data + power su 1000mt

ciao!

un sistema di circa 100 sensori si snoda su circa 1km di lunghezza; è un bus rs.485 2-wires su cui è implementato modbus; per il layer fisico è stata usata una coppia twistata non schermata ed un altra coppia è stata usata impiegata come segnale di "riferimento" (massa) nel cavo resta una coppia non utilizzata

secondo voi è pensabile sfruttare la coppia non utilizzata per portare al imentazione ai sensori? indicativametne il singolo sensore necessita di una decina di mA e lavora a 12Vcc; non ho le caratteristiche del cavo (in rame) ma immagino che un 200ohm/km s iano ipotizzabili

-ice-

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ice
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se vuoi campare tranquillo metti dei regolatori locali ai vari nodi, partendo, magari, da 24 V sul bus sempre che i nodi non siano di bocca buona e che quindi i 12 V nominali possano scendere a 10 V ( 10 mA per 100 sensori fanno 1A tondo tondo sul cavo)

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mmm

Il 19/12/2012 14:28, ice ha scritto:

alimentazione ai sensori?

No. Dovresti alimentare la coppia con molto più di 12V se vuoi fornire

10mA @ 12V a 1 Km di distanza. E i primi sensori del cavo salterebbero subito :-) Non ti fare ingannare dal fatto che 10mA x 200 ohm = 2V di sovratensione: devi contare tutti gli assorbimenti degli altri sensori che assorbono corrente per la strada, per cui la sovratensione necessaria ti viene MOOLTO più di 2V.

E inoltre con un chilometro di cavo, il primo fulmine che cade nelle vicinanze rischia di friggere tutto...

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Massimo Soricetti

Il 19/12/2012 15:07, Massimo Soricetti ha scritto:

Per l'esattezza mi vengono 113V necessari... vediamo se altri confermano il risultato :-)

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Massimo Soricetti

Massimo Soricetti ha scritto:

volt piu' volt meno torna, a seconda di come si modellizza il sistema (io ho considerato una distribuzione continua di sensori nell'intervallo [0 m, 1 km] che assorba una corrente complessiva di 1 A, e ho supposto che i

200 ohm / km si riferiscano alla resistenza per unita' di lunghezza complessiva).

Ciao

--
Giorgio Bibbiani
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Giorgio Bibbiani

Anche a me risulta 113V. Ho considerato i carichi come generatori a corrente costante ("assorbitori"...) intervallati in egual misura l'un l'altro ed imposto 12V sull'ultimo carico. Quindi: (101*100) / 2 * R * I + 12 = 113

Piccio.

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Piccio

Il giorno mercoledì 19 dicembre 2012 15:07:15 UTC+1, Massimo Soricetti ha scritto:

perchè i sensori non sono isolati o perchè viene portata alimentazione via cavo? immagino la prima..

-ice-

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ice

ice ha scritto:

un bus rs.485 2-wires su cui è implementato modbus; per il layer fisic o è stata usata una coppia twistata non schermata ed un altra coppia è stata usata impiegata come segnale di "riferimento" (massa)

e alimentazione ai sensori?

ra a 12Vcc;

km siano ipotizzabili

usare una V molto + alta e poi localmente usare degli step-down, in modo da minimizzare la I circolante nel cavo? tipo....48V dc e poi un dc-dc converter a 12V low power?oppure ancora + alta....

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emilio

alimentazione ai sensori?

a 12Vcc;

siano ipotizzabili

Come ti hanno gia' suggerito, dovresti usare una tensione piu' alta possibile. Se l'isolamento lo permette, 220 alternati sarebbero l'ideale, cosi' puoi usare un normale alimentatore in ogni nodo. Alimenta tutta la linea con un trasformatore di isolamento 1:1 e metti abbondanti filtri e soppressori di sovratensioni.

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Dimonio Caron

Il giorno giovedì 20 dicembre 2012 22:19:39 UTC+1, Dimonio Caron ha scrit to:

l'impiego del trafo 1:1 permette anche di salvaguardarsi in caso di fulmini e quant'altro che può "trasferire" energia al cavo come fosse un'antenna ?

cmq farò delle prove il nuovo anno (ps: per qualche giorno non vedrò il 3d)

grazie a tutti

-ice-

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ice

n bus rs.485 2-wires su cui è implementato modbus; per il layer fisico è stata usata una coppia twistata non schermata ed un altra coppia è st ata usata impiegata come segnale di "riferimento" (massa)

alimentazione ai sensori?

a 12Vcc;

siano ipotizzabili

Cavo da 0,086 millimetri quadri? Un po' delicatino, direi...

Saluti resistivi.

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Tomaso Ferrando

itto:

ni e quant'altro che può "trasferire" energia al cavo come fosse un'anten na?

Piu' probabile che un fulmine picchi sul cavo piuttosto che lato primario del trasformatore (che magari e' al sicuro dentro le pareti domestiche).

Saluti protetti.

Una domanda: sezione del cavo per alimentare i cosi?

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Tomaso Ferrando

Il 20/12/2012 22:19, Dimonio Caron ha scritto:

Ci avevo pensato anch'io, ma l'ho scartata.

1) Se il cavo che usa è un cavo a doppini tipo ethernet non credo che sia isolato abbastanza da reggere la 220. 2) Ammesso che lo sia, gli alimentatori assorbirebbero ben più dei 10 mA erogati ai sensori: se con la CC 12V ci volevano 113 volt, con AC + alimentatori rischia di non bastare nemmeno la 220 di rete. Rifacendo il calcolo di prima, il singolo insieme alimentatore-sensore dovrebbe assorbire meno di 20 mA per andare bene con la 220. E non credo che ci si riesca... considerato pure che gli alimentatori dovrebbero lavorare bene con tensioni in ingresso che vanno da 220V all'inizio del cavo a una decina alla fine.
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Massimo Soricetti

A

Non hai tenuto del rapporto di trasformazione e quindi che la corrente in linea, nel caso di alimentazione a 230 V, vale circa 1/20 di quella assorbita a 12 V da ogni singolo sensore.

Ovviamente supponendo di alimentare in parallelo ogni sensore a mezzo trasformatore e raddrizzatore/stabilizzatore.

Saluti.

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Tomaso Ferrando

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