Le pile alcaline, per la loro alta capacità, autoscarica quasi nulla e compatibilità con l' ambiente possono essere definite un prodotto veramente ottimo. . Ma a volte fanno degli strani capricci. Avevo già avuto un' esperienza negativa con una 9 Volt di produzione canadese. Appena acquistata, la collegai ad un circuitino che avevo costruito il giorno prima. La prima cosa che faccio con i circuiti sperimentali è quella di controllare l' assorbimento, per accertarmi che non vi siano errori grossolani e dannosi. L' aggeggio funzionava, ma ad un certo punto parve defunto. Trafficai in qua ed in là con il tester e mi resi conto che mancava l' alimentazione. Arrivai ben presto con i puntali alla clip della pila che, come è ben noto, dà spesso dei falsi contatti, specialmente se è un pò vecchiotta e quindi ossidata all' interno. Misi una nuova clip, ma nulla cambiò. Immaginai che si fosse verificato un corto che mi avesse cortocircuitato la pila. Questa infatti esibiva zero volt. Francamente non mi era mai capitato di trovarmi fra le mani una pila completamente priva di tensione; almeno qualche mV c' é sempre. Rifeci la misura con un altro tester, ottenendo sempre zero V. Tentai ancora, ed a un certo punto, evviva, lessi 9,7! E poi di nuovo zero volt. A quel punto presi un tronchesino ed aprii il contenitore di latta della pila. Conteneva 6 elementi cilindri, ovviamente in serie. Alle due estremità di questo pacchetto c' erano due rettangoli di gomma, con appiccicato una sorta di circuito stampato, cui era demandato il compito di collegare in serie gli elementi. In sostanza, il contatto (fasullo) era a pressione... Sezionai una vecchia Duracell e constatai che gli elementi erano collegati con delle strisciette saldate elettricamente. Meditate gente, meditate.
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