iniziare coi micro:st6 o pic?

ciao a tutti, mi sto riavvicinando all'elettronica dopo anni di standby..a scuola avevo studiato molto bene lo Z80, per iniziare a fare circuiti di semplice complessit=E0 coi microprocessori mi consigliate di studiare i pic oppure gli st6 che propone nuova elettronica?

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cuandovolveras
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snipped-for-privacy@libero.it ha scritto:

Gli ST6 sono obsoleti.

Ti consiglierei senza ombra di dubbio gli AVR di Atmel: eseguono un'istruzione ogni ciclo di clock (a differenza dei PIC che richiedono quattro di cicli di clock), un'architettura sicuramente migliore dei PIC (ben 32 registri di uso generale), una elegante gestione dell'I/O stile

6811, bassi consumi, semplici da programmare (bastano 3 resistenze), ottima gestione in linguaggio C con un compilatore gcc gratuito.

E poi altre funzionalità che ha anche il PIC: possibilità di bootloading via RS232, emulazione in-circuit ed altre cose.

Il punto di partenza è

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[ Frank ]

Ho smanettato molto com l'atmega32 in ssembler,ma non conosco altri atmel(tiny ecc)per fare un confronto di prezzi ,programmabilità,prestazioni ecc qual'è il concorrente diretto del 16f628?es architettura -prestazioni paragonabili e prezzo competitivo ,oppure stesso prezzo(1.7 $ circa) e prestazioni competitive?grazie

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blisca

blisca ha scritto:

L'ATMega8, stesse prestazioni (forse più) e prezzo minore (

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Francesco Sacchi

Il giorno 30 Mar 2007 15:49:42 -0700, snipped-for-privacy@libero.it ha scritto:

Nessuno dei due. Come ti hanno già detto, molto meglio gli AVR della Atmel.

" AVR is cheaper, simpler, and faster."

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In più, se conosci bene gli Z80 vedrai parecchie similitudini e avrai dei vantaggi programmandolo in assembler.

Leggi questi Thread in proposito:

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-- ciao Stefano

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SB

Ciao!

Io centrerei il problema in altro modo, tutto si riduce secondo me nella comprensione dell'inglese, se te la cavi bene allora puoi decidere tu il micro da utilizzare in rete si trovano intere enciclopedie, ad esempio se prendi un compilatore in C e leggi il manuale di sicuro potrai iniziare, io da principiante in materia ti consiglerei i PIC per il semplice fatto che si trova anche qualcosa in italiano che ovviamente non e' a livello di quello che si trov ain inglese.

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enzo

Francesco Sacchi ha scritto:

Io ho iniziato con gli ST6 e ora uso i PIC, ma mi piacerebbe provare questi AVR, quale modello mi consigliate per provare? L'ATmega8 e' un buon processore o c'e' qualcosa di piu' versatile?

ciao

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Giuss

Giuss ha scritto:

Sì, perché c'ha tutte le features, così le impari tutte; poi in futuro magari scali verso il basso, come il superusato (ed economico) ATtiny2313.

Per iniziare anche un semplice ATtiny2313, una breadboard, un paio di LED e...tre resistenze come programmatore...sei subito nel mondo degli AVR ;-)

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[ Frank ]
[ Frank ] ha scritto:

Ok grazie! Stavo cercando qualche sito in italiano che parla un po' di questi AVR e della programmazione ma non ho trovato nulla... sai se ne esistono?

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Giuss

Giuss ha scritto:

Ciao, WinAvr e' il compilatore Free che ti permette l'uso immediato degli Avr. Per il programmatore, come hanno gia' detto, bastano poche resistenze e, magari, un ls244. Per la versatilita', direi che i dispositivi coprono tutta la gamma e la documentazione reperibile ti permette di risolvere qualsiasi situazione. Per i siti in italiano, mi spiace, ma non so aiutarti; moltissima documentazione free, la trovi tramite

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oltre naturalmente al sito
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Naturalmente in "anglosassone". ciao Angelo

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marcoangelo

Giuss ha scritto:

Temo di no. C'è un progetto con linux, ma nulla più. Anni fa ci fu un minicorso (in verità un po' scarno IMHO) pubblicato su "Elettronica IN" che usava l'8515.

Abbondante, invece, la letteratura in lingua tedesca (sembra che gli AVR in Germania siano diffusissimi), ma anche in quella inglese.

Comunque, secondo me, basta solo leggersi il datasheet del microcontrollore, le guide di AVRfreaks per iniziare a scrivere software in assembler (che, come già detto, è molto leggibile e ha tantissime istruzioni).

Le guide di AVRfreaks:

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Un paio di link praticamente obbligati per iniziare in asm:

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(ottimo per iniziare in asm)
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(idem)

Questa è la lista del webring AVR:

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[ Frank ]

Il giorno Sat, 31 Mar 2007 21:42:38 +0200, Giuss ha scritto:

In italiano si trova poca roba, comunque io sono del parere che se ci si vuole occupare di elettronica oggigiorno bisogna sapere un minimo di inglese in modo da poter almeno comprendere un datasheet.

Non stiamo mica parlando di una conversazione con un madrelingua, ma di leggere un pò di inglese tecnico.

Altrimenti meglio cambiare hobby / professione.

-- ciao Stefano

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SB

SB ha scritto:

L'inglese lo conosco bene ma se si trovava qualcosa in italiano tanto meglio no? O non si puo' neanche chiedere?

Grazie comunque agli altri per i link interessanti

ciao

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Giuss

"[ Frank ]" ha scritto nel messaggio news:460dfc32$0$17943$ snipped-for-privacy@reader1.news.tin.it...

nei Pic questo risulta del tutto trasparente.

immagino tu stia parlando della famiglia 16. Come si è scritto più volte, un confronto con AVR ha senso a partire dalla famiglia 18.

Non conosco l'eleganza degli I/O del 6811, quindi non mi esprimo. Ma sui bassi consumi Microchip non deve invidiare tecnologie a nessuno. Sulla programmazione, mi ricordo bene il numero di imprecazioni/ora di un mio collega ex-firmwarista, ogni volta che si sprogrammavano i fuse dell'AT Mega su cui girava la nostra applicazione...

Ricordo che i compilatori C18 e il C30 sono gratuiti in versione Student, seppure con piccole limitazioni sull'ottimizzazione del codice (non sulle LINEE di codice).

--
simone.bern
Mr. Heisemberg is not the only one who can affect a measurement by looking 
at it (Robert A. Pease)

zsimonez.zbernz@zliberoz.it (Rimuovere i caratteri di zorro per rispondere 
via mail)
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simone.bern

Gia' che ci siamo, facciamo anche un paragone nell'ambiente di sviluppo. Naturalmente, per iniziare, non viene preso nemmeno in considerazione, ma andando avanti, si sentira' il bisogno di sapere che cosa succede in qualche registro quando il programma... reagisce in modo scherzoso.

Mplab e Avr Studio, ambedue gratuiti, ogni tanto si piantano, ma sicuramente sono entrambi molto performanti e molto curati con aggiornamenti abbastanza frequenti; negli ultimi due anni hanno sicuramente scalato entrambi una o due classi di merito.

Debugger: Icd 2 Microchip... 1 istruzione ogni quanto gli pare! Per uscire dall' interrupt, a volte, puoi anche fumare una sigaretta (Esagerato?... dai, diciamo almeno due tirate te le puoi fare).

JTag (n.b. uso il vecchio modello, non il JTag Usb) istruzioni in tempo reale anche nello step.

Costi: Scheda sviluppo: Atmel Jtag un po' piu' costosa, almeno lo era al tempo dei miei acquisti, rispetto alle schede microchip, ma e'possibile l'autocostruzione.

Icd 2 ha un' intefaccia proprietaria e quindi, anche se in buona parte autocostruibile, sembra che Microchip tenda a scoraggiare gli autocostruttori con modifiche e improvements non ben documentati.

Programmatori: anche se l'autocostruzione del programmatore per Atmel risulta un poco piu' semplice, ci sono talmente tante versioni per l'uno o per l'altro micro, che non credo ci siano differenze da prendere in considerazione.

Vedo che chi usa un micro difende a spada tratta la scelta effettuata, ma quanti sono quelli che hanno veramente provato entrambi in maniera tanto approfondita da poter sostenere che questo e meglio di quello? E poi, l'eventuale scelta, sarebbe inopinabile? mah! Per quanto mi riguarda, nella mia totale ignoranza, ma avendo lavorato un po' con entrambi, non saprei scegliere tra l'uno a l'altro.

i miei 2 cents ciao Angelo

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marcoangelo

Il giorno Sun, 01 Apr 2007 21:53:39 +0200, Giuss ha scritto:

leggere

Chiedere è lecito, ci mancherebbe altro.

Volevo anche rispondere a quello che ti consigliava un µC perchè si trova più roba in italiano.

Roba che spesso da come è tradotta poi tocca andare a prendere la versione originale inglese per capire.

-- ciao Stefano

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SB

Il giorno Sun, 1 Apr 2007 23:11:55 +0200, "simone.bern" ha scritto:

Quindi è vero :-)

Ci sono anche i Tiny, low cost anche loro ma tutti con la stessa architettura, non vedo perchè non tenerne conto in una valutazione globale.

Per ogni porta: Data Output, Data Input e Data Dir

L' AtMega1280 che sto usando adesso ha 8 modi diversi di sleep (da idle, power down, power save fino a Extended Standby), direi che c'è molto da sciegliere.

Qui hai ragione. La storia dei fusibili e della loro programmazione con logica inversa as esempio con PonyProg ha messo nei casini molta gente tra cui anche il sottoscritto.

C'è da dire che probabilmente si sono accorti anche loro dei problemi e le versioni che si programmano tramite AVRStudio4 (con il JTAG o con programmatori USB) hanno il vantaggio di un apposito form con diversi checkbox per cui risulta praticamente impossibile fare casini.

-- ciao Stefano

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SB

SB scriveva:

La persona che consigliava faceva una panoranmica dal suo punto di vista, ed arrivava alla tua stessa conclusione.

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enzo

"SB" ha scritto nel messaggio news: snipped-for-privacy@4ax.com...

certo, contesto il fatto che scritto in quel modo assomiglia a "i Pic vanno

4 volte più piano", che in linea generale non è vero.

Inciso: seminario di Cypresss, esposizione delle mirabolanti prestazione del nuovo software Psoc Express, alla fine viene presentato un Case Study. Si tratta di implementare un controllo ventola per l'alimentatore di un PC, con un PID o qualcosa del genere. Ecco che il Pic Consultant si mette al lavoro e impiega ben 66 ore a portare in fondo il progetto. Il Psoc Consultant ha a disposizione uno strumento sicuramente migliore: ce ne mette 44. Il sorridente e rilassato utilizzatore di Psoc Express porta a casa il risultato in 1 ora ! A questo punta la grande chiusa, mentre l'intera platea sghignazza assecondando l'implicita assunzione di demenza dell'ingegnere con il Pic: persino il mentecatto consulente, infatti, è in grado di portare a termine il lavoro in sole 4 ore, se dotato di una copia scintillante di Psoc Express. In pausa caffè ho commentato acidamente con il distributore...

--
simone.bern
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simone.bern

Il giorno Mon, 2 Apr 2007 22:01:06 +0200, "simone.bern" ha scritto:

In linea generale è vero, dal momento che se un istruzione ci mette ad eseguirsi un ciclo di clock anzichè 4, l'altro a parità di quarzo ne farà 4 volte di più.

C'è poi da dire non tutte le istruzioni negli AVR si eseguono in un ciclo di clock, ma è così anche per i pic. Per velocizzare la cosa alcuni pic di fascia alta (18) hanno un pll che quadruplica il quarzo, e la cosa li avvicina agli AVR. Poi anche l'architettura con parole a 16 bits (f18) li rende più evoluti.

Però a mio parere gli AVR hanno comunque qualcosa in più, come la JTAG e il GCC.

In ogni caso se uno vuole avvicinarsi al mondo dei µP usando i pic perchè li preferisce, fa bene comunque, e un risultato lo raggiungerà sempre .

Ai seminari si sentono parecchie cavolate, bisogna andarci con i filtri cerebrali ben inseriti. D'altra parte loro sono li per vendere, è chi ci va che non deve farsi prendere per i fondelli, o meglio deve capire che quello che sente è molto 'di parte' e regolarsi di conseguenza.

Almeno di solito regalano qualcosa, oltre al coffee break.

-- ciao Stefano

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SB

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