Salve. Avrei necessit=E0 di realizzare un apparecchio che, una volta finito, dovr=E0 essere totalmente ermetico ed a tal fine sar=E0 impedito l'accesso incollando i gusci definitivamente. Dentro alla custodia alloggeranno un pacco batterie da 4.5 Ah NiMh 12V (10 elementi, quindi), la scheda di controllo con microc. e qualche altra diavoleria accessoria. L'accesso esterno avviene tramite connettori di cui uno per la carica della batteria. Volevo attingere all'esperienza di chi si =E8 gi=E0 scornato con simili situazioni per sapere quale tipo di protezione =E8 bene adottare nei confronti della batteria considerando che:
- apparecchiature ad essa connessa sono commerciali, resinate e non ne posso conoscere le protezioni (potrebbero cortocircuitare)
- la carica della batteria potrebbe essere effettuata dall'utente finale con accessori alternativi a quelli forniti per diminuire il tempo di carica con rischi impredicibili
- gli elementi stessi (pile) stesse potrebbero avere vizi di fabbrica
- il tutto potrebbe essere esposto a Sole cocente con danneggiamento delle parti
- la madre dei cretini =E8 sempre incinta
- il 2012 =E8 vicino
- varie ed eventuali
- mele, e non dimenticarti le banane
Nel mio piccolo ho pensato (parole forti...) ad un termofusibile in serie al pacco ed un fusibile normale relativamente grande contro i cc. Per la carica delle batterie, invece, ho visto spesso una sonda termica appiccicata al pacco e, documentandomi, ho scoperto che non dovrebbe essere utilizzata solo come protezione quanto per determinare la curva di carica. Contrariamente alle NiCd, le NiMh non presentano una flessione della V di carica quanto un aumento "pericoloso" della temperatura.
Ho pensato troppo in piccolo?
Sarebbe gi=E0 tanto garantire la non esplosione. :)
Grazie. Piccio.