Inverter grid

Qualcuno di voi sa dove trovare lo schema di un inverter grid, quelli per iniettare potenza in rete ? Non so se mi mettero' mai a farne uno, pero' mi interessava vedere come fanno per realizzare questa funzione. Magari sarebbe simpatico costruirne uno piccolo, giusto a titolo didattico, per iniettare in rete quanto generato pedalando sulla cyclette:)))

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Alberto Rubinelli - A2 SISTEMI news.bbip.it ThunderBird 1.5.0.7
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Alberto Rubinelli
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Penso che siano dei normali inverter ad onda sinusoidale ("vera") agganciati in fase alla sinusoide di rete. Concettualmente non è difficile da realizzare... in pratica se non si ha una certa esperienza nel campo succedono una serie di cose poco piacevoli... :-) (dal mancato funzionamento, alla rottura "spontanea" dei componenti, soprattutto i driver dei transistor d'uscita...)

Se se molto bravo a pedalare puoi recuperare anche 100Wh! :-)

A.D.

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A.D.

A.D. ha scritto:

ok, e questo e' il minimo, fin qua nulla di strano

bene, parliamo davanti ad uno schema (anche a blocchi) ? ci sono alcuni punti che non mi sono cosi' immediati ad esempio ... come "senti" il carico ?

questo e' l'ultimo dei miei problemi, progetto elettronica di potenza e non da piu' di 20 anni :)

PS l'esempio della ciclette era puramente illustrativo, io non ne ho mai avuta una :))

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Alberto Rubinelli - A2 SISTEMI news.bbip.it ThunderBird 1.5.0.7
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Alberto Rubinelli

"Alberto Rubinelli" ha scritto nel messaggio news:eh4l5d$79u$ snipped-for-privacy@inews.gazeta.pl...

Intanto si chiamano inverter grid connected, distinti da quelli stand alone. La differenza principale sta nel fatto che:

- un inverter stand alone ha in uscita un carico, un "utilizzatore", compatibile con le caratteristiche della tensione di uscita (potenza, distorsione armonica, cos fi) e si comporta essenzialmente come un generatore di tensione.

- un inverter grid connected ha la rete elttrica (grid) connessa in uscita, e quindi vede un carico che è modellabile come un generatore di tensione con resistenza interna molto bassa. Come sappiamo è un assurdo collegare due generatori di tensione in parallelo, e l'inverter, in questo caso, funziona come un generatore di corrente. La corrente immessa, deve, di nuovo, essere compatibile con le caratteristiche della rete e del contratto con il fornitore (potenza, distorsione armonica, cos fi).

Chiarito questo, il tuo inverter funziona come un travasatore di potenza. La potenza in ingresso è fornita generalmente da un generatore di tensione continua, oppure viene raddrizzata. In ogni caso, hai una generatore di ingresso Gi, con un suo ripple, e una sua curva caratteristica tensione - corrente. Esempi di generatori: campo fotovoltaico, motogeneratore (monofase o trifase), cella a combustibile.

Il tuo obiettivo è prendere tutta la potenza che il generatore può darti e fornirla alla rete. Hai quindi bisogno di una strategia, un controllo, che massimizzi la potenza in ingresso, cercando il punto di lavoro dove il generatore funzioni "meglio", dove questo concetto dipende dal generatore che hai a disposizione. Hai inoltre bisogno di un controllo sulla corrente immessa in rete, che permetta all'inverter di funzionare correttamente in presenza di variazioni di parametri esterni (tensione di rete, di cosfi, ecc) e di parametri interni (potenza in ingresso, temperatura, ecc.).

E' chiaro dunque che devi avere il pieno controllo sulle seguenti variabili: tensione e corrente di ingresso, tensione della rete, corrente immessa in rete. Devi quindi dotarti di apportuni sistemi di misura come LEM, voltmetri isolati, ecc. ecc. Le competenze coinvolte sono diverse: elettronica di potenza, elettronica di segnale, elettronica digitale/firmware, controllistiche.

Una nota, non tutti gli inverter sono connessi direttamente alla rete. Si può usare un trasformatore di isolamento, che peraltro è obbligatorio per legge oltre i 20Kw. Con questo approccio, alcune criticità vengono rilassate, anche se aumenta leggermente il costo.

Spero di essere stato d'aiuto. Saluti,

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simone.bern
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simone.bern

simone.bern ha scritto:

Sei stato chiarissimo e disponibilissimo come sempre Simone ! Le cose che hai scritto bene o male le ho gia' chiare in mente. Forse ho espresso male la mia richiesta : mi piacerebbe vedere come chi costruisce questi inverter ha risolto queste problematiche, per quello dico mi piacerebbe vedere uno schema. magari sapere se esistono integrati sviluppati apposta per questa applicazione. Non voglio copiarne uno e venderlo :)) al limite, come facevo l'esempio stupido, potrei giusto farne uno piccolo a puro scopo didattico/conoscitivo/curiosativo/cazzeggio domenicale :)

Ho trovato questo in rete, interessente :

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Pero' vedo che misurano la corrente del carico. Ora, ho visto diversi grid che si connettono direttamente in una presa dell'impianto ... quindi non possono misurare la corrente del carico.

Ciao.Alberto.

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Alberto Rubinelli

"Alberto Rubinelli" ha scritto nel messaggio news:eh50g5$g3e$ snipped-for-privacy@inews.gazeta.pl...

gli ho dato un'occhiata veloce, ma mi sembra che usino la misura sul carico come sistema per validare il modello proposto.

Esatto. In un inverter grid connected si fissa un setpoint di corrente AC da immettere in rete, e il controllo interno cerca di mantenere stabile questo valore. Non è possibile misurare la corrente sul carico, perchè il carico, virtualmente, non c'è, e, realmente, è distribuito in tutta la rete. Non a caso, molti impianti di conversione fotovoltaica, sono connessi alla rete senza alcun carico presente, sono cioè impianti nati solo come produttori di energia, che viene immessa in trifase e pagata dal contributo statale "Conto Energia".

Per quanto riguarda la domanda su integrati specifici, ho seri dubbi che ne esistano. In genere, come vedi anche dagli schemi nell'articolo che hai proposto, c'è un ponte a IGBT, pilotato da opportuni driver, i sistemi di misura che ti ho detto, e uno o più microcontrollori o DSP che gestiscono il tutto... non vorrei deluderti, ma sinceramente mi pare una strada in salita farsi qualcosa in casa.

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simone.bern
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simone.bern

simone.bern ha scritto:

Beh, non ho necessita' di farmene uno, era piu' che altro curiosita' :) Non so se pero' quelli in commercio usino tutta questa tecnologia ... ne ho visti un paio a prezzi veramente ridicoli, e se i numeri non sono alti, 2+2 fa quasi 4 :))

Ho trovato un po' di materiale in internet, parecchie cose interessanti ... magari se trovo tempo faccio una paginetta internet con tutti i link.

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Alberto Rubinelli

Alberto Rubinelli wrote in news:eh5v30$gu4$ snipped-for-privacy@inews.gazeta.pl:

Guarda anche questo:

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Ciao, AleX

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AleX

Il Wed, 18 Oct 2006 21:25:14 +0200, Alberto Rubinelli ha scritto:

ecco, avvisami semmai, che ho già preso l'alternatore da attaccare alla cyclette (e non scherzo)

MazE

-- per rispondere raddoppiate z & t - double z & t to reply

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MazE

AleX ha scritto:

Interessante. Piano piano sto raccogliendo tutti questi documenti.

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Alberto Rubinelli

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