Generatore di corrente costante

F. Bertolazzi ha scritto:

Mi contraddico forse? Ebbene sì, mi contraddico, (sono vasto, contengo moltitudini.) (cit.)

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  _|/ Francesco Sacchi - Develer S.r.l., R&D dept.
   |\ http://www.develer.com/ - http://www.bertos.org
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Francesco Sacchi
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Il 26/07/2010 19.30, Francesco Sacchi ha scritto:

MAX16819/MAX16820 a.

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aa

Ciao Finalmente la voce di uno coi piedi per terra.

Io mi domando quanti dei suggeritori del micro, hanno veramente le conoscenze e l'attrezzatura HW E SW per poterlo usare !!! Mentre per un esperto attrezzato e' un gioco a ragazzi, per un neofita ,puo' essere una impresa !!! Spesso si pensa che il micro permetta di fare elettronica anche a chi non sa mettere assieme 2 transistor !! Giorgio

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non sono ancora SANto per e-mail
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giorgiomontaguti

giorgiomontaguti:

Io le ho.

Credo che Francesco Sacchi sia forse il miglior conoscitore di micro su questo NG. E anche su i.h.e.digitale.

Spesso si fanno commenti a vanvera.

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F. Bertolazzi

Spezzo una lancia in favore di tutti: quando =E8 possibile, il micro =E8 da escludere, ma non a priori. Nel caso particolare, =E8 incerto il funzionamento di un astabile quando la tensione di batteria scende al di sotto di una certa soglia. Niente di pi=F9 facile che possa portare in semi-conduzione il darlington e lo faccia saltare di conseguenza se non adeguatamente dimensionato, al che scalderebbe di pi=F9 quest'ultimo del filo riscaldante! Se l'alimentazione fosse garantita da un generatore che non degenra :-) allora il problema non si pone, ma utilizzando una batteria non si pu=F2 far finta di niente. Aggiungiamo quindi un dispositivo tipo comparatore che inibisca l'astabile sotto una certa Vb.

Calando la tensione, la potenza fornita cala col quadrato della tensione quindi occorrerebbe variare il duty per ottenere la stessa potenza RMS. Altri componenti.

Quando la batteria =E8 molto scarica, sarebbe bene che il consumo a vuoto del circuito di controllo crollasse quasi a zero per evitare di rovinare gli elementi. Altri componenti.

Arriviamo, con questi ed altri accorgimenti, ad ben oltre una ventina. In questi casi un micro fa veramente i miracoli a prezzi ragionevoli, senza contare che nel caso di una produzione si riesce anche a rendere il prodotto difficilmente plagiabile a causa del firmware. Se poi usiamo un micro in MELF nascosto sotto un NE555 in DIP, possiamo anche confondere parecchio le idee! :-) Naturalmente la pista che parte dal pin 3 (uscita del 555) deve girare dal lato TOP come binario morto ed uscire da sotto il componente connessa al micro (invisibile) in MELF.

Sto progettando una torcia di potenza che deve tener conto di tutte queste cose (carica batteria, evitare flicker contatti relay per sottotensione, preriscaldamento, controlli sui fusibili, ecc) e il micro =E8 d'obbligo.

Comunque, utilizzando l'astabile, per il sottotensione si pu=F2 usare un semplice relay a 6V che sgancia di suo sotto i 3V: una sorta di marcia- arresto con avviamento a pulsante ed autoritenuta. Anzi, lo farei proprio cos=EC. Consiglierei anche il 555 (a 3V ci arriva) ed un MOS logic-level. Collegando dei diodi in serie tra Vcc e pin 5 (riferimento) si dovrebbe ottenere un allungamento del duty al calare della tensione.

Piccio.

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Piccio

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