LED in parallelo...

... andrebbero evitati.

Poi all'ultima pagina del datasheet del LT1932 mi vedo una bella "Typical Application" con una marea di led in parallelo.

Basta metterci un resistore per stringa e poi si puo' fare come si vuole?

Boiler

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Boiler
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"Boiler" ha scritto nel messaggio news: snipped-for-privacy@4ax.com...

Dovresti testarli singolarmente per la luminosità. Laborioso...

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James T.Kirk

"Boiler" ha scritto nel messaggio news: snipped-for-privacy@4ax.com...

Semplice, quei LED non sono in parallelo...

Igor.

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Igor

Igor ha scritto:

Condordo, sono 2 stringhe di led in serie, ognuna con la sua resistenza, non sono in parallelo.

Ciao

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Francesco Sacchi

Francesco Sacchi ha scritto:

Sono due stringhe di led in serie messe in parallelo.

Una possibile giustificazione potrebbe essere che mettendo parecchi led in serie si tende a far diminuire le differenze tra i singoli led, ma non sono troppo convinto.

Boiler

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Boiler

Boiler ha scritto:

Forse non stiamo guardando lo stesso datasheet, ma io ci vedo 2 resistenze da 100 ohm in serie ad ogni stringa. In quello schema i led non sono in parallelo. Ad esserlo sono i rami led

  • resistenza, che è diverso. E la resistenza serve proprio a compensare la differente caduta di tensione ai capi delle 2 stringhe.

Ciao

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Francesco Sacchi

Francesco Sacchi ha scritto:

Ah, ok. Non avevo capito cosa intendevi.

Ma comunque, non rischi di avere una stringa leggermente meno luminosa dell'altra?

Ciao Boiler

--


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Boiler

"Boiler" ha scritto nel messaggio news:ejpou1$s7b$ snipped-for-privacy@news.newsland.it...

Una differenza della corrente di polarizzazione tra 2 led comporta una variazione (visibile) della luce emessa solo se questa differenza è grande. Per variazioni del (diciamo 10-15% non ti rendi conto della differenza).

[Va-(Vf+dVf)]/R=If

Ciao, Igor.

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Igor

OK, allora non c'è problema. Io avrei detto che 10-15% è una differenza grande, ma è un giudizio "a naso", non ho esperienza diretta.

Grazie e saluti Boiler

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Boiler

Ciao a tutti,

el

L'occhio (come l'orecchio) percepisce le variazioni luminose del doppio (o della meta'), pertanto considerato che l' intensita' luminosa e' direttamente proporzionale alla corrente LED della stessa selezione (bin) in serie emetteranno le stesse mcd. Cio' e' valido in continua, ma anche in pulse. Praticamente l'errore sulla resistenza (+ o - 5%) in serie ad un LED non da' variazioni "visibili", ma solo "leggibili" con fotometri "digitali". Perche' si deve sempre mettere una resistenza o altro in serie ad uno o piu' LED? Poiche' e' un modo economico per limitare la corrente nel/i LED (anche un transistor o un FET come CL va bene). E' chiaro che un portachiavi a pila sfrutta la R interna della batteria, quindi non serve altro. Brutale ma se calcolato.... Salutoni

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bruno.antoniani

Scusate snipped-for-privacy@webmail.it ha scritto:

Ovviamente scrivendo "l'orecchio" intendevo sensazioni acustiche. Sono entrambe sensibilita' logaritmiche, non so se tatto, gusto e olfatto abbiano lo stesso comportamente, ma credo di si'.

Ri-Salutoni

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bruno.antoniani

Il problema dei led in parallelo e` che la caratteristica corrente funzione della tensione applicata e` di tipo esponenziale, che e` una funzione a crescita rapida. Piccole variazioni di tensione danno grandi variazioni di corrente. Mettendo in serie una R, come c'e` nello schema, il bipolo complessivo ha una caratteristica corrente/tensione (differenziale) molto meno inclinata, e quindi differenze di tensione provocano differenze di corrente molto meno marcate.

Nel circuito che hai mostrato capitano poi due fenomeni: la caduta di tensione su ogni R e` dalle parti di 1.5V, e quindi abbastanza grande rispetto alle differenze di tensione delle stringhe.

Inoltre vale il teorema centrale del limite che hai citato: i valori medi delle variabili casuali (tensione di ogni singolo led) si sommano, ma le deviazioni standard si sommano solo in modo quadratico, e quindi la dispersione relativa della tensione di stringa intorno al valore medio e` relativamente piu` piccola di un fattore radice di N.

E chi l'avrebbe detto che il teo centrale del limite sarebbe entrato in una serie di led :) (da notare che e` meglio dire teo centrale del limite, non teo del limite centrale come si sente quasi sempre)

--

Franco

Wovon man nicht sprechen kann, darüber muß man schweigen.
(L. Wittgenstein)
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Franco

Franco ha scritto:

Già, lo diceva sempre anche la Vaghi...

Ciao

D.

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drdlk

Boiler ha scritto:

Ti hanno già risposto esaurientemente ma vorrei aggiungere un piccolo appunto.

Il circuito proposto è alimentato a corrente costante. Se chiami I1 e I2 le correnti nei due rami e V1 e V2 le cadute delle rispettive serie di led, siccome sono messe in parallelo puoi scrivere:

V1 + R * I1 = V2 + R * I2

Che messa in altra maniera diventa:

I1 - I2 = (V2 - V1) / R

La somma di I1 e I2 deve valere la corrente totale fornita dal generatore, e il caso migliore lo ottieni quando I1 e I2 sono uguali, perchè saranno uguali anche le rispettive luminosità. L'equazione sopra mostra che la differenza tra le correnti è tanto più piccola quanto è grande la R che metti in serie. Quindi essa aiuta a dividere equamente la corrente (e la luminosità) tra i rami, anche se le cadute sui led sono diverse.

Ciao

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Francesco Sacchi

Chiarissimo.

D'altra parte però una R elevata mi abbassa anche l'efficenza e mi riduce il massimo numero di LED per stringa.

Come al solito bisogna scegliere di che morte morire ;-)

Ciao Boiler

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Boiler

Ciao Franco, fa piacere rileggerti nel NG!

Grazie per le spiegazioni!

Boiler

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Boiler

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