qlk sa come misuare i watt rms?

Luca© ha scritto:

ti incollo una risposta di Franco su una domanda già fatta.

ciao coals

Brutte notizie, i watt RMS non esistono :-( quelli efficaci neanche, come pure non esistono i watt musicali. Al piu` si parla di potenza di picco e potenza media. L'introduzione dei watt musicali e` stata fatta per motivi pubblicitari, in modo da stampare sulla pubblicita` dei numeri piu` grandi (analogamente alle automobili dove si usano ancora i cavalli al posto dei kilowatt per avere dei numeri piu` grandi).

I watt sono il prodotto di tensione per corrente. Se moltiplichi il valore RMS (o efficace) della tensione per il valore RMS (o efficace) della corrente, E IL CARICO E` RESISTIVO, ottieni la potenza MEDIA dissipata sul carico. Ad esempio 50V efficaci su 8 ohm resistivi danno origine a 50V/8 ohm = 6.25 A efficaci. Il prodotto V*I fa 312.5W (medi, non efficaci, i watt efficaci, o RMS non esistono!).

Se la tensione (e quindi la corrente) ha un andamento sinusoidale, il rapporto valore di picco rispetto al valore efficace e` radice di 2. E quindi i 50 V efficaci sono anche 70.7 V e 6.25 A RMS corrispondono 8.84 A di picco. Se moltiplichi questi due valori ottieni 625 W, che sono una potenza di picco. Per un momento c'e' questa potenza, che poi scende fino a zero e risale nel semiperiodo dopo. Il valore di picco e` 625W, ma quello medio solo di 312.5. Pero` se dichiari i watt di picco al posto di quelli medi, dici un valore piu` grande.

Nota che il rapporto fra tensione di picco e tensione efficace vale radice di 2 solo per la SIMUSOIDE, e quindi la potenza di picco pari al doppio di quella media si ha solo per la sinusoide. Altre forme d'onda hanno valori diversi. Per la voce e la musica il rapporto picco/RMS e` molto piu` alto (ad esempio da 3 a 10 circa).

I watt musicali sono infine (ma la definizione non e` univoca) la potenza di picco che un amplificatore riesce ad erogare per brevi periodi di tempo. Tipicamente questa limitazione e` dovuta al fatto che i condensatori elettrolitici che tengono la tensione di alimentazione si scaricano, oppure il trasformatore di alimentazione non riesce a fornire la potenza richiesta, oppure ancora i dissipatori sono sottodimensionati per la massima potenza.

Raddoppierebbe, se l'ampli ce la facesse ad erogare una corrente doppia senza calare di tensione! Evidentemente non ce la fa e quindi non resta che dichiarare una potenza piu` bassa (fra parentesi questo significa che la tensione massima di uscita e` piu` bassa quando metti il carico da 4 ohm).

Questi sono di picco. In realta`, se hai 50V di alimentazione, al massimo in uscita ottieni 50V di picco, che su 8 ohm farebbero 312W. In realta` non in uscita riuscirai ad avere ad esempio 42 V (caduta sui MOS, diminuzione della tensione di alimentazione sotto carico) e quindi hai 220W di picco, che con un segnale sinusoidale farebbero 110W medi. Ho scritto farebbero, perche' se metti un segnale sinusoidale a piena potenza su un ampli audio, molto probabilmente lo distruggi (o se sei fortunato distorce da far schifo). Da notare che gli stessi 220W di picco, per un segnale musicale potrebbero corrispondere a 5W medi (dipende anche dal tipo di musica).

Stupisco che i MOS siano solo da 2 A, sembrano un po' piccolini. A meno che non siano stati scelti con lo stesso criterio di prima, tanto la musica richeide molta corrente solo di rado. Devo pero` dire che gli altoparlanti NON sono delle resistenze, e in particolari condizioni la corrente assorbita puo` essere alcune volte piu` grandi rispetto a quelle su resistenza pura. Es, in questo caso 42V di picco su una R da 8 ohm fanno 5 A circa. Non c'e' da stupirsi se la corrente istantanea richiesta dall'altoparlante sia di 20 A o 30 A. In realta` nessun ampli viene progettato per questi stress, e semplicemente l'amplificatore distorce. Comunque 2 A mi sembrano pochini.

Ciao

Franco