Risposta per "not1xor1" (Mynewsgate.net non "vede" il suo intervento...)
In passato - 30 e più anni fa - riuscivo a fare ottime saldature anche con uno stagno mediocre (patina nerastra...) e pasta salda da lattoniere... Fino a metà anni '90, usando un Antex X-25, con stagno e pasta salda presa dalla Esco, potevo tranquillamente stagnare tutte le piste dei circuiti stampati, con ottimi risultati; bastava dare ad ogni "passata" una pulitina alla punta... Poi il disastro: ripreso in mano il saldatore dopo il 2000 - un Antex XS-EP (30-40 W) e gli stessi identici "ausiliari" - non sono più riuscito a saldare con la stessa disinvoltura... Ho provato anche con altri saldatori "scrausi", e sempre con lo stesso problema: dopo qualche saldatura le punte si ricoprono di una patina d'ossido bruno-nerastro che non si toglie se non ricorrendo a qualche tipo di raschiatura; ho provato anche a variare la temperatura dei saldatori con un reostato, ma di fatto passo dal troppo-caldo al troppo-freddo, senza trovare mai un compromesso per saldature decenti; questo succede anche utilizzando punte nuove di zecca: appena qualche saldatura, e stiamo da capo!... Ok, si tratta sempre di punte economiche, ma (apparentemente) sempre meno peggio di quelle che usavo negli anni '70 (spesso solo dei cilindretti di rame tutto ossidato)... Può essere che si sia alterata la pasta salda e che sia proprio questa a ossidare irrimediabilmente ogni punta che provo? Eppure mi sembra che succeda la stessa cosa anche usando il solo stagno (e ne ho provati almeno tre tipi diversi!), per me la faccenda rimane un mistero...
S.M.