caricabatterie per NiCd e NiMH

Ciao, quali differenze tecniche ci sono tra un caricabatterie per batterie NiCd e un caricabatterie per batterie NiMH? Ho sentito che se si caricano batterie NiCd in un caricabatterie per NiMH si possono bruciare. Perché? Grazie :)

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D@ny
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danydx.1985
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"D@ny" ha scritto:

Apparentemente non ci sono grosse differenze: entrambe si caricherebbero a corrente costante. Il problema lo si ha nel far individuare al' integrato che gestisce la carica il momento in cui interrompere la ricarica. Il controllo di carica viene effettuato in due modi: mediante lettura della temperatura della cella (se sale troppo, la carica viene interrotta), e/o mediante dV/dt, ossia, leggendo la variazione della tensione della cella con il trascorrere del tempo. Fino a che la batteria "si sta caricando", si avrà un dV/dt positivo (la tensione crescerà al passare del tempo, durante il processo di ricarica), e la cella non scalderà tanto (la corrente inviata verrà usata per la reazione chimica di..credo ossidoriduzione, e solo una parte verrà dissipata in calore). Una volta raggiunto il 100% di carica, ai avrà una inversione, ossia la tensione scenderà leggermente (e la cella inizierà a scaldare). Bene, si ha quindi una "gobba" nel passaggio da dV/dt positivo a dV/dt negativo (e quindi, la gobba la si avrà con il raggiungimento del 100% della carica). Nelle Ni-Cd questa gobba è più pronunciata che sulle Ni-MH. E questa gobba è via via più marcata man mano che si sale con la corrente di ricarica. Caricare una cella con una corrente pari ad una volta la sua capacità (es, cella da 1000 mAh, caricata ad 1 A) darà una gobba marcata, caricarla a C/2 (ossia, con una corrente pari alla metà della capacità della batteria..per la nostra cella da 1000 mAh, equivale a caricarla con una corrente di 0,5 A). Caricare quindi con la lettura dV/dt una Ni-MH è possibile (e infatti viene fatto), ma è facile che, con correnti di ricarica più basse, la gobba non venga letta dall' integrato di controllo, che NON interromperà la carica. Se è presente il controllo della temperatura sulle celle (e non è scontato che ci sia), la carica verà interrotta appena la cella sale di temperatura (..e non è un bene), se il controllo non è presente, la cella si rovina. Caricare a 1/10C (per la nostra solita cella, caricare a 100 mA o 0,1 A che dir si voglia) non crea invece eccessivi problemi di riscaldamento della cella. In pratica, una volta raggiunta la carica totale, la cella riesce senza problemi a disipare il poco calore prodotto da una corrente bassa (bassa in rapporto alla capacità della stessa) e non si hanno problemi. Stando a quanto dichiarano alcuni costruttori, correnti di 1/10 C possono essere mantenute ininterrottamente per un anno senza che si verifichino danneggiamenti o deformazoni della cella (GP o Sanyo, non ricordo quale delle due).

Non occupandomi nello specifico, attendi eventuali smentite...

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Starflex

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Grazie per l'esauriente risposta! Ciao :)

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D@ny
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danydx.1985

da dove viene 1.4? Ti scrivo qui i tempi di ricarica indicativi su una confezione di pile ricaricabili Ni-Mh:

Corrente - Tempo

750 mA - 1 ora 600 mA - 1.3 ore 325 mA - 2.2 ore 250 mA - 3.5 ore 150 mA - 7.5 ore 75 mA - 15 ore

Ciao

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D@ny
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danydx.1985

Dipende anche dalla capacit=E0 delle pile. Il valore 1,4 =E8 un valore dovuto al fatto che quando si carica una pila, ci sono delle dispersioni al suo interno (vedi tra le cause anche la produzione di calore). Quel valore viene fuori leggendo l'etichetta della pila. Se prendo una pila (qualsiasi marca essa sia) sopra l'etichetta trover=F2 scritto la modalit=E0 di ricarica Es: 460mA per 7 ore. (La pila =E8 da 2300mAh) , la quantit=E0 totale caricata (460 * 7 =3D 3220) che =E8 uguale a 2300 * 1,4 =3D 3220. Io tale pila dovrei ricaricarla per: 2300 / 120 *1,4 =3D 26,83 ore, circa 27 ore.

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biker84

si', ho capito. grazie per la risp. Ciao :)

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D@ny
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danydx.1985

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