Secondo quale principio funzionano gli inverter? come fanno a generare la
220 con i 12V di una batteria d'auto? sono completamente ignorante e quello che più mi viene da pensare è:
ma da dove cavolo "prende" quei 220V? forse qualcosa legato al fatto che è alternata? si potrebbe fare lo stesso con un DC-DC? ad esempio ingresso 12V DC uscita 220V DC??
"Luc@" ha scritto nel messaggio news:dPjDd.647705$ snipped-for-privacy@news4.tin.it...
quello
12V
la base di tutto è il trasformatore. un trasformatore è un dispositivo capace di trasferire da un avvolgimento ad un altro, tra loro isolati ma concatenati da materiale magnetico, della potenza elettrica ALTERNATA (o almeno pulsante). La stragrande maggioranza dei trasformatori è usata per generare una bassa tensione, ma il trasformatore di per se è reversibile (se gli dai 220 ti da
12 --> se gli dai 12 ti da 220) detto questo l'inverter fa questo: prende i 12V CC --> li trasforma in 12 V CA --> ed a questo punto un trasformatore li eleva a 220 V CA. ok? nel convertitore DC-DC che hai ipotizzato basta aggiungere all'inverter un raddrizzatore ed il gioco è fatto:
12V CC-->12V CA-->220V CA-->220V CC. questo schematicamente. ciao
da dove cavolo prende i 220V? io so che non si può "creare" energia dal nulla! vada per i trasformatori "reversibili" ma per "diminuire" una tensione ok, ma per aumentarla?...bò, ho un pò di perplessità sulla cosa e purtroppo non credo di essermi riuscito a spiegare benissimo!...
Luc@
P.S. questa ora è una domanda pratica che mi serve realmente:
avendo l'esigenza di voler aumentare la tensione da 14V a 17-18V che schema dovrei realizzare?
non crei nulla , trasformi solamente, un trasformatore da 100W consumera
100W sul primario quando preleverai 100W dal secondario (questo in teoria perche ci sono sempre delle perdite in calore) quindi 220V li riduci a 12 , hai meno tensione ma piu corrente perche la potenza e sempre quella. il problema degli inverter e che i trasformatori non funzionano in corrente continua , quindi ci vuole un circuito elettronico che trasformi la corrente continua in alternata , cioe un oscillatore di potenza, questa corrente alternata poi viene elevata dal trasformatore.
Infatti non si crea energia! In questo caso l'analogia meccanica aiutera'. Prendiamo un qualsiasi motore (elettrico, endotermico, non ha importanza) che faccia girare un argano che solleva 100 kg di materiale girando a 100 giri al minuto. A un certo punto decidi che hai bisogno di sollevare il materiale piu' velocemente, allora monti una moltiplica 10 volte + grande di quella esistente sul motore: benissimo, ora potrai sollevare i pesi alla velocita' di 1'000 giri al minuto, ma ti accorgerai che il peso massimo sollevabile sara' di solu 10 kg. Cos'e' successo ai fini della potenza? Nulla! Il prodotto coppia per velocita' (che e' la potenza) e' rimasto costante. Per l'energia elettrica alternata (ma anche continua, con opportune estensioni) vale lo stesso identico discorso: puoi modificare (arbitrariamente, in teoria, a meno di effetti parassiti) a piacimento la tensione ("giri al minuto del motore") e la corrente ("coppia") purche' il loro prodotto rimanga costante. Nessuna magia.
Ciao!
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Ciao Mi sono perso il messaggio originale.... Comunque , se la tensione di cui parli e' alternata, ti basta un opportuno trasformatore;se invece parli di tensioni continue ti serve un inverter . Cioe' ,a soldoni,un oscilliatore che trasformi la continua in alternata ,ne aumenti l'ampiezza e la ritrasformi in continua. Sono macchine piuttosto complesse per un dilettante.
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