ottenere 6,3V con 2,4A

devo alimentare in cc i filamenti delle valvole(1x12AX7,1xEZ80,2xEL84)di un amplificatore e mi servono 6,3V a 2,4A,qual'è la strada più semplice?un LM317 può sopportare solo 1A.....

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franco2007
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"franco2007" ha scritto nel messaggio news:468d6d1c$0$36442$ snipped-for-privacy@reader5.news.tin.it...

ah vedo che LM338 sopporta 5A,bene bene.....

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franco2007

"franco2007" ha scritto nel messaggio news:468d809a$0$36442$ snipped-for-privacy@reader5.news.tin.it...

come non detto,accetta non meno di 28volts:(

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franco2007

"franco2007" ha scritto nel messaggio news:468d8125$0$36439$ snipped-for-privacy@reader5.news.tin.it...

un trasformatore da 6,3V capace di fornire almeno 2,4A. AC ovviamente. Da quando si alimentano in ***continua! e stabilizzata!?!*** i filamenti? sono tutti tubi a riscaldamento indiretto. Una nuova moda "esoterica"? se proprio ci tieni, un ponte di diodi e uno stadio filtro ben calcolato ed eccoti 6,3V continui e livellati. Ma perchè? i riscaldatori ti durano anche meno. :O(

ciao Chance :O)

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ILikeToWatch

Da che tensione parti?

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- Vi prego, quotate solo l'essenziale. Grazie! -

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LAB

Ma no! Probabilmente ti riferisci allo schemino che la national ha messo sulla pagina dell' LM338. L'hanno preso tra i tanti del datasheet, non vuole essere una specifica del componente, ma dello schemino. Per poter avere 3A in uscita devi avere un differenziale minimo Vin- Vout di circa 2.5V, quindi almeno circa 9V in ingresso. Tieni presente che questo deve essere il valore minimo, con tensione di rete al minimo e misurato al picco inferiore del ripple. La tensione massima tollerabile in ingresso dipende dal raffreddamento che riesci a dare al regolatore. Se parti da 12V nominali in corrente alternata, raddrizzi con un ponte, metti un condensatore da 10'000uF, metti un dissipatore da 1 C/ W, dovresti farcela.

Ciao.

lucky

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lucky

"LAB" ha scritto nel messaggio news:f6kq2l$k7k$ snipped-for-privacy@serv1.iunet.it...

bè io volevo utilizzare la stessa uscita alternata a 6,3V presente sul trasformatore per poi raddrizzarla,ma otterrei 7,9v continui con questa tensione potrei poi arrivare ai 6,3 continui stabilizzati?

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franco2007

"ILikeToWatch" ha scritto nel messaggio news:468dcf77$0$4786$ snipped-for-privacy@reader4.news.tin.it...

è che ho un pò di hum e vorrei provare a diminuirlo alimentando i filamenti in continua,ma davvero in continua i filamenti durano meno?
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franco2007

franco2007 ha scritto:

amenti

Comincia col filtrare meglio l'alimentazione anodica e dare un'occhiata alle schermature.

Non ti so dire; non ne conosco il motivo.

Saluti.

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Tomaso Ferrando

et.it...> Da che tensione parti?

Se la raddrizzi e basta ottieni una tensione pulsante a 100 HZ e minore di quella AC che, per quanto riguarda il ronzio certamente non migliora la situazione.

Saluti.

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Tomaso Ferrando

"Tomaso Ferrando" ha scritto nel messaggio news: snipped-for-privacy@w3g2000hsg.googlegroups.com...

Comincia col filtrare meglio l'alimentazione anodica e dare un'occhiata alle schermature.

già fatto,ma non ho risolto molto,magari con le masse forse

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franco2007

Se la raddrizzi e basta ottieni una tensione pulsante a 100 HZ e minore di quella AC che, per quanto riguarda il ronzio certamente non migliora la situazione.

appunto la volevo livellare e stabilizzare

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franco2007

messaggi>

Se vuoi avere la conferma che il "rumore" (sempre che sia un ronzio a 50/100 Hz) e' dovuto all'alimentazione dei filamenti, con le valvole a regime, togli tensione ai filamenti e verifica che il rumore sparisca istantaneamente.

Saluti.

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Tomaso Ferrando

"Tomaso Ferrando" ha scritto nel messaggio news: snipped-for-privacy@k79g2000hse.googlegroups.com...

vuoi dire che dal momento in cui tolgo tensione ai filamenti fino a quando il segnale sugli altoparlanti cessa passa qualche secondo?

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franco2007

messaggionews: snipped-for-privacy@k79g2000hse.googlegroups.com...

Tu che dici, varra' la pena provarci... per crederci?

Saluti filamentosi ma livellati e stabili

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Tomaso Ferrando

Se hai un alimentatore stabilizzato che ti possa dare i 6,3 V (o solo

5V) 2,4A prova ad accendere i filamenti con l'alimentatore esterno

Gianluca

--
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LAB

"franco2007" ha scritto nel messaggio news:468e922e$0$36449$ snipped-for-privacy@reader5.news.tin.it...

le paroline magiche sono "massa" e "inerzia" termica. Prova a toccare la resistenza del grill del forno quando stacchi la spina ma è ancora rossastra! ;) O osserva il bulbo di una lampadina da 100W appena la spegni.

Quanto alla durata dei filamenti la teoria era di un mio vecchio amico e maestro (un "pazzo" di quelli che "giocavano" con anodiche di 1000-1200 V continui e 90 mA medi: lavorava sugli ampli dei cinema....e allora non esistevano differenziali e lui è morto di vecchiaia! ;P) Comunque lui diceva che con la AC lo shock termico ad ogni accensione è meno violento: la sinusoide parte da 0 e arriva al picco poi il resto è noto. Con la continua, e stabilizzata, hai i 6,3 V subito e tutta la corrente all'istante e la cosa col tempo fa il suo effetto.

Quanto al consiglio di Tomaso è ottimo: solo ricordati di far riscaldare almeno per 5 minuti e "orecchio": la cosa dura pochi istanti, il tempo che l'insieme filamenti-catodo si raffreddi e smetta di emettere elettroni. Ma se in quel momento l'hum scompare sapraii se dipende dai filamenti.

En passant: 6.3 V è il valore tipico di 3 elementi al piombo in serie di una classica batteria al piombo, carichi e sotto carico, i filamenti funzionano bene anche a 5.4 V circa. Una batteria era considerata scarica quando si scendeva sotto 1,8 V per elemento.

Piuttosto controlla le masse. Possibilmente un unico punto di ritorno: gli anelli di massa "nascosti" sono eccellenti cattura rumore...

ciao Chance :O)

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ILikeToWatch

...se riesci a chiudere il cicuito al momento del passaggio per lo zero... Comunque a salire al 90% ci mette solo 3 o 4mS. Per rallentare l'accensione, continua o alternata che sia, basta metterci una resistenza in serie, aumentando un po' la tensione di alimentazione. I filamenti a freddo hanno una resistenza più bassa che a caldo, quindi la caduta iniziale ai capi della resistenza è maggiore di quella a regime. La tensione di alimentazione deve essere tale da avere a regime la tensione desiderata ai capi dei filamenti.

Gianluca

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LAB

"LAB" ha scritto nel messaggio news:f6nm6v$kav$ snipped-for-privacy@serv1.iunet.it...

tutto vero, ma è altamente improbabile che tutte le volte che accendi becchi il picco! diciamo che è ragionevole pensare che (e.g.: qualche anno) in media parti al 50% del ciclo. E poi anche se becchi il picco dopo 1/(50*4) secondi sei a 0 e parte il quarto di ciclo inverso. Il tuo ragionamento non tiene conto del fatto che il filamento ha un solo scopo: riscaldare il catodo e il discorso riguarda la durata dello stesso filamento. Il regime di funzionamento ottimale si ottiene attendendo il classico tempo di attesa di tutti gli apparati a tubi. Una resistenza di potenza sarebbe un elemento in più che potrebbe rompersi. "Ciò che non c'è non può guastarsi" (Henry Ford, 1863-1947) ;)

ciao Chance :O)

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ILikeToWatch

franco2007 ha scritto:

Ho letto tutte le risposte, e poi ho fatto un giretto con Google. Sembra che, se il ronzio dipende effettivamente dai filamenti, questo può effettivamente sparire alimentandoli in CC, sembra anche, però, che il disturbo venga indotto dai fili che li alimentano, e non dal catodo. Per eliminarlo basta usare cavi schermati per alimentarli.

Giuliano

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JUL

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