Un amplificatore a bjt, intendo un bjt polarizzato in tensione a singola alimentazione, a che tipo di distorsione è soggetto?
Cioè, correggetemi se sbaglio, il segnale può essere distorto dalla caratteristica di collettore non rettilinea se mi spingo vicino alle zone di saturazione o interdizione giusto?
E poi che c'è, la distorsione di intermodulazione?
La prima la capisco bene, e per limitarla o introduco una retroazione più o meno spinta oppure posso aumentare la tensione di alimentazione e lavorare in modeste porzioni della retta di carico giusto?
La seconda chi è che mi spiega come nasce e come limitarla?
E un'altro quesito, ho alcuni testi di elettronica, vi sono schemi di principio di vario genere e trattazioni di base... in uno parlando di alimentatori stabilizzati parla del diodo zenner e dell'aggiunta in uscita di un bjt di potenza. A tal riguardo dice che la tensione di uscita è fortemente legata alla tensione di zenner e fin qui tutto ok. Nel seguito mostra uno schema in cui un operazionale confronta la tensione di zenner con il punto mediano di un partitore resistivo all'uscita e pilota di conseguenza il bjt di potenza... a tal riguardo il testo scrive che "in questo modo la tensione di uscita è svincolata dalla tensione di zenner" ma io la trovo una frase errata!... Voglio dire anche in questo caso, anzi più ancora in questo caso vista la grande amplificazione ad anello aperto dell'operazionale non dovrei ritrovarmi in uscita tutte le schifezze che ho sulla vzenner?
Uno zenner alimentato da un generatore di corrente costante riesce a fornire una buona tensione di riferimento? Come ottenere un'ottima tensione di riferimento, stabilissima e priva di rumore?
Grazie e scusate se ho scritto imprecisioni e le molte domande... mi sto rimettendo dopo 15 anni a giocherellare con l'elettronica :)
Saluti,
Enrico.