Salve, scusate l'oggetto ma la faccenda è seria e non so come porla: Lavoro in una ditta dove si usano delle macchine che saldano del materiale plastico mediante l'uso di stazioni a radiofrequenza. Le potenze in gioco sono dell'ordine di quasi una decina di kilowatt e la frequenza di alcune decine di MegaHertz (resto sul vago perche sto camminando in un campo minato e nn scherzo) Il ciclo di saldatura dura circa 1,5 secondi e si ripete ogni 7 sec circa per tutte le 24ore senza fermarsi mai se non a causa di guasti meccanici o elettrici/elettronici (molti dei quali causati da RF che esce e "brucia" PLC e sensori vari) Queste macchine hanno degli schermi realizzati da delle lamine di rame che si chiudono al momento della saldatura per poi riaprirsi a ritimi dei tempi di saldatura, e sono soggette a continue rotture a causa dei inumerevoli cicli meccanici/elettrici al quale sono sottoposte, con conseguente "perdita" di RF in aria. Non sono a conoscenza delle direttive di sicurezza inerenti, e mi preme sapere che tipo di rischi si incorre ad un'esposizione "continua" (cioè lavorandoci per 8 ore al dì) alla quale vado incontro. Mi rendo conto di fare delle domade troppo mirate ma nn so a chi chiedere e di certo nn posso farlo dove lavoro. In particolare vorrei capire quali sono, se ci sono , i legami tra frequenza (in Hz) e esposizione del corpo umano : nn so se mi sono spiegato, se metto la mano nel micoronde che lavora a quasi 2 GHz e con soli 800 W mi brucio di sicuro, ma cosa mi succede con potenze di quasi una decina di kW però con freq. di alcune decine di MHz ??? e per tutto il tempo del turno lavorativo??? C'è una relazione di pericolosità tra frequenza e potenza irradiata?? O si pensa solo al campo elettrico irradiato ( so di misure dell'ordine di decine se non centinaia di V/metro) quando gli schermi si rompono. Se mi sapete indicare dei link a qualche direttiva o a qualche studio in materia ve ne sarei grato.... Vi ringrazio anticipatamente per le risposte. Saluti.
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19 anni fa