incominciare da zero..

ciao, per la prima volta in vita mia, vorrei iniziare a studiare le basi dell'elettronica per poi riuscire a costruire qualcosa anche di elementare (mi piace applicare ciò che imparo).

sapreste consigliarmi un libro che mi dia solide basi e che sia molto chiaro?

sono uno studente liceale e quindi... avrei bisogno di qualcosa di non troppo pesante e complicato dato che studio già tutto il giorno (o almeno... dovrei farlo) :-)

please... non datemi siti web poichè preferisco avere qualcosa di tangibile, da portare sempre con me, magari da leggere durante le ore di scuola... ehehhehehe.

grazie mille. :-)

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Sp4d1n0
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"Sp4d1n0" ha scritto nel messaggio

almeno...

tangibile,

Perche' i siti web non si possono stampare e farli passare per dispense? Oltretutto sono pure gratis!

Ciao Celso

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Celsius

purtroppo se ti piace l'elettronica hai sbagliato scuola,per imparare decentemente le basi dell'elettronica ci vogliono 5 anni di industriale. Piu' che un libro ti consiglio la lettura di una rivista NUOVA ELETTRONICA,qualche tempo fa, hanno fatto un corso per principianti,partendo dalla corrente elettrica e da come si accende una lampadina. Ti assicuro che non sono pesanti nelle spiegazioni e quando possono omettono le formule per non complicare le cose. Puoi informarti al loro sito e chiedere gli arretrati,so che ogni tanto riuniscono le riviste in dei manuali che poi vendono a parte. Secondo me e' l'ideale per te,cosi oltre ad imparare qualcosa sarai guidato nel realizzare piccoli circuiti.

----------------------------------------- Messaggio inviato con Excite Newsgroup.

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pippone35

Oppure il politecnico dopo il liceo ;-)

Boiler

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Boiler

Boiler wrote in news: snipped-for-privacy@4ax.com:

Non so in svizzera, ma in italia la formazione universitaria è molto teorica (o almeno lo è stata fino ad ora. Con il nuovo ordinamento, chissà..) Se ti interessa l'aspetto pratico (insomma, vuoi fare lo "smanettone") è meglio un iti.

AleX

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AleX

Anche qui se vuoi fare lo smanettone ti iscrivi all'"arti e mestieri" e per qualche anno figheggi con quelli che hanno deciso di fare il politecnico. Ma quando questi ultimi hanno finito, prendono il trapano, montano il miscela-vernici e sodomizzano quelli dell'arti e mestieri vita natural durante!

Non c'è paragone!

Ciao Boiler

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Boiler

Escluderei che si impari l'elettronica :-). Si impara a fare delle cose elettroniche, che e` diverso. Tu hai fatto 5 anni di industriale?

--

Franco

Wovon man nicht sprechen kann, darüber muß man schweigen.
(L. Wittgenstein)
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Franco

Per darti un consiglio bisogna sapere da dove parti e dove vuoi arrivare. In particolare quali sono le tue basi di matematica, fisica, inglese e capacita` di ragionamento e astrazione.

Dove vuoi arrivare puo` essere all'incirca suddiviso in questi 4 stadi:

1) imparare ad assemblare e saldare dei circuiti che piu` o meno funzionano: in questo caso prendi delle scatole di montaggio e buon divertimento! 2) Imparare qualcosa di elettronica "ad orecchio" e fare qualche circuito senza capire come funziona o perche' si comporta cosi`: in questo caso le riviste di elettronica direi che vadano bene, impari poco, spesso anche sbagliato, ma ti diverti.

Se invece hai intenzione di capire l'elettronica e poi essere in grado di fare autonomamente i tuoi progetti, allora la cosa diventa piu` pesante sia come studio sia come esperienza richiesta.

3) Se ti interessa sapere qualcosa di piu` approfondito, ma ancora senza la comprensione completa di cosa stai facendo (impari delle cose, non il perche' delle cose, impari a fare non a pensare), allora puoi prendere un libro di elettronica generale per i periti e te lo guardi. In questo caso forse c'e` un gap piu` grande fra quello che studi e il circuito che puoi fare.

Infine, se vuoi continuare all'universita` nel campo dell'elettronica, meglio cominciare a impararla bene, in modo da non dover poi dover dimenticare delle cose sbagliate che puoi aver facilmente imparato, specie in 1 e 2 (ma anche 3 non scherza).

In questo caso posso suggerirti un paio di libri, uno e` the art of electronics, horowitz hill, e questo e` il sito del libro:

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Altri libri buoni, cioe` semplici ma corretti, possono essere quelli di fredriksen, intuitive operational amplifier, e altri libri della serie "intuitive...".

Poi, come diceva celsius, i siti web si possono sempre stampare! Se specifichi quanto ho detto sopra, da dove parti e dove vuoi arrivare, posso darti qualche indicazione di sito.

--

Franco

Wovon man nicht sprechen kann, darüber muß man schweigen.
(L. Wittgenstein)
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Franco

Franco wrote in news:c03tqq$12e53e$ snipped-for-privacy@ID-60973.news.uni- berlin.de:

Beh, Franco, cerchiamo di non ragionare in booleano... :-)

Se parli di Elettronica con la E maiuscola probabilmente (anzi, sicuramente) hai ragione, ma non esiste solo quello.

Prendi ad esempio che è il curricolo del corso "perito in elettronica e telecomunicazioni", si legge:

/QUOTE ON Negli indirizzi del settore elettrico-elettronico, l'obiettivo si specifica nella formazione di una accentuata attitudine ad affrontare i problemi in termini sistemici, basata su essenziali e aggiornate conoscenze delle discipline elettriche ed elettroniche, integrate da organica preparazione scientifica nell'ambito tecnologico e da capacità valutative delle strutture economiche della società attuale, con particolare riferimento alle realtà aziendali.

...omissis....

Il Perito Industriale per l'Elettronica e le Telecomunicazioni deve, pertanto, essere in grado di:

- analizzare e dimensionare reti elettriche lineari e non lineari;

- analizzare le caratteristiche funzionali dei sistemi, anche complessi, di generazione, elaborazione e trasmissione di suoni, immagini e dati;

- partecipare al collaudo e alla gestione di sistemi di vario tipo (di controllo, di comunicazione, di elaborazione delle informazioni) anche complessi, sovrintendendo alla manutenzione degli stessi;

- progettare, realizzare e collaudare sistemi semplici, ma completi, di automazione e di telecomunicazioni, valutando, anche sotto il profilo economico, la componentistica presente sul mercato;

- descrivere il lavoro svolto, redigere documenti per la produzione dei sistemi progettati e scriverne il manuale d'uso; - comprendere manuali d'uso, documenti tecnici vari e redigere brevi relazioni in lingua straniera /QUOTE OFF

Ora, questo è l'obiettivo. Se i periti che escono dall'esame di maturità non lo hanno raggiunto si dovrebbe indagare altrove, non dire che l'iti è inutile, serve l'università.

Riguardo l'università, direi invece che la formazione è diversa, visto che quello che offre è "il metodo per ricavare modelli", piuttosto che il "modello preconfezionato".

Il perito (5 anni di ITI) e l'ingegnere hanno due ruoli diversi (quindi è IMHO assurdo parlare di superiorità dell'uno rispetto all'altro) ma devono parlare un linguaggio comune (e questo spesso è un problema ;-) )

Il problema è che sempre più spesso i ruoli sono traslati verso il basso, con una sovrapposizione che non sempre è garanzia immediata di riuscita: sapere come ricavare un modello non sempre significa riconoscere un componente e sapere se in quello schema è adatto, utilizzabile oppure "a rischio arrosto"...

Fino ad ora l'acquisizione della "competenza pratica" era lasciata all'iniziativa personale. Sinceramente non so se con il Nuovo Ordinamento le cose sono cambiate. E non so se sperarlo o temerlo...

Ciao, AleX

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AleX

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