Quando devo dimensionare un dissipatore, faccio i soliti calcoli. Calcolo il delta_T che posso ammettere in base al componente e all'ambiente. Data la potenza P ricavo Rja. Essendo Rja=Rjc+Rca ricavo Rca (dissipatore).
Domanda: se devo dissipare due componenti con potenze diverse diverse sullo stesso dissipatore, ha senso fare i conti separatamente, ricavare Rca1 e Rca2 e poi dimensionare un dissipatore con resistenza Rca1//Rca2? Una sorta di sovrapposizione degli effetti termici...
Ste
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Feynman sarebbe riuscito a spiegare la meccanica quantistica a una
gallina, ma non sarebbe stato superficiale. [cit. Boiler, 21.01.2006]
secondo me no... così parte della potenza del componente che deve dissipare di più verrebbe "dissipata" sul componente che deve dissipare di meno non dovrebbe essere Rca1+Rca2?
"ice" ha scritto nel messaggio news:43d8982b$0$27415$ snipped-for-privacy@reader1.news.tin.it...
se la Rth aumenta il calore passa con più fatica...se sommo le resistenze ottengo un dissipatore meno "dissipante" (passami il termine) pertanto non mi sembra corretto sommare i valori.
Il metterli in parallelo mi viene a pelle pensando all'analogia elettrica dei circuiti termici...ma non so se la sovrapposizione vale e se vale se bisogna tener conto di una sorta di termine incrociato (un componente scalda l'altro e viceversa) oppure no... ...a sentimento non credo sia una cosa critica e che il parallelo sia una soluzione accettabile, ma vorrei qualche parere in merito.
Ste
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Feynman sarebbe riuscito a spiegare la meccanica quantistica a una
gallina, ma non sarebbe stato superficiale. [cit. Boiler, 21.01.2006]
La temperatura di uno qualunque dei due dispositivi è
Tj = (Rjc+Rch)*P1+ Rha*(P1+P2) + Ta
dove Rjc, Rch e Rha sono le resistenze termiche tra giunzione (se sono transistor) e contenitore, tra contenitore e dissipatore e tra dissipatore e ambiente, mentre P1 e P2 sono le potenze dissipate dai due dispositivi.
Da dove salta fuori quest'equazione? L'analogo elettrico del tuo problema è questo:
Dove alle temperature fai corrispondere delle tensioni e alle potenze le correnti che scorrono nei rami che contengono le resistenze termiche.
Dal punto di vista pratico c'è un problema: la resistenza termica tra dissipatore e ambiente dipende anche dalla posizione del componente sul dissipatore. Quindi con due componenti affiancati la resistenza termica Rha effettiva potrebbe essere un po' più alta di quella dichiarata dal costruttore.
uops... mi è scappato un errore: nel primo addendo al secondo membro dell'equazione ci va P1 o P2 a seconda del componente di cui si calcola la temperatura.
Prendi il minimo tra i due e hai il risultato. Insomma a parole la cosa funziona così: le differenze di temperatura tra il dissipatore e i componenti sono fissate dai componenti e dalla potenza che essi dissipano; quindi non ci puoi fare nulla. L'unica cosa che puoi fare è scegliere il dissipatore in modo che la sua temperatura sia abbastanza bassa da fare in modo che le temperature di funzionamento dei due dispositivi siano entrambe minori dei loro rispettivi limiti.
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