coppia elettrone/lacuna e quindi diminuisce in fretta. C'=E8 da dire che ormai i led sono strutture molto complesse ed ottimizzate e potrebbero esserci delle ragioni per cui da un punto di vista pratico certe configurazioni sembrano violare quanto detto sopra.
Per quanto riguarda un transistor al silicio scoperchiato, c'=E8 da dire che il silicio assorbe allegramente la luce al di sotto di un micron di lunghezza d'onda ed =E8 quindi perfetto per realizzare sensori per il visibile. Anche l=EC =E8 questione di generazione di coppie elettrone/ lacuna in corrispondenza della base, che permettono al transistor di condurre.
"SB" ha scritto nel messaggio news: snipped-for-privacy@4ax.com...
Esatto, proprio quelli!... Questo è il vantaggio di avere "qualche" anno in più... Nel mio cassetto dei miracoli ho anche OC44 OC170 AC187 2N174... (quest'ultimo con un case che pochi avranno visto!)
Ho capito, ne ho anch'io ma di un altro tipo simile agli
2N3819. In realta' la ceramica e' solo la parte sotto, mentre la calotta superiore nera e' resina epossidica. Percio' non capisco che cosa avrebbe di particolare questo contenitore rispetto a uno totalmente epossidico nei confronto di radiazioni. Ma in pratica come lo usi per rilevare radiazioni?
Il giorno 18 Jan 2010 22:16:32 GMT, AleX ha scritto:
FE3819, un equivalente 2N3819, ma dall'altra parte c'è scritto 7321, un fet trentottenne, pensa che io nel '73 facevo la prima liceo. E già mi dilettavo col saldatore.
Ceramica pure lui, c'è scritto KE4860, era nel cassetto dei fet quindi dovrebbe essere un fet anche lui.
La differenza è solo tra quelli a contenitore metallico, più schermanti le radiazioni rispetto alla resina e alla ceramica. Per l'uso non so, non ho mai provato in pratica. Ho solo letto vecchi articoli che ne parlavano. Immagino cmq che si basi su interferenza che può avere una radiazione ionizzante sul canale di conduzione del fet, ma è solo una mia ipotesi.
"AleX" ha scritto nel messaggio news:4b54de77$0$827$ snipped-for-privacy@reader5.news.tin.it...
Proprio loro... ricordo di gioventù, quando bruciare un transistor, anche solo saldandolo, rappresentava già un bel salssso alle tasche di uno studente! A proposito: Qualcuno sa se è vera o no la leggenda metropolitana dell'epoca, quella che diceva che il riempitivo gelatinoso all'interno di questi vecchi transistor era velenosissimo?
"Bafometto" wrote in news:OOi5n.13308$ snipped-for-privacy@twister2.libero.it:
:
Non so se di questi, ma non è una leggenda: alcuni transistor di potenza contengono berillio (o meglio, ossido di berillio), se non ricordo male per ridurre la resistenza termica. Lo stesso package ceramico di transistor di potenza per microonde può essere a base di berillio.
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