Storia dell'elettricità - convenzione segno cariche

La carica elettrica, diversamente dalla massa possiede segno; in questo modo la forza elettrica non =E8 solo attrattiva ma anche repulsiva. Chi sa quali sono stati i motivi storici che hanno fissato convenzionalmente come positivo il segno dei protoni e negativo quello degli elettroni?

Ho letto qualcosa in giro ma non mi soddisfa. Alcuni spiegano la cosa dicendo che una volta non si sapeva che fossero gli elettroni a muoversi in un conduttore; ma questa non =E8 una spiegazione di come mai si =E8 scelto che gli elettroni siano negativi.

Dipender=E0 forse dal verso del campo magnetico terrestre unitamente alla preferenza del nord rispetto al sud (magnetici)?

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antologiko
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che io sappia, è una storia molto... storica, si perde nella notte dei tempi! :)

I segni convenzionali delle cariche elettriche furono decisi millenni prima che fossero scoperte le particelle atomiche, semplicemente in base all'esperienza dell'esistenza di due tipi diversi di elettricità, cosa che era già nota agli antichi greci che strofinavano la lana sull'ambra (chissà, forse per lucidarla...).

Ciao.

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73 es 51 de i3hev, op. mario

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i3hev, mario

Ciao e grazie intanto per aver risposto. Vediamo se ho capito. Dici che nessuno conosce esattamente i motivi storici di questa scelta ma si sa solo che la scelta risale a tempi antichisimi?

Ma aldil=E0 del notare due classi distinte di cariche come facevano gli antichi a parlare di segno? Non =E8 un concetto che salta fuori solo quando si cerca di analizzare le propriet=E0 matematiche del fenomeno?

Se fosse davvero cos=EC (so che =E8 un'ipotesi) allora gli antichi avrebbero deciso per convenzione, (ma consapevolmente) la "positivit=E0" di un tipo di materiare (ad es. lana).

Non vorrei che venissero confusi due concetti diversi. Una cosa =E8 accorgersi dell'esistenza di due classi distinte di cariche e sapere anche come assegnare ogni carica ad una delle due classi. Un'altra cosa =E8 "sbilanciarsi" sul nome da dare alle classi, ovvero sceglierne una e chiamarla arbitrariamente positiva.

Ti chiedo un'altra cosa. Questa =E8 una tua ipotesi o sai per certo che =E8 cos=EC? Nel secondo caso puoi pazientemente indicarmi le fonti da cui hai attinto? Ho cercato su internet e finora non ho trovato granch=E8 (mea culpa, visto che non ho mai imparato bene l'inglese).

Intanto ti ringrazio.

Ciao

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antologiko

Un bel giorno antologiko digitò:

Credo che il primo a parlare di verso della corrente sia stato quella gran sagoma di Ben Franklin:

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Quindi stiamo parlando della metà del diciottesimo secolo, quando nessuno si sognava neppure di sapere cosa fossero gli elettroni e quale carica avessero. Franklin (e altri prima di lui) ha semplicemente constatato che esistevano in natura due "tipi di elettricità" e ha assegnato un verso arbitrario alla corrente. Aveva una probabilità su due di prenderci, è stato sfortunato. ;-)

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dalai lamah

antologiko ha scritto:

i

Tempo fa mi era venuta la balzana idea di scrivere un'introduzione=20 all'elettrotecnica, ero partito racimolando e sintetizzando i cenni=20 storici e avevo ottenuto questo:

CENNI STORICI E FISICI Il fenomeno dell'elettricita' era conosciuto gia' al tempo degli antichi =

greci, che avevano osservato come l'ambra strofinata su un panno=20 acquistava la misteriosa proprieta' di attrarre leggeri corpuscoli... il =

nome greco dell'ambra era elektron. Si e' dovuto aspettare fino ad oltre =

la meta' del 1700 affinche' il fenomeno venisse studiato seriamente, in=20 particolar modo da Charles A.d Coulomb, che ha analizzato in maniera=20 scientifica e quantitativa l'elettrizzazione e l'attrazione tra corpi=20 elettricamente carichi. In mancanza di informazioni piu' precise sulla=20 natura fisica dell'elettricita' vi erano due correnti di pensiero=20 principali, una sostenuta da Benjamin Franklin ipotizzava che dovesse=20 trattarsi di una specie di "fluido" posseduto dalla materia che si=20 poteva spostare da un corpo all'altro, l'altra prevedeva due tipi di=20 elettricita' (due fluidi), definiti "vitrea" e "resinosa" per indicare=20 il tipo di materiale su cui si osservava la sua comparsa (vetro o resina =

strofinati). A quel tempo fu deciso per convenzione di chiamare "+"=20 l'elettricita' vitrea, e "-" quella resinosa. Nel marzo del 1800=20 Alessandro Volta presenta la prima pila, e per la prima volta si ha a=20 disposizione una sorgente di elettricita' diversa e piu' funzionale=20 delle vecchie macchine elettrostatiche a induzione o a strofinio, si=20 puo' cominciare a parlare di vera e propria corrente elettrica, si=20 comprende che "+" e "-" non sono che due aspetti di uno stesso fenomeno. =

Nei 30 anni successivi Ampere e Faraday studiano le grandezze elettriche =

e le loro relazioni, Faraday scopre l'induzione elettromagnetica e con=20 essa nascono le prime dinamo, che aprono la strada per la costruzione di =

generatori sempre piu' potenti e moderni. Nel 1897 il fisico Joseph J.=20 Thomson individua finalmente l'elettrone osservando la deflessione di un =

fascio di raggi catodici prodotta da un campo elettrico... si scopre=20 cosi' che in realta' non solo gli atomi non sono quelle particelle=20 indivisibili che si ritenevano fino ad allora, ma anche che il "fluido"=20 mobile di Franklin erano proprio gli elettroni.... solo che in realta'=20 questi, essendo cariche elettriche negative, si spostano dal polo=20 negativo verso il positivo, cioe' al contrario di quello che fino ad=20 allora era stato assunto come verso di spostamento della corrente. Da=20 questo equivoco iniziale nasce il cosiddetto verso convenzionale della=20 corrente tutt'ora universalmente addottato in elettrotecnica, si indica=20 cioe' ancora la corrente come "uscente" dal polo positivo ed entrante in =

quello negativo.

ciao Claudio_F

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Claudio_F

In data Fri, 11 Apr 2008 19:14:37 GMT, dalai lamah ha scritto:

Esatto, si era accorto che il vetro e la resina si caricavano per sfregamento in modi opposti, e interpretò la carica vetrosa come un accumulo di fluido elettrico e la carica resinosa come una carenza.

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Gwilbor
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Gwilbor

di niente :)

sì, così avevo trovato in passato, ma la tua domanda e un momento di calma per ragionarci me ne ha fatto dubitare. Ho perciò fatto qualche ricerchina veloce, ed ho scoperto che la distinzione tra i due tipi di elettricità è stata enunciata compiutamente da Claude Francois de Cisternay du Fay (Parigi, 1698-1739, chimico, scopritore tra l'altro della conduzione nei gas - o meglio plasmi), che annunciò nel 1733 di aver identificato un tipo di elettricità "vetrosa" o "positiva", ed una "resinosa" o "negativa", e diede inizio al modello a due fluidi.

se cerchi con il nome, vedrai che trovi parecchio.

purtroppo per muoversi in rete su argomenti scientifici, l'inglese è uno strumento quasi indispensabile, e mi sa che dovresti cercare di impararlo almeno quanto basta per leggerlo - e te lo dice uno che preferirebbe di gran lunga l'Esperanto!

Ciao.

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73 es 51 de i3hev, op. mario

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i3hev, mario

Ok grazie a tutti ragazzi! La storia dei fluidi e dell'elettricit=E0 vetrosa e resinosa non la conoscevo proprio. Eppure sapere come sono nate le cose secondo me pu=F2 aiutare a comprenderle meglio.

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antologiko

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