Domanda teorica

Salve, premetto che sono nuovo e ne capisco veramente poco di elettronica. Ho acquistato di recente un multimetro; perché quando vado a misurare la ddp tra i due poli di una pila, o nella presa di corrente mi escono i giusti valori (xV nel primo caso,

220-230V nel secondo), mentre se metto un morsetto del multimetro su di un polo e l'altro a terra la ddp è zero? Spero che qualcuno possa aiutarmi, sono sicuro che sarà una cretinata, ma non riesco a venirne a capo!
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xris
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Motivo una è la fase e l'altra è il neutro. La fase è il filo che porta corrente e il neuro in realtà non è altro che un'altra terra che una l'enel. Nei cavi che portano corrente c'è solo la fase e il neutro che prendono dai trasformatori è collegato alla terra così da trasformare la tensione nella zona dove sono senza che ci siano potenziali diversi tra i loro cavi e ciò che si trova attorno. Perciò è giusto che se misuri la tensione tra la fase e la terra ci siano i

220V (o simili) mentre tra neutro e terra 0V (in alcuni casi qualche volt se sei lontano dalla cabina trasformatrice). Spero di esserti stato utile. Ciao

"xris" ha scritto nel messaggio news: snipped-for-privacy@uni-berlin.de...

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Alberto
*Alberto* ha scritto:

Ciao Alberto, innanzitutto grazie della tua spiegazione, ma ti confesso che ho ancora le idee un po' confuse. Prendiamo l'esempio della presa di corrente: ammettiamo che la nostra presa abbia solo due "buchi" (quindi senza messa a terra): è giusto affermare che se misuriamo la ddp tra i due cavi abbiamo 220V. Io so che i potenziali non esistono (sono tutti definiti a meno di una costante), però quello che ho ipotizzato sulle prese di corrente è che un cavo sia messo a terra e l'altro a 220V, pertanto collegando il secondo cavo al multimetro, e l'altro morsetto del multimetro ad un qualunque filo che vada a massa, DOVREI avere una ddp di 220V! Forse la natura del mio dubbio è legata al fatto che stiamo parlano di corrente alternata, allora prendiamo l'esempio della pila, quella da 9V giusto per capirci. Allo stesso modo della presa di corrente abbiamo una differenza di 9V tra i due poli, per cui faccio la solita ipotesi che un polo sia a potenziale nullo e l'altro a 9V; collegando quest'ultimo al multimetro, e l'altro morsetto del multimetro a massa, dovrei avere 9V! Invece... Nisba! Non è che potresti chiarificarmi meglio il concetto? Questo dubbio mi tortura da giorni!!!

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xris

.......

Un momento! Ma tu per "collegarlo a massa" intendi che colleghi il puntale nero ad una massa o a "terra"? Perchè se è così è chiaro che leggi zero! Il polo - della pila e la massa (o la terra) sono isolati tra loro! Se colleghi il polo - della pila a massa o a terra allora potrai misurare la ddp giusta con il tuo metodo...

Era questo il dubbio?

Ciao Marco

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MG
*MG* ha scritto:

Ok, ora tento di spiegarmi... Innanzitutto grazie per la tua pazienza. Allora, io faccio questa operazione: il multimetro ha due morsetti, uno lo metto a contatto di un polo della pila e l'altro a contatto di un termosifone (o al buco centrale della presa di corrente). In questo modo dò per scontato che il multimetro faccia ddp = 9 (potenziale polo) - 0 (potenziale termosifone) = 9. Cosa sbaglio? Grazie ancora!

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xris

Per sbrogliare il tuo dubbio pensa a come funziona il multimetro. Il tester in realtà non misura la differenza di potenziale in se per se ma misura la corrente che tale ddp fa circolare al suo interno. Ovviamente affinchè ci sia una corrente ci dovrà anche essere un circuito chiuso. Tra polo positivo della batteria e termosifone il cicuito non si chiude ergo non si misura nulla! Ciò non vuol dire che termosifone e polo positivo siano allo stesso potenziale! Tutt'altro! Nel momento in cui li colleghi ci sarà sicuramente un trasferimento di cariche atte ad adeguare il potenziale dei due..(vedi le scintille che dai quando tocchi la portiera della macchina) ma non pensare di poter leggere quella microcorrente con il tuo tester! E' solo per un'istante! Una volta terminato il trasferimento di cariche il termosifone e il polo positivo saranno allo stesso potenziale, esattamente 9V sopra quello del polo negativo della batteria :)

Spero di errerti stato utile! Ciao

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Keysan

Stai tentando di fare un tipo di misurazione che non ha senso. Il multimetro, come hai esattamente specificato, misura le differenze di potenziale, pero' non come un elettrometro. Il multmetro ha sempre bisogno di far circolare corrente elettrica, deve essere inserito in un circuito. La pila e la terra sono isolate tra loro, quindi non puo' circolare corrente. O se preferisci, quella ddp che in realta' esiste tra pila e terra, sparisce immediatamente appena colleghi il multimetro. Ad ogni modo, se posso darti un consiglio, tieni distante il multimetro dalle prese di corrente! Se non hai le idee chiare di cosa stai facendo rischi di farti male, oltre che a mandare in fumo lo strumento.

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Valeria Dal Monte

Innanzitutto grazie a tutti, finalmente ho capito! In pratica, i due morsetti del multimetro sono in qualche modo collegati fra di loro all'interno, e sebbene (correggetemi se sbaglio) un voltmetro ideale è un circuito aperto, nella realtà circola comunque corrente, e quindi i 9V se ne vanno a terra. Però in teoria se prendessi in una mano un cavo della corrente, e con l'altra toccassi il termosifone, dovrei prendere la scossa, no? (questo esperimento preferisco non farlo).

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xris

Si perchè chiuresti il circuito. La fase passa in TE (!) poi va a terra e la terra è collegata al nucleo dell'alternatore dell'ENEL, quindi si chiude il circuito! Se invece tocchi il neutro (il filo che non dovrebbe essere interrotto negli interruttori, il contatto esterno nelle lampadine ecc.) non succede nulla perchè è come se toccassi la terra. Ciao

"xris" ha scritto nel messaggio news: snipped-for-privacy@uni-berlin.de...

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Citrosodina

..........

Ho capito i tuoi dubbi! Forse confondevi il "voltmetro" con l'"elettrometro": il voltmetro è in realtà un microamperometro con una resistenza in serie e quindi misura -strettamente parlando- una corrente! (ma la scala dello strumento è tarata in Volt). L'elettrometro (tanto per inderci quello "a foglioline" è in grado di rilevare un solo polo elettrico (una carica isolata) segnalandola con la divergenza delle foglioline + o - accentuata. Ecco perchè il voltmetro non ti segnala nulla, mentre se misurassi con un elettrometro otterresti un risultato.

Ciao Marco

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MG

"Citrosodina" ha scritto nel messaggio news:cm296o$dh$ snipped-for-privacy@lacerta.tiscalinet.it...

Non esageriamo dalla presa di casa all'alternatore ENEL ci sono le reti di subtrasmissione le sottostazioni le reti di trasmissione e gli elevatori di tensione :-p Comunque l'enel manda in giro talvolta tre fasi e il neutro, 4 poli, talvolta tre fasi, allora il centro stella del trasformatore in cabina materializza il neutro che viene messo a terra non direttamente ma attraveso bobine, e inviato alle utenze, il neutro comunque è a terra, anche se ovviamente usare la terra di casa come neutro è una sciocchezza ballerebbe troppo la tensione in dipendenza delle condizioni di terra! Comunque xris misuri potenziale zero perchè tra neutro e terra generalmente non c'è che una piccolissima resistenza!!

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Gringo

Ci provo... lascia stare la pila e l'enel e ripartiamo dall'inizio. Prendi un generatore qualsiasi (sia esso una pila, una dinamo, qualsivoglia e non è dato saperlo). La differenza di potenziale è creata ai capi del generatore. Per ciò che riguarda la terra (che altro non è che un conduttore un pò speciale) EGLI NON NE SA NULLA. Ciò che genera non è riferito a questo enorme conduttore che chiami "terra". Vista così la cosa, è come se tu pretendessi di leggere la ddp della pila tra uno dei suoi poli e.... un filo scollegato, buttato lì, che con la pila non ha niente a che fare. Non leggi alcuna ddp e non c'è bisogno che ti spieghi il perché. Un generatore simile è un generatore flottante (non fluttuante ma da "to float" = galleggiare) perché rispetto alla terra i suoi poli "galleggiano" nel senso che, rispetto alla terra, possono assumere qualsiasi valore (sicuramentre zero per entrambi se tu, come in questo caso, non hai collegato nulla tra loro). L'enel sceglie invece di collegare uno dei capi del filo che porta a casa tua con la terra. Quindi, abbiamo detto che la terra è un conduttore, e tu, al posto di uno dei due fili potresti in teoria utilizzare un tubo dell'acqua, del termosifone etc.etc.. Una volta ciò era possibile e ricordo da ragazzo di averci acceso una lampadina da 100 Watt con un capo dell'Enel ed un tubo di alcuni metri infilato nel terreno umido. Già da parecchi anni però i contatori dell'Enel sono anche dei differenziali e quindi se non "sentono" rientrare da un capo la stessa corrente che esce dall'altro... scattano (il principio del salvavita, per intenderci. Ma per esempio anche la ddp fornita dall'Enel può diventare flottante: basterà collegare alla presa di corrente un trasformatore (non autotrasformatore, attenzione) che la ddp presente ai capi del suo secondario perderà ogni riferimento verso terra. Esistono trasformatori

220 - 220 che vengono utilizzati unicamente per questo scopo. Ricapitolando: con un capo del multimetro al termosifone e l'altro nella presa di corrente leggerai 220 Volt circa su di un filo e qualche volt sull'altro; e questo valore sarà probabilmente la metà di quanto manca a 220 sull'altro capo o da quanto l'Enel "pompi" nella linea. Dipende dalla bontà dell'impianto elettrico tra te e la tua cabina Enel ed il carico presente in quel momento su quella linea: si tratta sostanzialmente di perdite. Attento alle scale scelte sul multimetro quando fai di queste prove ed attento soprattutto a te perché allo stesso modo se la ddp è riferita a terra prenderai la scossa probabilmente toccando uno solo dei due fili (quello "giusto") ma se si tratta di una fonte non riferita a terra, con un capo non rischierai mai nulla (comunque non provare !!!). Saluti.

"xris" ha scritto nel messaggio news: snipped-for-privacy@uni-berlin.de...

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Valerya

"MG" wrote in news:hS1hd.234477$ snipped-for-privacy@news4.tin.it:

Che comunque non è necessariamente 9V.

AleX

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AleX

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