led 220v ( chi mi da una mano con le formule? )

ishka:

Non sarebbe la prima volta che un sito europeo ruba gli schemi ad uno americano. O viceversa, o anche sullo stesso continenete o nazione...

Si chiama reattanza capacitiva. Puoi vedere un condensatore come un diaframma di gomma che interrompe un tubo. All'inizio fa passare l'acqua deformandosi poi, quando è arrivato alla deformazione massima, la blocca (oppure scoppia, pari pari come i condensatori). Se però inverti il flusso dell'acqua, questa tornerà a scorrere, finché non si arriva alla deformazione massima consentita dal diaframma (chiaramente dalla parte opposta alla precedente.

L'analogia è perfetta (anche per altri particolari, tipo spessore diaframma=massima tensione di lavoro), se ci pensi un po' ti sarà tutto chiarissimo.

No, non tener presente: è solo una mia supposizione. Sappi solo che si "automedicano", e che sono ancora in uso.

Pari pari nello stesso modo.

Esempio, con Vout= 0, ovvero in cortocircuito ed un condensatore da 470 nF attaccato alla 220 (italiana, a 50 Hz): I = Vpicco * 2 * freq * capacità = (220*1,4) * 2 * 50 * 0,00000047 =

311 * 100 * 0,00000047 = 0,0146, ovvero poco meno di 15 mA

Se invece hai 10 LED blu con caduta 3,7 V, sostituirai ai 311V (la tensione di picco della 220), 311-37=274V.

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F. Bertolazzi
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"F. Bertolazzi" ha scritto nel messaggio news:5vs8hogkoblu$. snipped-for-privacy@40tude.net...

... snip...

Non manca un pi greco?

Saluti GG

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GG

Se ti interessa posso inviarti la scansione di due (o tre?) articoletti, tratti da riviste, che spiegano il tutto, mi serve una e- mail a cui spedire.

mandi

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cabernet berto

ishka chiocciola tiscali punto it

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ishka

GG:

Ne mancano due, uno al numeratore e uno al denominatore. Aggiungili tu, se proprio vuoi.

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F. Bertolazzi

Calisvar:

E non lo avete ancora fatto abbattere?

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F. Bertolazzi

GG:

Interessante, grazie. E' facile che anche quelli a carta metallizzata funzionino così.

In effetti, cercando X2 su Farnell ne vengono fuori solo 13 in carta, 32 in poliestere e 179 in polipropilene. Le dimensioni sono analoghe, i prezzi anche. Francamente non so quali altre differenze ci siano.

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F. Bertolazzi

"F. Bertolazzi" ha scritto nel messaggio news:1w825h6g5veb5.18v1b59yve3aj$. snipped-for-privacy@40tude.net...

Sara' anche come dici tu, ma a me sembra che sia: Imax=Vmax/ZC=V/(1/(2*pi*f*C)=V*2*pi*f*C=311*2*pi*50*0,00000047=0,0459 cioe' poco meno di 46mA.

Saluti GG

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GG

Il 12/12/2009 17.49, GG ha scritto:

questo e' il picco: se metti 230V invece di 311 ottieni il valore giusto per il raddrizzamento a ponte (30mA); il valore del Bertolazzi e' quello del raddrizzamento singola semionda (15mA).

saluti

--
  lowcost
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lowcost

Il 10/12/2009 20.23, ishka ha scritto:

,

e' cosa buona e giusta usare X2, sono fatti apposta per la tensione di rete.

deve sostenere almeno la tensione di picco della rete (meglio il doppio), deve sostenere la dissipazione I^2/R (abbassando il valore dissipa meno), deve limitare la corrente di picco nei diodi e nel condensatore (questo vincola il valore minimo), deve sostenere la potenza di picco durante l' inserzione sul picco di rete, anche con rimbalzi, per una costante di tempo pari a RC, deve sostenere disturbi impulsivi alti e stretti provenienti dalla rete.

in certi casi non e' sufficiente aumentare la potenza nominale, perche' la capacita' di resistere ai picchi di potenza non aumenta con la stessa legge; in questi casi si passa alle resistenze a filo.

con

re

degli

se puoi lavorare sospeso, senza riferimento alla fase o al neutro, va fatto quantomeno per economia.

metterei un cap sui 100n prima del ponte per salvare i diodi da un reverse recovery distruttivo; visto che la corrente raddrizzata e' impulsiva, metterei un elettrolitico e una res per livellare un poco e proteggere i led da picchi di corrente distruttivi.

saluti

--=20 lowcost

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lowcost

"lowcost" ha scritto nel messaggio news:hg124a$vgl$ snipped-for-privacy@nnrp-beta.newsland.it...

... snip...

E' proprio questo il punto del discorso. Bertolazzi non mi sembra che abbia proposto un circuito con raddrizzamento a singola semionda, quindi proprio da questo nasce l'equivoco.

Il circuito proposto da Ishka e' questo:

[FIDOCAD ] MC 105 75 3 0 200 MC 70 30 0 0 170 LI 80 30 135 30 LI 135 30 135 45 LI 135 55 135 65 LI 135 75 135 85 MC 70 100 0 0 080 LI 80 100 135 100 LI 135 100 135 95 LI 105 75 105 100 LI 105 60 105 30 LI 70 30 60 30 LI 70 100 60 100 LI 60 100 60 70 LI 60 70 50 70 LI 50 70 45 70 TY 95 85 5 3 90 0 0 * diodo 1n4007 TY 65 105 5 3 0 0 0 * resistenza TY 60 20 5 3 0 0 0 * condensatore LI 60 30 60 55 LI 60 55 45 55 TY 35 60 5 3 0 0 0 * 220vac MC 135 45 1 0 220 MC 135 60 1 0 220 MC 135 75 1 0 220 LI 135 95 135 90 TY 125 70 5 3 90 0 0 * Led

Che peraltro non si adatta neanche ai conti che ho fatto io (a meno di non considerare la resistenza nulla).

Saluti GG

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GG

GG:

Vero. Scusate il qui pro quo.

Boh, io il libro di elettrotecnica l'ho solo comprato, mica letto (ho fatto classico & informatica), ma, in una AN ST avevo trovato I = (Vpeak*2Pi*f*C)/Pi, che ho semplificato come scritto sopra e che diceva anche che "R [consigliavano 470 ohm 0,5W] can be disregarded".

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F. Bertolazzi

lowcost:

Uh?

Ma se mette i LED in antiparallelo non può usare un elettrolitico. O no? La resistenza da 1k in serie al condensatore non basta per limitare la corrente?

Con questo schema non si dovrebbero avere 15 mA su ogni coppia di diodi?

[FIDOCAD] MC 70 30 0 0 170 LI 80 30 135 30 MC 70 100 0 0 080 LI 80 100 135 100 LI 70 30 60 30 LI 70 100 60 100 LI 60 100 60 70 LI 60 70 50 70 LI 50 70 45 70 TY 65 105 5 3 0 0 0 * 1k 1W TY 60 20 5 3 0 0 0 * 470 nF LI 60 30 60 55 LI 60 55 45 55 TY 35 60 5 3 0 0 0 * 220vac TY 125 70 5 3 90 0 0 * Led LI 105 50 105 30 LI 105 80 105 100 MC 105 80 3 0 220 MC 105 65 3 0 220 MC 135 65 1 0 220 MC 135 50 1 0 220 LI 135 30 135 50 LI 135 100 135 80
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F. Bertolazzi

F. Bertolazzi:

No, cosa mi fai dire? Visto che parliamo di diodi per forza è una sola semionda, anche se li mettiamo in antiparallelo.

Reply to
F. Bertolazzi

"F. Bertolazzi" ha scritto nel messaggio news:56mfl3g9dlfx$. snipped-for-privacy@40tude.net...

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E infatti la minchiata l'ho detta io. Non so perche' ma pensavo alla corrente nel condensatore (cosa di cui non ci interessa nulla perche' e' il diodo che deve fare luce), questo ha generato il mio fraintendimento. Quindi dopo un po' di integrali sono arrivato alla formula che indicavi tu (con pi greco sopra e sotto) in base alla quale si puo' calcolare la corrente media nei diodi.

Mi scuso ancora per l'inutile giro di messaggi.

Saluti GG

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GG

GG:

Scuse respinte in quanto non necessarie. :-)

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F. Bertolazzi

Il 13/12/2009 14.06, F. Bertolazzi ha scritto:

si, non l' ho detto, era sottinteso, lo schema originale non lo userei mai (con il dovuto rispetto); parlavo di uno schema con ponte di diodi. quando la tensione raddrizzata (e livellata) non e' trascurabile, voglio proteggere i diodi da una rapida inversione di polarita', che per effetto del reverse recovery time porterebbe le giunzioni a lavorare in una zona di dissipazione pericolosa (tensione inversa in presenza di corrente inversa =3D potenza, molto maggiore di quella dissipata in conduzione diretta).

no?

si, ma, please, dimentica quello schema: i 15 mA medi nei led sono in realta' semionde da 44 mA picco; se lo inserisci sul picco di rete con condensatore scarico, la corrente di picco nei led e' 325 mA con costante di tempo 470 uS (105 Wpicco sulla 1K, e' il valore distruttivo per la philips PR01 1W Professional power metal film resistors); e se il condensatore e' rimasto carico con polarita' opposta, la corrente di picco nei led e' 650 mA (422 Wpicco sulla 1K, si interrompe dicendo la sua ultima parola: TIK ); e non parliamo della luce stroboscopica.

questa roba si rompe alla seconda accensione, nemmeno i cinesi...

saluti

--=20 lowcost

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lowcost

lowcost:

In effetti io l'ho sempre usato, come l'elettrolitico, se non avevo bisogno di comandare un triac, nel qual caso i 10 mA per il fotoaccoppiatore rendono più conveniente usare una sola semionda.

Anche a 50 Hz e con una resistenza di mezzo ci sarebbero simili problemi? Dove andrebbe messo il condesatore a ci favevi riferimento nel post precedente? Sarebbe l'elettrolitico di livellamento da mettere all'uscita del ponte?

Questa non l'ho capita: mi sarei aspettato che la corrente fosse abbastanza costante, visto che, più aumenta la tensione in ingresso, più il condensatore è carico.

PS: Vedo che sotto hai spiegato in che casi questo non è vero, ma mi puoi per favore confermare che quanto sopra (=corrente abbastanza costante) è vero?

Ah, ok, così è più chiaro. A parte il fatto che, con una resistenza da 1 Mohm (tra l'altro obbligatoria, almeno in USA) in parallelo al tutto possiamo evitare il secondo caso, penso che un transzorb possa evitare anche il primo caso.

D'altronde è facile che un transzorb bidirezionale costi quanto un ponte di diodi. A quel punto tanto vale aggiungerci anche l'elettrolitico ed avere una luce meno "sfarfallante".

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F. Bertolazzi

Fatto.

mandi

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cabernet berto

Il 13/12/2009 19.43, F. Bertolazzi ha scritto:

ogno

non capisco.

i?

si, non dipende dal 50Hz.

all' ingresso del ponte: rallenta i fronti sprecando poca corrente.

anza

non capisco.

la resistenza che scarica il condensatore e' obbligatoria se quest' ultimo e' >100nF (l' utente prende la scossa quando tocca la spina dopo averla estratta dalla presa) ; la scarica deve avvenire entro 1 sec.

da un rapido conto puoi verificare che la costante di tempo e' troppo alta per evitare il secondo caso (un buco di rete o rimbalzo di interruttore di 10_30_50_70..mS ) ; il primo caso avviene ogni volta che inserisci sul picco di rete, nessun tranzorb o varistore potrebbe evitarlo.

ps: partendo da una 1/2W , che sopporta la tensione di rete, e decidendo di dissipare il 50% del nominale (per limitare il riscaldamento a una quarantina di gradi) , il valore giusto e' 220K.

saluti

--=20 lowcost

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lowcost

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