Resistenza, tensione e corrente

Buona giornata. Ho un quesito non importantissimo, che sicuramente per voi sarà di facile spiegazione. Poniamo che metta una resistenza in serie ad un carico. Abbasserò la tensione o la corrente? E nel caso la stessa resistenza sia in parallelo al carico, cosa vado ad abbassare? Cioè cosa cambia in tensione e corrente?

Secondo quesito: mettendo due diodi in parallelo, ho due cadute di tensione oppure no? Si raddoppia la potenza dei diodi? Per voi sarà una cosa semplice, per me no. Buona giornata.

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Bruno Sarti
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Bruno Sarti ha scritto:

Dipende da come il carico e' alimentato.

Come sopra.

No, se ho capito cosa intendi.

Si' (se ho capito cosa intendi e se i diodi sono improbabilmente _identici_).

Ciao

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Giorgio Bibbiani
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Giorgio Bibbiani

in generale tutte e due, con una sola eccezione (*)

in generale tutte e due, con un sola eccezione (*)

se sono in parallelo la caduta di tensione sara' singola ( la minore tra le due dei diodi ), con una potenziale piccola diminuzione dovuta al fatto che la corrente si ripartisce tra i due diodi

in teoria si, in pratica conviene stare un po' piu' in basso

(*) basta applicare le leggi di k. ai due circuiti SENZA DIMENTICARE la resistenza interna del generatore , le eccezioni si riferiscono ai due possibili generatori ideali

NOTA BENE: per carichi resistivi lineari, per la legge di Ohm, la variazione in un senso di una delle due grandezze sul carico ( tensione e corrente ) IMPLICA una variazione dell'altra nello stesso senso.

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mmm

"Giorgio Bibbiani" ha scritto nel messaggio news:50f40c5d$0$17950$ snipped-for-privacy@reader1.news.tin.it...

OK. Positivo pila, resistenza 10 Ohm in serie a lampadina e ritorno negativo a pila. Dopo la resistenza avrò una tensione più bassa, o una limitazione della corrente che passa?

Sempre positivo pila, resistenza 10 Ohm in parallelo alla lampadina. Mi si abbassa V o A?

Quindi gli 0,7 che mi pare di ricordare non diventano 1,4 perchè ne ho due, Corretto?

E' tutto in linea teorica ovviamente, quindi mettendo in parallelo due diodi da 1 A, si comporterebbero come un diodo da 2A? Mi rendo conto che specialmente per la prima domanda, se avessi la possibilità basterebbe provare, ma non ho nè tester nè componenti e approfitto della vostra disponibilità. Intanto grazie.

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Bruno Sarti

Bruno Sarti ha scritto:

Entrambe.

Entrambe.

Approssimativamente, che ha gia' scritto mmm.

Non e' affatto detto, a causa delle tolleranze di fabbricazione puo' darsi la corrente si ripartisca in modo fortemente ineguale tra i diodi...

Ciao

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Giorgio Bibbiani
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Giorgio Bibbiani

"mmm" ha scritto nel messaggio news:kd12i0$47o$ snipped-for-privacy@speranza.aioe.org...

Grazie ad entrambi per la disponibilità

(e pure al signor k, che non credo di aver mai frequentato)

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Bruno Sarti

sorry, Kirchhoff, siccome non ricordo MAI come si scrive lo abbrevio per non sbagliare!

Reply to
mmm

Bruno Sarti ha scritto:

Premesso che applicando un carico a una pila/batteria la tensione misurabile ai capi del generatore (=batteria) DIMINUISCE quanto più "importante" è il carico...

Diminuisce la corrente che scorre nel circuito e (pertanto) diminuisce anche la tensione misurabile ai capi del carico (mentre dovrebbe

*risalire* un po' la tensione misurabile ai capi della pila, rispetto alla situazione senza la resistenza)...

Aumenti la corrente che circola nel circuito, perché aumenti il carico, di conseguenza si abbassa (più o meno sensibilmente) la tensione misurabile ai capi della pila/batteria...

Rimane all'incirca la stessa caduta di tensione prodotta dal singolo diodo, per raddoppiarla bisogna mettere i diodi in serie (rispettando le polarità, altrimenti non circolerà più corrente)...

Si aumenta la corrente che si può far scorrere nel circuito, ma è comunque meglio usare un diodo da 2 watt che due da 1 watt in parallelo...

Ciao.

S.M.

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Synth Mania

Il 14/01/2013 19.57, Synth Mania ha scritto: [...]

all'incirca?!?!? è un quasi-parallelo?!? :-o

Ste

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Ogni problema complicato ha una soluzione semplice...per lo piu` sbagliata 
[cit. Franco, i.h.e. 20.01.2007]
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PeSte

PeSte ha scritto:

Ovviamente la caduta di tensione ai capi dei diodi in parallelo e' identica. Si intendeva che per una data corrente complessiva attraverso i diodi la tensione ai loro capi sarebbe *all'incirca* rimasta uguale a quella ai capi di un solo diodo attraversato dalla stessa corrente totale, ad es. sempre dell'ordine di 0.7 V se questa fosse stata la tensione di soglia di un diodo polarizzato direttamente.

Ciao

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Giorgio Bibbiani
Reply to
Giorgio Bibbiani

PeSte ha scritto:

Significa che gli 0.7 V dati come caduta di tensione per un diodo standard al silicio sono solo nominali, ovvero che anche diodi dello stesso modello possono offrire valori *leggermente* diversi, anche a parità di corrente (così come segneranno valori ohmici leggermente diversi se "provati" con un tester)... Non te ne sei mai accorto?!...

S.M.

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Synth Mania

Synth Mania ha scritto:

La caduta di 0,7 V è solamente un valore che viene usato per semplificare i calcoli per un progetto veloce. La caduta di tensione dipende dalla corrente del diodo e visto che la caratteristica è fortemente logaritmica e non lineare, è facile che ci siano differenze per i vari tipi di diodi.

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A.S

"Bruno Sarti" ha scritto nel messaggio news:50f40a85$0$17953$ snipped-for-privacy@reader1.news.tin.it...

Bruno,se vuoi toccare con mano senza sporcarti le mani potresti imparare ad usare qualche simulatore ,scaricabile on-line,al momento non ti so dire dove,ma confido in un aiuto da altri frequentatori del newsgroup

Con questi puoi vedere in modo abbastanza realistico cosa succede in ogni punto di un circuito di questo tipo,dico realistico perchè la lampada ha una resistenza che varia con la temperatura in modo positivo,cioè più la scaldi e più dà resistenza,ma niente di strano se ci fosse anche un modello di simulazione di lampadina a incandescenza...anche se non le vendono più,o quasi

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blisca

blisca ha scritto:

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A mio parere sarebbe invece auspicabile che prima si sporcasse le mani ;-), magari procurandosi un tester economicissimo come oggi fortunatamente si possono trovare in commercio, e solo dopo provasse magari a utilizzare un simulatore (e per iniziare a utilizzarlo con profitto certamente ci vorrebbe del tempo), sempreche' ovviamente il suo intento fosse di imparare qualcosa sui circuiti elettrici.

Ciao

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Giorgio Bibbiani
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Giorgio Bibbiani

Giorgio Bibbiani ha scritto:

Concordo con Giorgio. E, se mi è concesso, è quasi offensivo dire "sporcarsi le mani" per un lavoretto hobbistico che in realtà dovrebbe rientrare nella categoria dei lavori hardware più puliti ed ordinati in assoluto. Se poi consideriamo che anche il simulatore di circuiti più sofisticato ch'esista resta, appunto, solamente teorico, è meglio far da sùbito i conti coi componenti e coi collegamenti e con le sorgenti e con le misurazioni e con le interferenze IRL, per imparare realmente.

Bye.

++stralix++
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stralix

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