Amperometro CC => AC

Ciao, ho un vecchio amperometro C.C. con f.s. 200mA, la resistenza interna dello strumento è 8.5 ohm, devo inserirlo in un circuito nel quale serve f.s. 5A; .

Come lo 'trasformo' in C.A.?

Che valori deve avere lo shunt, la formula è la stessa come per la C.C.?

Grazie, Daniele

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Daniele
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Non mi tornano gli 8.5ohm di resistenza interna, che a 200mA fanno

1.7V di cdt, davvero tanti per uno strumento cc.

Per quello che chiedi non esiste una soluzione bella. Il tuo amperometro, se e' un cc magnetoelettrico a bobina mobile, probabilmente contiene gia' uno shunt, che dovresti togliere. Poi dovresti accertare, senza shunt, la resistenza e il fs. La rettificazione si puo' fare con due diodi al germanio, uno in antiparallelo sulla bobina e uno in serie al tutto. Il tutto va poi in parallelo allo shunt, il cui calcolo deve tenere conto della cdt sul diodo, del fattore di forma della ca e della rettificazione a singola semionda. La scala ovviamente non sara' lineare. Per renderla un po' lineare bisogna mettere una resistenza in serie alla bobina, ma non troppo alta, perche' innalza la cdt e la conseguente dissipazione sullo shunt.

Controlla bene tipo e caratteristiche dello strumento che hai.

Ciao.

lucky

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lucky

lucky ha scritto:

l> Non mi tornano gli 8.5ohm di resistenza interna, l> che a 200mA fanno 1.7V di cdt, l> davvero tanti per uno strumento cc.

Grazie della risposta, eeh.. anche io ero scettico ma quando l'ho aperto ho visto che proprio lo shunt interno è assente.. 8.5 è proprio "suo"..

l> La rettificazione si puo' fare con due diodi l> al germanio, uno in antiparallelo sulla bobina l> e uno in serie al tutto. Il tutto va poi l> in parallelo allo shunt, il cui calcolo deve l> tenere conto della cdt sul diodo, l> del fattore di forma della ca e della l> rettificazione a singola semionda.

...e se volessi far fuori un paio di 1N4007 ?? (che ne ho un roll da 5Kilopezzi.., marzaglia docet)

l> La scala ovviamente non sara' l> lineare. Per renderla un po' lineare l> bisogna mettere una resistenza in l> serie alla bobina, ma non troppo l> alta, perche' innalza la cdt e la l> conseguente dissipazione sullo shunt.

Posso sistemarla con photoshop o meglio rifarla con "Meter" e usare per riferimento un'altro Amperometro AC che ho in casa..

l> Controlla bene tipo e l> caratteristiche dello strumento che hai.

Sto facendomi un variac e questo strumento mi serve per mantenere lo stesso design retrò del voltmetro (praticamente identico, del tipo con indice a goccia.. circa 70 anni di vita). non mi serve uno strumento precisissimo anche perchè non ci devo fare delle misure di laboratorio, diciamo che se ne uscisse anche un classe 3 non mi farebbe granchè effetto ai fini pratici.

Daniele

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Daniele

Bah. Anche i 200mA per una bobina mobile sono tanti. Per questo ho detto di controllare che tipo di strumento e'.

La scala e' lineare? Sicuro che e' da 200mA fs di portata e non invece solo di scala?

Sono al silicio. Forse si potrebbe pensare a un impiego con un TA (trasformatore amperometrico), ma prima di lanciarsi in calcoli e schemi credo sia utile una rassicurazione sul tipo di strumento.

Iniziativa lodevole. Val la pena di provarci.

Ciao.

lucky

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lucky

lucky ha scritto:

l> Bah. Anche i 200mA per una bobina mobile sono tanti. Per questo ho l> detto di controllare che tipo di strumento e'.

l> La scala e' lineare? Sicuro che e' da 200mA fs di portata e non l> invece solo di scala?

L'ho riaperto e ho smontato la piastra della scala, sotto c'era un'altra piastra che separava il ferro dalla scala, sotto questa seconda piastra ho scoperto che c'è una bobinetta.. azz.. misurando a valle l'equipaggio è 1.9ohm. (nel frattempo ho scoperto che lo strumento è del 1933, data impressa all'interno) Domani determinerò la portata. La scala da 200mA è lineare. Quella bobinetta aggiuntiva devo per forza eliminarla? Non vorrei fare danni.. è in una posizione davvero maledetta...

Daniele

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Daniele

Sono riuscito a cortocircuitare la bobina aggiuntiva; la portata dello strumento è 8mA (determinata ponendolo in serie con DVM).. Riassumendo, quindi, la res. Interna è

1.9ohm per 8mAdc di portata.

Daniele

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Daniele

Con 8mA di portata invece di 200mA e con la resistenza complessiva di

8.5ohm, i conti cominciano a tornare. La "bobina" e' in realta' semplicemente una resistenza che ha un duplice scopo.

- Normalizza la cdt sullo strumento, che nel tuo caso diventa 68mV; che potrebbero essere 60mV nominali, o forse a quei tempi andavano di moda 70mV...

- Compensa in temperatura la resistenza della bobina, cosa indispensabile per l'impiego con uno shunt.

Se devi usarlo in corrente continua ti basta trovare uno shunt da 5A/

60mV e limarlo un po' a tentativi per ottenere la portata esatta. Nella disperazione lo shunt, o meglio il pezzo di filo resistivo che fa da shunt, lo potresti ricavare da un tester che abbia la portata di circa 5A, e a tentativi usarne quanto te ne serve.

Dovendolo usare in corrente alternata IMHO 8mA sono troppi per una rettificazione a singola semionda al germanio.

La soluzione piu' semplice, anche se poco bella, potrebbe essere di ottenee con uno shunt la portata in dc di circa 5A come detto sopra, e poi inserire il tutto, shunt compreso in un ponte da 5A, magari shottky (vedi schema in calce). Per tenere conto del fattore di forma (lo strumento misura il valore medio (es.1A) ma deve indicare il valore efficace (1.11A)), sempre a tentativi dovrai aggiustare lo shunt. La scala sara' lineare, ma l'uscita del variac sara' un po' distorta a basse tensioni, sotto i 10V.

L'altra soluzione con TA sarebbe senz'altro piu' complicata, anche perche' dovresti costruire un TA.

Ciao.

lucky

[FIDOCAD] EV 60 65 70 75 MC 55 65 1 0 080 MC 55 85 2 0 200 MC 40 55 0 0 200 MC 80 55 2 0 200 MC 65 85 0 0 200 LI 40 55 40 85 LI 80 55 80 85 LI 55 55 65 55 LI 55 85 65 85 LI 55 55 55 65 LI 55 75 55 85 LI 55 60 65 60 LI 65 60 65 65 LI 65 75 65 80 LI 65 80 55 80 SA 55 55 SA 55 85 SA 55 80 SA 55 60 SA 40 70 SA 80 70 LI 20 70 40 70 LI 80 70 100 70 TY 60 65 5 3 0 0 0 * mA
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lucky

lucky ha scritto:

l> Se devi usarlo in corrente continua ti basta trovare uno shunt da 5A/ l> 60mV e limarlo un po' a tentativi per ottenere la portata esatta. l> Nella disperazione lo shunt, o meglio il pezzo di filo resistivo che l> fa da shunt, lo potresti ricavare da un tester che abbia la portata l> di circa 5A, e a tentativi usarne quanto te ne serve.

l> Dovendolo usare in corrente alternata IMHO 8mA sono troppi per una l> rettificazione a singola semionda al germanio.

l> La soluzione piu' semplice, anche se poco bella, potrebbe essere di l> ottenee con uno shunt la portata in dc di circa 5A come detto sopra, l> e l> poi inserire il tutto, shunt compreso in un ponte da 5A, magari l> shottky (vedi schema in calce). Per tenere conto del fattore di forma l> (lo strumento misura il valore medio (es.1A) ma deve indicare il l> valore efficace (1.11A)), sempre a tentativi dovrai aggiustare lo l> shunt. La scala sara' lineare, ma l'uscita del variac sara' un po' l> distorta a basse tensioni, sotto i 10V.

l> L'altra soluzione con TA sarebbe senz'altro piu' complicata, anche l> perche' dovresti costruire un TA.

Detto ciò sono punto e capo. Grazie lo stesso. Daniele

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Daniele

Ma allora la resistenza e' in serie allo strumento? Piuttosto strano per un milliamperometro...

Con le tolleranze delle misure si potrebbe assumere valido il valore di 60 mV, anche se si tratta di uno strumento da quadro e non da laboratorio...

Come funziona la "compensazione"?

Anche con i diodi di mezzo? Almeno all'inizio scala la "linearita'" potrebbe essere un po' critica, soprattutto con due diodi in serie.

Forse anche sopra i 10 V...

Almeno si avrebbe il vantaggio di isolare il circuito di misura dalla rete.

Saluti.

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Tomaso Ferrando

Del tutto normale per un milliamperometro destinato ad essere messo in parallelo ad uno shunt. Lo strumento in questione ha una portata di

8mAfs e una scala da 200mAfs, quindi doveva essere collegato ad uno shunt.

Per quale motivo i milliamperometri da quadro non dovrebbero eesere anche loro da 60mV? La cdt di 60mV IMHO e' la piu' diffusa.

Gli shunt hanno coefficiente di temperatura zero. L'equipaggio dello strumento, essendo di rame, ha coefficiente di temperatura positivo. Per non introdurre un errore di misura il rapporto tra resistenza dello shunt e resistenza dello strumento deve restare costante al variare della temperatura, quindi occorre azzerare anche il coefficiente di temperaura dello strumento. Nel caso piu' meticoloso, in serie all'equipaggio si mettono due resistenze realizzate con filo (generalmente avvolti su un unico rocchetto) di leghe con diversi coefficienti di temperatura. Il valore totale delle tre resistenze =E8 calcolato per avere la cdt richiesta. Il rapporto tra i tre valori di resistenza =E8 calcolato per avere coefficiente di tempertaura risultante zero.

Perfettamente lineare. La cdt sui diodi non influenza la misura della corrente. In un circuito con basse tensioni potrebbe influenzare il valore della corrente (errore di inserzione alto), ma non la misura.

Si' anche a un megavolt ci sarebbe una disorsione. Ma gia' a una decina di volt, a occhio e croce, la distorsione introdotta cade sotto quella che la tensione di rete ha gia' di suo.

Boh. Mi pare che per l'OP sia gia' scoraggiante la sia pur poco bella soluzione shunt. Realizzare un TA 5A/8mA temo sia piu' arduo.

Ciao.

lucky

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lucky

Il 29/04/2010 11.43, lucky ha scritto:

forse non troppo, partendo da un piccolo trafo e rifacendo uno solo dei due avvolgimenti, con poche spire di filo grosso; servirebbe anche per isolarsi dalla rete 230V , che non mi sembra affatto inutile. i diodi potrebbero essere i 4007 e la scala resterebbe lineare.

--
saluti
  lowcost
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lowcost

L'avevo valutato... Serve un rapporto 5000/8.88, facciamo 5000/10, per avere poi un piccolo margine di regolazione con un trimmer direttamente in parallelo allo strumento (dentro al ponte). Usando un trafo con nucleo da un paio di cmq, ovvero circa 20sp/V, ovvero con circa 4500sp al primario, servirebbero 9sp (da verificare sperimentalmente) di filo diametro circa 2mm. Mi e' sembrato difficile trovare un trafo con abbastanza spazio vuoto; e togliere il secondario, ammesso che sia sopra o a lato, mi e' pure sembrato difficile. Ma se l'OP ha pazienza e abilita', si puo' fare, ed e' certo una soluzione piu' bella di quella dello shunt.

Ciao.

lucky

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lucky

Il 30/04/2010 9.45, lucky ha scritto:

esattamente.

a spanne: la tensione secondaria, ponte compreso, sarebbe inferiore a 2V; partirei con un piccolo trafo 1cmq e 230/24V , con avvolgimenti in due gole separate, rimuovendo il _primario_ 230 (che ovviamente e' rotto); lavorando con densita' di induzione 10 volte piu' bassa dell' origine (secondario a 2V invece di 24V), direi che posso trascurare la corrente magnetizzante e gli altri fastidi; con questa sezione di ferro le sp/V potrebbero essere intorno ai 45 , quindi potremmo avere un secondario 24V di 1080 sp; per un rapporto di corrente 5000/8 , il primario viene 1,728 sp ; con 2 spire avrei un eccesso del 16% , da trimmare come dicevi. le 2 spire le farei con un conduttore isolato da elettricista, 1 o 1,5 mmq ; la caduta primaria sarebbe sui 5 mV.

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saluti
  lowcost
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lowcost

In effetti si, anche se si tratta di un millivoltmetro con un autoconsumo non trascurabile.

Vero, probabilmete un valore standard gia' allora...

Grazie per la chiara spiegazione che mi ha evitato la fatica di andare a consultare i sacri tesi ormai riposti da tempo! Credo pero' che una finezza simile, facile da trovare in strumenti con custodia di legno, indice a coltello e scala a specchio, non sia cosi' comune in strumenti da quadro con "indice a goccia"... Piu' probabile una comune resistenza a filo.

Mi sentirei portato ad ascludere l'inizio scala...

Forse la cdt sui diodi si presenta quando comincia a passare la corrente...

Io non conosco il comportamento di quei diodi, ma con una decina di millivolt non ho idea di quanto possano lasciar passare due diodi in serie e soprattutto secondo quale caratteristica. Ma, ripeto, non so come funzionino "vicino allo zero"...

Speriamo di non arrivarci, sempre che non ci sia di mezzo il CESI!

Io intendevo la "distorsione" dovuta al variac.

Beh, si potrebbe tentare con un TA con rapporto piu' umano e shuntare il secondario, senza peraltro risolvere il problema dello strumento.

Saluti.

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Tomaso Ferrando

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