Cosa cè dentro uno starter

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Moran ha scritto:

Se ricordo bene c'è un piccolo condensatore ed una lampadina al neon. Il tutto è in serie ai filamenti del tubo. Quando arriva corrente, la lampadina si innesca e mette in corto due elettrodi. I filamenti si accendono e si innesca anche il neon nel tubo. A questo punto la lampadinetta non ha più la tensione necessaria e si spegne.

Giuliano P.S. Ovviamente parlavo di starter "normali", e non elettronici.

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JUL

JUL ha scritto:

Se ricordo bene, non è una lampada al neon ma una "intermittenza" racchiusa all'interno di un'ampolla di vetro. Infatti usavo gli starter anche come intermittenze, ma con carichi di almeno 40 watt se ricordo bene.

Ciao. Paolo

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PaoloS

PaoloS ha scritto:

Beh, diciamo che è un bulbo ripieno di gas, che quando si innesca chiude un contatto a causa del calore. Forse impropriamente l'ho chiamata lampadina.

Giuliano

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JUL

"JUL" ha scritto nel messaggio news:feql2j$deo$ snipped-for-privacy@news.newsland.it...

chiamasi lamina bimetallica...che con l'effetto del calore si dilata e provoca l'apertura del circuito.

Linus

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prova

linus@ ha scritto:

Attenzione, avete ragione entrambi. E' un bulbo al neon (non a fluorescenza eh!) che contiene all'interno due elettrodi bimetallici che sono normalmente aperti. Quando vi si applica un tensione sufficientemente alta si innesca l'arco che eccita il gas emettendo energia (luce + calore). Quando la corrente che vi scorre è sufficientemente alta la temperatura raggiunge il valore critico che fa piegare il metallo verso l'interno creando il cortocircuito.

Ho utilizzato questo effetto in un ampli a valvore per fare un po' figo. :) Con la dovuta resistenza si riesce a limitare la corrente ad un valore tale da non arrivare mai alla temperatura critica e quindi si riesce ad emettere una bellissima luce fioca violetta! Non saprei dire quando può "durare" un bulbo usato in tale maniera! Tanto per quel poco che costano!

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Er Palma

Non funzionano al contrario? Inizialmente chiusi poi il riscaldamento li apre?

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Franco

Wovon man nicht sprechen kann, darüber muß man schweigen.
(L. Wittgenstein)
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Franco

Franco ha scritto:

Non credo, altrimenti starter e filamenti rimarrebbero sempre accesi.

Giuliano

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JUL

Franco ha scritto:

Mi avevi fatto venire qualche dubbio, allora ho preso uno starter e lo ho misurato con l'ohmetro. I contatti sono aperti.

Giuliano

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JUL

Anche io sapevo cosi', tanto e' vero che durante il periodo che sono chiusi la corrente e' utilizzata per preriscaldare i terminali del tubo e facilitare l'innesco (lo starter e' in parallelo al tubo). Poi, aprendosi, si genera la sovratensione dalla bobina che tenta l'innesco.

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maitre Aliboron
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maitre Aliboron

maitre Aliboron ha scritto:

Ho appena aperto e fotografato il mio starter. Pregasi vedere allegato.

Giuliano

Guarda l'immagine cliccando

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JUL

JUL wrote:

Non temere hai ragione.

Inizialmente aperto, poi chiuso, poi ancora aperto.

Il circuito =E8 formato dalla serie del reattore, di uno dei filamenti del tubo fluorescente, del contatto dello starter e infine dell'altro filamento. Il contatto =E8 costituito da una parte fissa e da una parte in lamina bimetallica deformabile dal calore, contenuta in una ampolla riempita di gas neon. La tensione di innesco del gas nell'ampolla deve essere inferiore a quella di rete e superiore a quella di mantenimento del tubo fluorescente. Quando si applica tensione al circuito, praticamente tutta la tensione di rete cade sul contatto aperto dello starter. Il contatto aperto scarica e il calore generato della scarica scalda la lamina bimetallica che si deforma e dopo un po' chiude il contatto. Quando il contatto si chiude la scarica cessa e la lamina bimetallica comincia a raffreddarsi. Durante la scarica la corrente =E8 limitata un po' dal reattore, ma principalmente dalla scarica stessa. Mentre il contatto =E8 chiuso, essendo di pochi volt la cdt sui filamenti, quasi tutta la tensione di rete cade sul reattore che satura (questo =E8 il momento in cui lo si sente ronzare forte). La corrente quindi =E8 poco limitata e comunque abbastanza alta da scaldare i filamenti del tubo fluorescente. Intanto che i filamenti si scaldano, la lamina bimetallica nello starter si raffredda. Quando la bimetallica si =E8 raffreddata abbastanza, il contatto si apre. L'extra tensione generata dal reattore all'apertura del contatto dello starter innesca il tubo fluorescente. Il reattore limita ancora la corrente, ma a questo punto la tensione ai suoi capi, essendo da dedurre quella che cade sul tubo innescato, non =E8 pi=F9 sufficiente a saturarlo. La corrente assume quindi un valore molto inferiore a quella che era servita a scaldare i filamenti e tale da alimentare correttamente il tubo. Sul contatto aperto dello starter si presenta ora la tensione di scarica del tubo, insufficiente a innescare il gas nello starter, la lamina bimetallica rimane fredda e quindi il contatto rimane aperto.

Ciao.

lucky

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lucky

Nuova Elettronica riv.226 pag.80.. così, tanto per dire la mia.. :-).

Ciao Giuliano.. ;-)

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internet

Ecco com'era :)

Grazie, ho imparato una cosa che non sapevo.

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Franco

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(L. Wittgenstein)
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Franco

Mica ricordi che valore aveva la resistenza? Mi attizza molto, l'idea di una spia di un fioco color violetto... :-)

Fabrizio

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BowlingBPSL

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