Se sulla carta comune la definizione e la copertura del nero sono sufficienti, perché uno dovrebbe stampare sui lucidi? Solo per risparmiare minuti di esposizione? Se è così io opto per la carta comune! Preciso che devo ancora costruire il bromografo, quindi non posso provare io stesso.
Perch=E9 la carta comune =E8 igroscopica e presenta delle variazioni della geometria nel tempo che possono arrivare anche al 2%. Nel caso di doppia faccia, tale errore non =E8 ammissibile ed anche nel caso del singola non =E8 indifferente. I lucidi, invece, non si deformano (quelli buoni, ovviamente), oppure lo fanno durante la stampa, ma poi assumono la geometria finale.
Inoltre, la carta =E8 porosa, quindi lo sviluppo della superficie =E8 ben maggiore della semplice geometria visibile. La distribuzione di toner, quindi, risulta "diluita" e pu=F2 risultare in una copertura insufficiente. Buoni risultati si otterrebbero con carte patinate che costerebbero, per=F2, similmente ai lucidi.
Nei doppia faccia, l'allineamento delle due maschere =E8 pi=F9 preciso se sono trasparenti.
S=EC, c'=E8 anche questo piccolissimo, insignificante dettaglio: non risponde al protocollo di Kyoto. L'energia spesa per le incisioni supererebbe abbondantemente quella che si dovrebbe utilizzare per la produzione e lo smaltimento dei lucidi. Pochi Watt per un minuto contro centinaia per mezz'ora (non dovrei essere molto lontano dalla realt=E0, lo provai anche io tanti anni fa). Se prendi un foglio lucido, lo pesi e consideri che corrisponda ad una percentuale di petrolio (molto grossolanamente), scopri che un gruppo elettrogeno con quel petrolio non fornirebbe abbastanza energia per le lampade (s=EC, =E8 un esempio un po' del cavolo ma rende l'idea).
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