hfe dinamico... statico... che significa?

Su un libro sugli stabilizzatori di tensione, riguardo le caratteristiche da ricercare dei vari transistori BJT che compongono i vari schemi mi sto accorgendo che vi è un uso frequente di "hfe in continua o statico ed hfe DINAMICO..."

Non capisco, io dei BJT ho sempre saputo essere caratterizzati da un guadagno di corrente hfe... punto.

A cosa si riferiscono quelle distinzioni?

Grazie,

Enrico.

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Enrico
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Guadango statico di corrente e` Ic/Ib, quelle che misuri con un tester in continua, di solito lo si chiama hFE (o beta statico betaF). Invece hfe (dinamico, beta dinamico), e` il rapporto fra una piccola variazione della corrente di collettore divisa per la corrispondente piccola variazione della corrente di base che l'ha provocata.

Ad esempio Ic=5mA, Ib=50uA hai hFE (o beta statico) di 5mA/50uA=100.

Se a questo punto fai passare la corrente di base da 59uA a 51uA e la corrente di collettore sale a 5.15mA, il guadagno dinamico e` di

150uA/1uA=150.

Dal che si deduce che la relazione lineare Ic=hfe*Ib e` una pia favoletta :)

PS: fra hFE e hfe c'e` di mezzo ancora un guadagno in corrente (beta), ma la cosa ha rilevanza solo accademica :)

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Franco

Wovon man nicht sprechen kann, darüber muß man schweigen.
(L. Wittgenstein)
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Franco

E' il rapporto tra la variazione (delta) della Ic rispetto alla variazione (delta) della Ib, cioè il guadagno in corrente del transistor in regime di piccoli segnali variabili. Spesso viene specificata anche la frequenza del segnale alla quale quel valore di hfe è valido. Se cerchi con google troverai documenti molto più dettagliati in merito.

"Enrico" ha scritto nel messaggio news:fslr9k$ku$ snipped-for-privacy@tdi.cu.mi.it...

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<www

Grazie sei stato molto chiaro!

Oserei dire che è incredibile e scandaloso che questa cosa l'abbia trovata solo su questo libro e non sia menzionata su nessun'altro degli altri libri che posseggo... mi sembra fondamentale.

Sei a conoscenza di un sito in cui vengano mostrati schemi di stabilizzatori, accorgimenti, "trucchetti"... per realizzare stabilizzatori A DISCRETI con prestazioni elevate? Mi sto divertendo a mettere insieme le varie configurazioni "classiche" e valutarne le prestazioni, però ho come l'impressione che sui libri si trovino sempre e comunque schemetti "di principio", poi in uscita c'è sempre un pò di ripple residuo (qualche decina di mV) che un "banalissimo 7812" non presenta (ne ha 5-10 :D). Grazie!

Ciao!

Enrico.

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Enrico

Se prendi qualche libro "serio" come il millmann, il sedra smith... questa roba la trovi.

C'e` da dire che se un circuito e` progettato bene, non risente praticamente del valore del guadagno, anche se varia di parecchio.

Non mi vengono in mente al momento, e sono di corsa.

Ciao

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Franco

Wovon man nicht sprechen kann, darüber muß man schweigen.
(L. Wittgenstein)
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Franco

Senza contare il beta drop..... (stiamo parlando di circuiti di potenza no?) :)

Ciao CG

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CG Audio Laboratories

Franco ha scritto:

Non mi è chiara una cosa: hfe dinamico dovrebbe essere sostanzialmente il guadagno differenziale, in generale variabile a seconda delle condizioni di lavoro a causa della dipendenza dell'hFE (statico) dalla corrente di polarizzazione del dispositivo. Il beta di cui si parla è un fattore additivo o moltiplicativo? Come si può scrivere in forma chiusa l'espressione dell'hfe (dinamico) ?

Marco

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marco©

"CG Audio Laboratories" ha scritto nel messaggio

A cosa ci si riferisce con "beta drop"?

Grazie

Enrico.

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Enrico

La deriva del valore di beta in relazione alla corrente di collettore. In linea di massima più la corrente sale e più il beta tende ad abbassarsi.

In altre parole, un buon BJT che ha un beta drop molto poco pronunciato si comporterà meglio in relazione alle variazioni di corrente.

Nei circuiti ben reazionati il problema del beta drop tende non tanto a modificare ciò che succede all'uscita, piuttosto a sovraccaricare il circuito di pilotaggio

Un esempio di BJT di potenza con beta drop molto pronunciato puoi trovarlo qua :

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Pagina 3. E' proprio lui, il vecchio e caro 3055 :-) Come vedi, per una corrente inferiore a 1A il beta è nei pressi di 100, ma se utilizzato con 10A di collettore il beta è precipitato a circa 15, richiedendo una corrente di base di circa 700mA invece dei 150mA senza considerare il beta-drop

Ciao CG

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CG Audio Laboratories

"CG Audio Laboratories" ha scritto nel messaggio news:47f0aa55$0$4784$ snipped-for-privacy@reader4.news.tin.it...

Ah ok grazie ora è chiaro ;)

Enrico.

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Enrico

CG Audio Laboratories ha scritto:

Beh, non è sempre così. Dai un'occhiata alla stessa curva per i BDX53/54.

Giuliano

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JUL

Eheh mi sono salvato in corner con un "in linea di massima" :)

Per transistor a guadagno molto elevato in effetti la monotònicità non è garantita.... chiaro comunque che quando si fa un progetto di un circuito è una cosa da tenere in considerazione, o sbaglio ?

Ciao CG

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CG Audio Laboratories

CG Audio Laboratories ha scritto:

Giustissimo. In ogni caso è sempre bene guardarsi bene il data sheet. Mi ricordavo dei BDX perchè una volta ho fatto un circuito con corrente abbastanza bassa, e non riuscivo a farlo saturare. Mi ero basato su un guadagno molto più alto.

Ciao.

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JUL

Ciao Comunque un progetto che si basa sul beta ,non e' di solito un circuito ripetibile. Occorre giocare sulle controreazioni, che riducono l'influenza di questo valore poco ripetitivo. O esagerare nel pilotaggio !!!

Ciao Giorgio

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non sono ancora SANto per e-mail
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giorgiomontaguti

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