Stereo e 4 casse...

ciao a tutti una domanda: in casa ho uno stereo da 10w+10w (mi pare) con le classiche due uscite alle casse da 4 ohm.

Se io volessi attaccare due casse in parallelo (o in serie??) per canale, potrei farlo o rischierei di bruciare tutto, tenendo presente che tengo sempre il volume al di sotto del 50% della potenza totale dello stereo..

grazie

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Marco
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Nel suo scritto precedente, Marco ha sostenuto :

Sembra un'esercizio di elettrotecnica. Il volume sotto il 50%, intendi la manopola a meta'? Perche essendo logaritmico, non significa meta' potenze. Sei sicuro dei 4 ohm? di solito in casa vanno ad 8 ohm. Se le metti in serie avrai circa un dimezzamento della potenza massima, se le metti in parallelo avrai un raddoppio (circa) della potenza massima. Il primo caso e' meno pericoloso, pero' a seconda di come e' costruito, potresti dissipare tanta potenza sui finali per un'eccessiva tensione ai loro capi. Il secondo caso, richiede un po' di attenzione: il carico dimezza, la corrente raddoppia. Quindi con una potenza erogata del 50% (riferendomi alla potenza con una sola cassa) avresti l'amplificatore a piena potenza (con due casse in parallelo). Okkio a quello che fai.

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LHC

"LHC" ha scritto nel messaggio news:4d1b92e7$0$10584$ snipped-for-privacy@reader1.news.tin.it...

alle

canale,

perchè??

ciao

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blisca

Marco:

Si brucia.

Devi alzare il volune di un quarto di manetta.

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F. Bertolazzi

blisca:

Perché s'è sbagliato. Fai bene a rilevare, ma non cavillare ;-)

Oppure ci siamo sbagliati noi. A lui la parola.

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F. Bertolazzi

Il 29/12/2010 19.02, Marco ha scritto:

... la teoria detta è corretta....abbassando l'impedenza sale corrente e quant'altro.

Nella realtà....

10 watt sono pochi e alora distinguiamo (non avendo altre info da te)

10W finale vecchio costoso (casomai pure a valvole) è la cosa più pericolosa....per la "purezza" ci sono pochi limitatori se non assenti. Però i finali costosi erano/sono progettati per accettare fino a 2 Ohm di casse: hanno trasformatori potenti (anzi possenti) che consentono di erogare corrente velocissimamente (un 5W rms sentissi come suona....non ci crederesti mai che sono solo 5W) Guarda le specifiche...ci sarà un numero di modello...san Google ti aiuta!

Negli altri casi in genere sono ampli con limitatori di corrente e circuiti di protezione. Se sono ampli con il chip di potenza...ci puoi attaccare quello che vuoi se surriscalda si stacca da solo o limita la potenza Anche qui San Google ti aiuta! ...al limite apri il contenitore e guarda che c'è dentro!

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Wodka40

Il 29/12/2010, LHC ha detto :

e comunque potenza media e potenza di picco sono molto diverse

ma no, si trovano molto spesso anche a 4.

beh, se restiamo sul matematico, per evitare rischi l'impedenza dell'amplificatore andrebbe rispettata, quindi si dovrebbero utilizzare difusori da 8 ohm in parallelo, o da 2 ohm in serie. Visto che casse da

2 ohm non sono molto frequenti (eccetto forse in ambito car hifi), direi che e' quasi obbligatoria la scelta di casse da 8 ohm in parallelo. Dal punto di vista matematico tutto funziona, ma poi non saprei se per l'amplificatore possa cambiare qualcosa, anche considerato che l'impedenza di targa e' solo un valore medio.

Adriano

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adriano

Il 30/12/2010 8.37, Wodka40 ha scritto:

Avrei molte domande da farti, che, al momento si riassumono in una: questo possente trasformatore supera i 20.000 midichlorian?

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Englishman

blisca ha detto questo giovedì :

te lo ha detto il perche': collegamento in parallelo: l'impedenza dimezza (ovviamente se le casse sono di identica impedenza). Meta' impedenza significa assorbire piu' corrente. Piu' corrente potrebbe significare andare oltre le specifiche di progetto dell'amplificatore, che potrebbe non reggere a lungo il maggiore stress. Collegamento in serie: l'impedenza raddoppia (sempre caso di casse di identica impedenza), quindi si assorbe meno corrente, ma ai capi del carico potrebbero esserci tensioni piu' alte del previsto e, anche in questo caso, si potrebbero oltrepassare i parametri di progetto con le stesse conseguenze del caso precedente. La soluzione meno peggio, credo sia quella di mettere in parallelo casse di impedenza doppia (2 casse _identiche_ da 8 ohm, visto che l'uscita dell'ampli e' da 4 ohm). Non mi sbilancio sulla qualita' ottenibile, ma almeno matematicamente, il risultato e' salvo.

Adriano

Reply to
adriano

Il 30/12/2010 9.17, adriano ha scritto:

Un attimo: rispiega con altre parole (anche con un esempio) questo passaggio, per un amplificatore audio convenzionale.

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Englishman

Un amplificatore audio è un generatore di tensione (salvo rarissimi casi di qualcuno un po' stravagante), non di corrente, quindi la tensione di uscita è quasi indipendente dal carico.

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Gianluca
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LAB

??? "Nell'universo di Guerre Stellari, i Midi-chlorian sono forme di vita microscopica che si pensava esistessero all'interno delle cellule di ogni essere"

--
Gianluca
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LAB

Englishman scriveva il 30/12/2010 :

non sono un elettronico, quindi prendi il discorso in modo non rigorosissimo: se fai passare una corrente in un carico, ai suoi capi misuri una differenza di potenziale che dipende dalla corrente e dal carico stesso. Piu' e' alto il carico (la sua resistenza, o l'impedenza, in questo caso) e piu', a parita' di corrente, aumenta la ddp.

10W non sono tanti, ma di picco pero' le cose cambiano. Non credo che sia raro ritrovarsi una potenza di picco anche quadrupla. In questo caso potresti torvarti ai capi del carico delle tensioni che vanno oltre i parametri dei componenti finali, che potrebbero andare al creatore. Ovviamente dipende anche dalla bonta' del progetto, da quanto margine si sono riservati ecc ecc. Ricordo comunque di aver letto in passato altri interventi sull'argomento, e qualcuno aveva spiegato altri motivi (che purtgroppo non ricordo) per i quali mettere 4 casse invece di 2 non e' una buona pratica.

Adriano

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adriano

Sembra che LAB abbia detto :

ecco, come dicevo non sono un elettronico. grazie per la precisazione. In effetti, a pensarci, non dovrebbe poter capitare che la tensione superi quella di alimentazione. E' giusto?

Adriano

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adriano
[...]

Se le colleghi in serie, a parita' di potenza in uscita, chiedi meta' del quadrato della corrente, cioe' riduci di 1.41 volte la corrente. Poiche' la tensione di alimentazione dei finali rimane la stessa, hai un aumento del rendimento dello stesso fattore (i finali scaldano meno). Lo "scotto" da pagare e' che devi aumentare di quel fattore anche la tensione d'uscita (devi alzare il volume), riducendo di un fattore 2 la massima potenza disponibile.

Se le colleghi in parallelo succede l'esatto contrario ..

M.

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maestrale1971

Il 30/12/2010 9.41, adriano ha scritto:

Se lo alimenti in corrente costante.

Praticamente tutti gli amplificatori audio, con qualche eccezione citata in un thread precedente, sono generatori a tensione costante, quindi la tensione e' fissata (e indipendente) e cambia la corrente.

Reply to
Englishman

Il 30/12/2010 9.41, LAB ha scritto:

"E' la Forza che da' la possanza...", in una bruttissima traduzione.

P.S. Sempre piu' convinto che i superesperti Hifi abbiano passato i loro studi chini sulle bibbie Jedi piuttosto che sui testi di elettrotecnica.

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Englishman

Il 29/12/2010 19:02, Marco ha scritto:

correggo... le casse originali dello stereo sono da

6 ohm, e lo stereo è un semplicissimo micro-hifi della panasonic
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Marco

blisca ci ha detto :

Perche', cosa?

caso 1) dimezzando il carico, aumenta la corrente possibile erogabile dall'amplificatore, il quale se non sovradimensionato, o non protetto, portando la sua potenza oltre il 50% effettiva, potresti danneggiare i finali.

caso 2) Se l'amplificatore e' fortemente reazionato in corrente, oppure e' come il mio con il pilotaggio in corrente per migliorare la resa sui bassi, e' sconsigliabile (libretto di istruzioni dell'amplificatore Technics mod. SU X-i 302 del 1990) aumentare l'impedenza del carico in uscita, oppure far funzionare l'apparecchio senza alcun carico. Sul mio ampli (molto vecchio, per carita') se si vogliono aggiungere una coppia di casse, c'e un'uscita apposita.

In qualunque dei casi, se un'oggetto e' progettato per funzionare con certe caratteristiche, e non ne sono descritte altre, e' sempre pericoloso (nel senso di possibile guasto) andare a modificare i punti di funzionamento.

ciao. Perche?

Reply to
LHC
[...]

Probabilmente perche' se vari l'impedenza di carico varia la curva di risposta e puoi avere una diminuzione del rendimento (per dire di quanto bisogna conoscere la rete di reazione/adattamento), mentre se lo lasci senza carico puoi introdurre poli a parte reale positiva ed avere instabilita' (ma anche in questo caso occorre conoscere la rete).

Piuttosto mi chiedo: quali sono i vantaggi reali di quel tipo di pilotaggio? Sicuramente la diminuzione della distorsione di intermodulazione, dovuta alla resistenza degli altoparlanti che varia con la temperatura e quindi con la potenza, ed alla non-linerita' dovuta all'induttanza che varia con la posizione.

Ma quanto si fanno sentire queste distorsioni? -30dB? -20dB?

In ogni caso per avere un controllo efficente bisognerebbe chiudere l'anello di reazione direttamente sul diffusore (con un secondo avvolgimento come sensore).

-- M.

Reply to
maestrale1971

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