Fondamenti di elettrotecnica, piccolo aiuto

Non so se questo è il posto più adatto, ma sto iniziando a studiare elettrotecnica per un esame all'università, il testo è: Circuiti , Miano - De Magistris (quello che usiamo al corso)

Ho un dubbio che mi sta attanagliando da ore, guardate l'esempio 1.6 dall'ultima pagina(quarta)che ho copiato qui:

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Quando arriva a dire che per il primo circuito è i=e/R capisco algebricamente da dove viene(v=e=i*R) ma non ne capisco il significato... Non ha scritto che il generatore ideale di tensione per ogni intensità di corrente ha sempre la stessa tensione? (come risulta anche dal grafico di figura 1.19(a))

Ma in questa formula i=e/R abbiamo proprio che la corrente cambia in funzione della tensione(e=V)

Qualche esperto potrebbe avere la pazienza di sfogliarsi quelle pagine e spiegarmi cosa non mi torna?

Grazie, e scusatemi se questo non è il ng adatto. Saluti.

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Max
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dall'ultima pagina(quarta)che ho copiato qui:

Hai copiato la pagina ma non la figura 1.20. Comunque da quello che ho capito dall'esempio hai una resistenza collegata in un caso con un generatore di corrente e in un altro con un generatore di tensione.

Poiche' una resistenza (un bipolo in generale) impone una relazione tra corrente e tensione, fissata una delle due l'altra sara' funzione di questa e delle relazione i-v del bipolo.

Quindi se imponi la corrente (tramite geenratore ideale) la tensione dipendera' da questa e vale R*i.

Se imponi la tensione (tramite generatore ideale) e' la corrente che dipendera' da questa e vale v/R.

Cosa non ti torna esattamente?

maitre Aliboron

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maitre Aliboron

Vero perdonami, la riporto qui:

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Il fatto che da i=e/R si intuisce che c'è una corrente sola che dipende da e, e non infinite, come pare dal grafico di figura 1.19:

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Comunque come mi hai fatto notare, la confusione nasce dal fatto che io sto considerando il solo bipolo generatore(a cui si riferisce la figura

1.19) mentre qui abbiamo un circuito con due bipoli(generatore e resistenza, che interagiscono), credo.

Cmq perdonatemi, è che sono alle prime armi, ed è troppo facile confondermi con concetti che sono del tutto nuovi al momento.

Grazie per l'aiuto.

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Max

Max ha scritto:

ende=20

La tensione e' sempre la causa, la corrente sempre l'effetto, legato ad=20 essa dal valore di R (legge di Ohm). Il grafico indica che per qualsiasi valore di i fornita dal generatore=20 (dipendente da quanta ne richiede R), il valore di e non cambia. In questo non cambiamento sta l'idealita' del generatore.

ciao Claudio_F

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Claudio_F

come ti ha gia' detto, e' perche' stai parlando di generatori di tensione ideali. in un grafico v i, quale che sia la i del circuito, la v rimane costante. quindi imponendo la tensione a V, V rimane sia che ci attacchi un treno merci che una batteria del nokia.

il testo fa un po' di confusione. non ti dice che la R e' stata aggiunta per creare una I. senza la R non c'e' I. quindi dice: aggiungo una R cosi' faccio vedere allo studente che data una R qualunque, I varia e V invece no. cioe' stiamo propio parlando di un generatore di tensione ideale.

non penso sia piu' complesso di cosi'.

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Gianfranco

Grazie ragazzi, adesso mi è tutto più chiaro.

Anzi vi chiedo un consiglio, metto da parte quel testo e prendo l'Hambley?

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Oppure, tra i vari testi introduttivi, ce ne uno in particolare da preferire?

Ho una convinzione: spesso si butta il sangue su un libro(magari imposto dal corso universitario solo per far piacere ad un collega, da parte del docente), quando con un altro di gran lunga migliore, ci si semplifica di parecchio la fatica, con gli stessi risultati in termini di preparazione raggiunta.

Grazie ancora a tutti.

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Max

Resistore, non resistenza.

Ma l'algebra lineare non è più oggetto di studio???

Armando

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Armando

Max:

Perché devo pagare l'università a questo qui, come l'ho pagata al medico che mi ha chiesto 200 euro per 27 minuti di visita?

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F. Bertolazzi

Non conosco questo Hambley. Io ti suggerirei di continuare con quello che hai che non mi pare osceno e alla prima difficolta' non esitare a chiedere a (nell'ordine):

- professore

- compagni di corso

- it.hobby.elettronica

corso universitario solo per far piacere ad

ci si semplifica di parecchio la fatica,

Non lo so, ma mi sembra un caso abbastanza particolare. Non credo sia vero in generale. Al limite quello che puoi fare e' integrare le parti oscure con spiegazioni prese da altri libri di cui la bibliotace di facolta' sicuramente abbonda.

maitre Aliboron

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maitre Aliboron

"F. Bertolazzi" wrote in news: snipped-for-privacy@40tude.net:

Betrolazzi, santa patata, una tua consulenza tecnica quanto fai pagare? 25 ? l'ora? Con il culo che ti sei fatto se sei sotto le 100 è meglio che ti fermi un'attimo e ci ragioni sopra.

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Allen

Si, lo è, il mio dubbio però riguardava più che altro i concetti di base dell'elettrotecnica.

Grazie anche a te.

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Max

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Bhe io direi che il vecchio classico Olivieri-Ravelli nei suoi 5 temi sia sempre la prima base dal qual partire ....se non anche di piu... Cordiali saluti

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GattoNero

Allen:

Un'attimo?

Se vuoi ti do ripetizioni di italiano per 10 euri l'ora.

Non servirà a niente, ma almeno avrò fatto un po' di beneficenza. Che, spero, si rivelerà inutile. Nel senso che non vorrei tu ti vendicassi.

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F. Bertolazzi

Max:

Che è nata assai dopo l'algebra. Chissà perché.

Rimboccati le maniche e spremiti le meningi, oppure cerca di capire come funziona una zappa.

Non crederai mica che la tua vita sarà rose e fiori come quella dei tuoi genitori. Se li sono già mangiati, i tuoi.

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F. Bertolazzi

F. Bertolazzi ha scritto:

Qualche minuto di lezione farebbe bene anche a te.

1) Parola non italiana, non declinabile. 2) Singularia tantum, sta scritta cosi' su tutte le banconote. 3) Unita' di misura, non declinabile.
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giocagi

giocagio:

Maggiura!!! :D

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F. Bertolazzi

giocagio:

Graeca verba sub lege non vocantur. Sul fatto che non sia una parola italiana si potrebbe opinare.

Maggiura! Non c'avevo mica fatto caso.

Questa temo sia una cazzata. O vuoi dire che "mille lire", "cento chilometri", "due etti" o "sei ore" sono errati?

Ciò che mi premeva far notare è che, come tu ben sai, le scuole pubbliche americane (dove insegnano i membri di uno dei due soli sindacati "forti" rimasti negli USA) sono tra le peggiori al mondo, mentre le università (private) sono le migliori del mondo.

Come spieghi questa differenza?

Io direi che, a parte il fatto fondamentale che c'è concorrenza tra le varie università e che una laurea vale in funzione dell'università che l'ha rilasciata, se sai che i tuoi genitori si sono accollati un bel debito, o, meglio ancora, che tu hai dovuto fare un mutuo o devi mantenere gli standard necessari per non perdere la borsa di studio, ti dai da fare per studiare senza lamentarti dei libri o del fatto di dover "buttar sangue" (!!!!!!!).

Quindi non intasi la facoltà solo per avere una scusa per non lavorare e, se sei "fortunato" fare qualche bella dimostrazione dove puoi vandalizzare ciò che capita impunentemente, quando mi verrai a chiedere 200 euro sarò libero di darteli o meno, non te li avrò già dati perché obbligato da uno Stato vorace ed inutile.

A proposito, il negher socialista lì si beccherà una legnata o sbaglio?

Reply to
F. Bertolazzi

"F. Bertolazzi" wrote in news: snipped-for-privacy@40tude.net:

Bertolazzi, Bertolazzi, fai pace con il mondo. Ti è stato ripetuto fin troppe volte. ;-)

P.s. Com'è che cambi dircorso?

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Allen

Allen:

Da chi? Quando? Dove? Forse da gente del cui giudizio mi importa così poco da non ricordarmi manco che l'abbiano fatto? Dai, ricordamelo.

O forse perché so che tra breve sarà il mondo a farsi guerra?

Non cambiavo discorso, volevo solo suggerirti che non hai capito nulla di cosa avevo scritto. Ma, visto che evidentemente non eri il solo, ho esplicitato meglio nella risposta successiva.

Reply to
F. Bertolazzi

F. Bertolazzi:

Acc. Mi sa che il Senato se lo tiene. Ora che i baby-boomers e i sessantottardi vanno in pensione preferiscono un bello Stato grosso che, oltre a sprecare risorse, gli garantisca la pensione.

Purtroppo neppure loro si rendono conto che la Cina presto si accaparrerà tutte le risorse disponibili, e non per fare prodotti da venderci, ma per il suo uso interno e per quello degli esportatori di materie prime.

Non avendo tutti questi lussi e relative tasse, i Cinesi ci strabatteranno su tutti i mercati e per noi sarà la *fame* (senza petrolio i campi rendono

1/10 dell'attuale).
Reply to
F. Bertolazzi

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